RE NUDO - Anno IX - n. 62 - febbraio 1978

di questo nuovo gioiello del terrorismo di Stato, nelle altre diramazioni dell'isola la direzione ha instaurato un pesante clima di intimidazione e chiunque rifiuti cli farsi mettere la testa sotto i piedi dagli aguzzini di regime è sottoposto al ricatto di essere trasferito all"'Agrippa". 2. Siamo di fronte ad un salto dialettico, ad un mutamento di qualità della contro– rivoluzione sul pianq europeo; non è un caso che i campi di concentramento sia– :no sorti in quelle aree dove più in alto è il livello raggiunto dallo scontro di classe: i campi di concentramento per i militanti dell'IRA in Inghilterra, le strutture di Stammheim per i militanti della RAF nella RFT, le 'carceri speciali' per i mili– tanti delle Organizzazioni Comuniste Combattenti (OCC) in Italia. Il processo di ristrutturazione del sistema carcerario ha segnato un punto a suo favore con la creazione delle 'carceri spe– ciali' e con l'affidamento al generale Dal– la Chiesa dell'intera questione militare. Il tutto sotto il controllo diretto dell'esecu– tivo. Cioè la catena cli trasmissione del potere collega direttamente i campi di concentramento ai vertici dei Ministeri cli Grazia e Giustizia, degli Interni e della Difesa, e la responsabilità politico-milita– re di ciò che in questi campi accade va assegnata in primo luogo all'esecutivo. Con l'affermarsi di questo salto di qualità lo Stato imperialista è costretto a scende– re sul terreno diretto della guerra nei confronti del proletariato rivoluzionario e delle sue avanguardie politico-militari. In questi termini va visto il nodo che rappresentano le 'carceri speciali'. Occor– re quindi sgombrare il campo da tutte quelle posizioni devianti interne al movi– mento di classe (inteso nella sua accezio– ne più estensiva) che rivendicano l'appli– cazione della 'Riforma Carceraria' per i prigionieri politici, cioè un trattamento 'più umano' nei loro confronti che si presume garantito dai principi della rifor– ma stessa. Chi avanza simili velleitarie richieste, vivendo della tolleranza del ne– mico di classe, dà prova non soltanto del più schifoso opportunismo ma dimostra anche una èompleta ignoranza dei conte– nuti reali della riforma. Infatti compiendo un esame approfondi– to del testo di legge, quindi dandone una interpretazione corretta che non aderisca pedissequamente alle dichiarazioni pro– pagandistiche e mistificatorie di regime, ma si fondi sul significato obiettivo, reale della legge, si noterà come ogni articolo di quelli apparentemente più innovatori e 'democratizzanti' contenga una clausola, o· sia contrastato da un altro articolo, che invalida completamente i contenuti de- mocratici. Ad esempio l'art. 1, dopo l'af-· fermazione formale che il trattamento penitenziario deve essere conforme ad umanità, deve assicurare il rispetto della dignità della persona e deve essere im– prontato ad assoluta imparzialità chiari– sce che però il trattamento è attuato secondo un criterio di individualizzazione in rapporto alle specifiche condizioni dei soggetti. E qui già sono stabilite le pre– messe per una rigida selezione dei detenu– ti in teoricamente recuperabili - verso i quali viene adottato un trattamento più o meno umanitario, secondo la concezione borghese di umanità, s'intende - ed irre– cuperabili, cioè nemici assoluti dello Sta– to, nei cui confronti viene perseguito il noto programma di annientamento. Questo progetto di selezione - funziona– lizzato all'esercizio di un organico con– trollo sociale e politico del proletariato detenuto e rivestito di una patina pseu– doscientifica per ingannare i gonzi di ogni specie - viene approfondito dall'art. 14 in cui si stabilisce che l'assegnazione dei condannati ai singoli istituti e il raggrup– pamento nelle sezioni di ciascun istituto sono disposti con particolare riguardo alla esigenza di evitare influenze nocive reciproche, e dall'art. 64: i singoli istituti devono essere organizzati con caratteri– stiche differenziate in relazione alla posi– zione giuridica dei detenuti e alle neces– sità di trattamento individuale e di grup- RE NUDOn po degli stessi. Dunque individualizzazione del tratta– mento e differenziazione degli istituti sono due principi cardine della 'Riforma Carceraria' che costituiscono il puntello giuridico della strategia controrivoluzio– naria relativamente al settore carcerario, i presupposti per la creazione cli tutte le 'carceri speciali' e l'attuazione del pro– gramma di annientamento delle avanguar– die comuniste combattenti. Pertanto a nulla giovano i lamentevoli appelli per la "piena applicazione" della Riforma o per "il rispetto" della stessa, si tratta di parole d'ordine deviazioniste e, in ultima analisi, reazionarie che impedi– scono di cogliere i termini reali dello scontro in atto, essendo esterne alla linea strategica della costruzione del contropo- ,., tere proletario armato, condizione indi– spensabile- per la disarticolazione del programma di ristrutturazione dell'appa– rato carcerario e per la distruzione della · macchina dello Stato imperialista delle multinazionali. Di fronte alla guerra scatenata dallo Sta– to, compito delle avanguardie rivoluzio– narie ,e..diogni autentico comunista non è quello di piagnucolare per i lesi diritti ma quello di organizzarsi sul terreno della lotta armata per il comunismo. Collettivo Comunista Rivoluzionariodi Pianosa CHIEDETE IL LIBERO COMMERCIO eDELLEARMI · DAFUOCO FIRMATI QUI LA PETIZIONE MlRIIIITI RISUVID

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