RE NUDO - Anno IX - n. 63 - marzo 1978

RE NUD0/24 è una compagna pazza», svitata, in– somma una delle due. Ma dovevo fare la svitata, nòn avevo altra alternativa. Soffrivo moltissimo. Per diventare protagonista di questa cosa stupenda dovevo essere in quel modo li, altri– menti n.on c'era Cristo che teneva ... se non· pigliavo a schiaffi il compagno che faceva qualche battuta poco seria, se non mi mettevo in prima fila di fronte alla polizia a pigliare le legnate, se non ero la prima a prendere in mano uri microfono in piazza, se non ero quella che alle quattro di mattina andava alla Michelin - con gli operai all'inizio che ti prendevano per una puttana "socio– logi terroni e puttane" dicevano ... - se non mi fossi violentata in quel modo non sarei mai stata accettata. Aldo: Un ricordo poco esaltante di quei giorni. Claudia: Un ricordo brutto, violento, i rapporti che si instauravano erano molto violenti, però per capire ci ho messo dieci anni porcoddio! Ho dovuto aspettare fino al congresso di Rimini. Aldo: Cosa è successo a Rimini? Claudia: C'è stato il congresso di Lotta Continua, li ho capito che le palle non ce l'avevo, che sono una donna anch'io, mentre fino ad allora ero stata un ma– schietto. Fino ad allora guardavo al '68 in modo molto romantico e nostalgico e il femminismo mi dava fastidio e di– sprezzavo le compagne che volevano far politica in modo alternativo. Poi, a novembre, mi sono resa conto che noi donne llbbja.mo una_forza incredibile ... i. masch1 si sono trovati spfaizatì e, dopo qualche escandescenza, si son messi in. discussione anche loro, come forse nessun partito ha fatto. A Ido: C'era una carica sessistica paz– zesca e tu come leader eri forse il peggio di tutti. Parliamone un po' del tuo rap– porto con le donne. Mauro: Un giorno V anni Mulinaris - uno del mio clan - mi dice: lo sai che quando parli in assemblea le ragazze fanno cosi: si passa l'indice sulle labbra trasversalmente. Una botta nel, la schiena. Semplicemente mi era stato detto che non amavano me ma il mio ruolo e la mia immagine. Tutte aveva– no voglia non di scopare me, ma il sac– co della mia palla con dentro qualcosa che non ero lo. V olevano scopare con il ruolo di capo e l'immagine della· libe– razione... anche per la donna che si vuol liberare il capo ha un cazzo gi– gantesco. Scoprii che ero pronto ad approfittarne. Di solito, mi avvicinavo ad un gruppo di donne, sceglievo e ne invitavo una a prendere un caffè, non dicevo andiamo a scopare. La cosa im– portante non era che ci scopa_ssi,ma. che pubblicamente le dicessi andiamo io e te a prendere un caffè. Così scate– navo le altre contro di lei... non ero un rivoluzionario, ero un bastardo. lo e Italo andavamo di notte a·bussare alle porte per scambiarci le varie donne,· una cosa squallida, certe volte ne scambiavamo tre o quattro per notte una cosa noiosa. Arrivai al punto di non farcela più, non ci provavo più gusto e ne usciva un disastro erotico. Allora cominciammo a fare le ammuc– chiate.. iD auattro in cinoue, in sei e poi ce ne andavamo via belli e soddisfatti con l'uccello scarico lasciando tutte le ragazze in quel modo. Poi magari il giorno dopo in assemblea si aveva anche il coraggio di parlare di libertà di– qui, là su e giù. Annamaria: Molte comuque facevano l'amore per impegno politico. Leslie: Si e magari anche con un pizzi– co di fanatismo; lo stesso che portò al– tre più tardi a diventare lesbiche nei gruppi femministi. non riesci mai a ca– pire dove finisce l'ideologia ed inizia il bisogno vero di rapporti nuovi.

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