RE NUDO - Anno IX - n. 64 - aprile 1978
RE NUD0/16 bili e si sparisce, mimetizzati dalle fo– glie, dai rami. Questo gli animali sel– va·ggi lo sanno bene,un elefante, tre tonnellate di colore grigio, si distingue a cinque metri di distanza. Provare per credere. f Ciao Bhagwàn Shree Rajneesh, Ja_ne della jungla, vestita di verde, entra nel tuo territorio. Il portone massiccio, la mia disponibilità, sorrisi e buon umore, pronta a vederti, il primo guru ufficiale della mia vita. Boh! Decisa a non sprecare un momento e con scarse attitudini all'attesa mi guar– do in giro e fotografo con la mente :gente di ogni età, nazionalità; occiden– tali in maggioranza, tutti in arancio, rosso, rosa. Fiori e uccelli colorati in– torno, alle otto di questa mattina di agosto a Poona. Passata l'annusatura dei capelli, vietato portarsi addosso qualsiasi tipo di pro– fumo, tolti i sandali, eccomi sotto il grande tendone. Gli arancioni o me– glio, i Papaja Freak, come li chiamano gli altri ... freak o, viaggiatori senza eti– chetta, come me. Non hippies, non drogati d'abitudine, non trafficanti. Voglia di viaggiare, sì, soltanto; soldi il minimo, molta esperienza a conservarli il più a lungo possibile. In posizione di loto, loro; seduta come uno scimpanzè tranquillo, Raffaella. La gamba sinistra ripiegata sotto l'altra e il gomito appoggiato sul ginocchio galleggio nel silenzio ... motore super– taciturno e la grande macchina ameri• cana ti porta a noi ... boh che gasamene to... tutti giungono le mani, Jane me lo impedisce. Ciao Bhagwan Shree Raj– neesh, la tua figura bianca, la serenità della tua persona ... un brivido di emo– zione anche per Jane, l'esperta. Un'ora e un quarto di armonia, come un direttore d'orchestra dirigi con le tue mani il soffio dei tuoi silenzi, fra le parole, inutili come sp1eghi tu. Eri professore di filosofia, dialettica stu– penda, parole semplici, pronuncia pes– sima. Che cosa sei me lo chiedo fin dall'ini– zio. Evidente la parte di te non umana, spaziale... boh. Ti definisco come un terminale di un computer e questa è l'immagine che mi dai. It is enaught for to day ... è abbastanza 1 iper oggi... e ti alzi, mani giunte e scompari. La tua parte umana se ne starà rintanata nella tua casa fino a domani. Gli Orange si abbandonano ad ogni tipo di emozione, abbracci, pianti, tre– mori, epilessie momentanee ... boh! Ja– ne mi riporta al momento e mi ricorda che sto facendo esattamente proprio quello che hai detto ttl nella lecture; vivere al momento, dimenticare il r.e– sto, passato, futuro nel cestino, per dare spazio al presente. Manco l'avessi fatto apposta la lecture sembrava fl!-tta ap•· posta per me ... e ancora non immagi– navo che tutte le altre che l'avrebbero seguita mi avrebbero dato la stessa im– pressione. Molto più tardi avrei sco– pe~o che era la stessa cosa per molti di noi. Uscendo distribuisco sorrisi di alle– gria e cerco di socializzare, ma che palle questi orange non ridono mai!... Tutti per i cazzi loro ... boh ... cazzi loro. Ciao Bhagwan Shree Rajneesh tu sei bello. Asheesh mi prende per il braccio e mi chiede commenti. Niente che non sa– pessi rispondo forte nel mio ego... e sorrido pensando a come facilmente mi faccio prendere dalla vecchia abitudine di credere di essere il centro del mondo. Devo stare più attenta e mi correggo: - Non so, non posso giudicare -. -Vuoi diventare Sannyas anche tu? - dice lui - Tipo vestirmi di arancio e la collana e la foto, chiedo io. Sì, un'u– dienza serale, ci si siede di fronte a Bhagwan che ti da un nome, qualche consiglio e ti mette la collana al collo. Si chiama Darshan l'udienza e Mala la collana. E io: - come no! - non ho niente da perdere, è un bel gioco, giochiamo ai mistici, non sono passati cinque minuti ed eccomi a parlare con Ma Laxmi, efficiente amministratrice dell' Ash– ram. Poco spirituali gli uffici e modi della segreteria. Ricevuta dal boss delle cose pratiche ascolto da questa piccola indiana quattro cose formali ed esco subito dopo con il mio appuntamento fissato, e la strana sensazione, suggerita di Jane, Laxmi pericolosa ... boh! Il pensiero che non ho niente da per– dere continua nei giorni che precedono il mio Dharshan e mi porta per mano
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