RE NUDO - Anno IX - n. 63 - marzo 1978
liberazione dal lavoro, quello che ac– cade in questa fase secondo me sia sul piano politico di iniziativa che sul piano culturale dei comportamenti, è invece cominciare ad intendere forme di comportamento come l'arrangiarsi o addirittura come il sabotaggio o il falso, come puri.e semplici strumenti di sopravvivenza. E di qui poi tutta un'idelogia, tutta una forma di com– portamento che non prevede più l'ir– ruzione, l'estensione della liberazione dal lavoro. Credo· che il convegno sia stato una foto~rafia della situazione a cui il movunento del 77 è giunto. Evidente– mente un convegno che si limita ad essere una fotografia della situazione è un convegno colpevole, nel senso che è un convegno che non ha fatto un tentativo di trasformare, di rompere, magari di determinare anche dei pro– cessi contraddittori, ma comunque di andare avanti. In ogni caso io credo che una serie di tematiche che tra il 76-77 sono state agitate, e credo anche da un settore di movimento, l'area dei fogli, delle radio ecc., le tematiche che sono state agitate come quella della 'specificità', della 'diversità' del 'riflua to della politica' e del rifiuto della militanza, queste -tematiche si sono progressivamente consolidate in una forma assolutamente ideologica. Cioè in forma passiva, in forma di pura e semplice registrazione dello stato. Quando nel 76 si diceva rifiuto della Politica si indicava un percorso, oggi ci si limita a registr~re uno stato, uno stato di pura e semplice passività nei confronti del reale, che non è assolu– tamente da trionfalizzare perché è ci,uello in cui la liberazione dal lavoro s1trasforma in disoccupazione in mi– seria in necessità di sopravvivenza, quello in cui il rapporto con la Politica si trasforma non più in rifiuto attivo, ma in pura e semplice passività di fronte ad una situazione che comin– ciamo a pagare noi, perchè in realtà non c'è da trionfalizzare niente. Se nel 76-77 la felicità si collettivizzava e diventava pratica sovversiva, oggi l'u– nica cosa che si collettivizza laddentro questa forma della der_iva è l'angoscia. E' necessaria una constatazione da fare nei termini d'una analisi della composizione di classe. Ed è che se nel 76--77 i non garantiti emergevano co– me strato socialmente marginale, ed il 77 ha rappresentanto· l'irruzione al centro della scena _diquesto strato, oggisi verifica un altro processo con la vicenda di strati di classe operaia sempre più vasti, vedi UNIDAL vedi Porto Marghera: la tendenza è che rion garantita è la maggioranza socia– le, nel senso che la scelta più o meno obbligata di settori del sindacato o del padronato è quella di costringere nella categoria dei non garantiti strati cre– scenti di classe operaia. Ora se questo è vero, se questa estensione della fi– gura sociale dei non garantiti è un fatto reale, il problema da porsi sarà proprio quello di cominciare a vedere gli operai che perdono il lavoro, e che rischiano di essere ricacciati in una dimensione di difesa del posto di la– voro, potrebbero diventare il settore portante di una fase nuova di lotta contro il lavoro. lavoratori che lavo,ravano veramente la terra non erano soci, ma erano stipen– diati. · La cooperativa è fallita subito, ma s'è mangiata un sacco di milioni. Questi compagni, dicevo, che sono andati ad occupare le terre, hanno occupato una parte delle terre di questa cooperativa Pascoli Verdi. Ed il sindaco comunista, vistosi espro– piato dei suoi terreni, ha fatto pressione perchè venissero dati dei fogli di via a tutta la gente che non era residente. Altro èomp. Coop. Terni Io prima di partire per fare il militare, insieme ad altra gente, ad altri compa– gni, abbiamo costituito una cooperati– va agricola con lo scopo appunto non di essere autosufficienti, perchè.senza un minimo di programmazione è im– po sibile riuscire ad incidere a livello di produttività nei confronti delle aziende RE NUD0/16 agricole capitaliste. Adesso in pratica abbiamo occupato delle terre, e tutto questo è molto difficile perchè abbia– mo contro sia i grandi latifondisti che in pratica anche la regione. (La regione umbra, come sapete, è 'rossa') Al suo interno non ci sono dei compagni che hanno qualcosa di vali– do da dire a livello della agricoltura perchè cercano sempre i compromessi con le grandi aziende e non cercano invece di costituire quelle piccole pro– prietà, quelle piccole cooperative che potrebbero con il loro lavoro dare spa– zio sia a noi giovani che di lavoro non ce ne abbiamo, che anche a gente che ci lavora. La struttura su cui noi ci fon– diamo è quella di cooperare con colti– vatori diretti. Nel senso che io sono studente in agraria, però sono prepa– rato a livello teorico, ma in pratica quando bisogna raccogliere foraggi, mungere vacche ecc. non ci capisco un cazzo, perchè l'università non mi ha dato quelle norme pratiche da attuare. Quindi noi abbiamo posto alla base della nostra cooperativa l'unione con coltivatori diretti, naturalmente di si– nistra, compagni, che banno dei piccoli poderi e che ci aiutano in pratica con la loro esperienza, ma anche con i loro mezzi, con i loro trattori, macchine ecc. che sono indispensabili. Alternativa si diceva a quella del sindaco comunista che insieme ai notabili del paese hanno costituito una cooperativa che però non è una cooperativa perchè non lavorano attivamente, ma dirigono dall'esterno calando dall'alto le proprie indicazioni di lavoro. Noi ci poniamo come alter– nativa a questa cooperativa ma anche come punto di riferimento di queste comuni autosufficienti, di compagni che arrivano in Umbria dalle gradi città Roma, Firenze ecc. e che non rie- , scono a farcela, lasciano spesso le terre incolte, perchè non hanno il mat~riale necessario per incidere. E quindi fanno due pecore, quattro galline due conigli per cercare di superare l'inverno. E' contro queste comuni che infierisce la lunga mano dello Stato, dei carabinieri, come abbiamo visto nel caso dei com– pagni sbattuti via dai fogli di via. (Voce confusa, domanda) (prosegue il comp. di prima). La legisla– zione c'è. Purtroppo è quella borghese. Perchè? Il credito a chi viene dato? Il credito agrario viene dato a gente che ha già delle terre. Le banche ti danno dei milioni solo se tu dietro alle spalle hai una copertura di un capitale qual– siasi, sia fondiario, che immobiliare che
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