RE NUDO - Anno IX - n. 62 - febbraio 1978
strade di un qualunque sob– borgo degli States, nel 1968; i protagonisti non . s?no soltanto-David Peel- e 1 sim– paticissimi musicisti della– Lower East Side, ma tutti gli sballi belli e brutti che li acco– munavano alle migliaia di "hippies" che proprio in que– gli anni tentavano sporadiche uscite dai sotterranei metro– politani, al fine di insultare le sacre strutture dell"'Establi– shment". Niente di meglio dunque di questo magnifico "polpetto– ne" di incazzature e dolci mo– menti di relax per capire i tempi. L'album incomincia con due o tre frasi corali' ..urla te, ttHe quali seguono insistenti do– mande a catena: - Mamma, dov'è mio padre? - ritornelli cantilenati, il tutto con l'a– aecompagnamento martellan– te di quattro tamburelli im– pazziti. A questo pezzo segue un di– scorso sballatissimo di Peel che dopo l'ultimo applauso attacca con: "I like marijua– na", pezzo di fattura molto semplice inneggiante alla "cannabis", dove troviamo al– cune frasi di rottura nei con– fronti dei benpensanti: - E' la mia vita e faccio ciò che vo– glio, voglio sballare e fumare a lungo ... - "Here comes a cop" è lo sberleffo fatto al poliziotto, - Go, cop! - la frase di rifiuto rivolta alla Legge. "Happy mother's day" è, a parer mio, un pezzo piut'tosto incolore; decisamente più simpatico il discorso introdut– tivo che vede i "nostri" impe– gnatissimi a discutere un pro– blema di "roba". L'ultimo pezzo- della prima facciata riporta_ al tema del poliziotto tramite-·una paro– dia delle perquisizioni: "Up against the wall mother fuckers", frase solitamente usata dai poliziotti per far mettere a mani in alto contro il muro gli "sbandati", suona qui come una provocazion• P. insulto che torna indietro alla polizia. La seconda facciata contiene quattro pezzi; il primo inizia con una narrazione un po' cantata e un po' decalmata nella quale viene detto co~ rabbia: - Ehi, hippies, perchè dovremmo essere come l'altra gente dell'Establishment? Vogliamo ~ere diversi. E questo desiderio di essere diversi lo ritroviamo anche nei pezzi che seguono: "Alphabet song" che gira in– torno alle ben note lettere di una familiare droga psichede– lica, ripetute nell'infinito. "Show me tea way" dove vie– ne detto: - Mostrami la stra– da per sballare, per andare fuori -, e infine "We love you", dove, quasi per farsi perdonare la banda conclude dicendo: - Via amiamo -, che a questo punto suona come un ennesi– mo sberleffo un po' infantile, ma pungente. Sam Rivers Perugia Sam Rivers Villalago Max Roach Loadstar Ran Blake Open City Ran Blake Cristal Trip Michael Smith The Dualities of a man H oro Records Mentre/molti di noi nei giorni vicini a Natale pensavano a mangiare panettoni, ad ab– buffarsi di dolci e champagne (?!), la Horo Records, la pic– cola etichetta "alternativa" di Roma specializzata in Jazz, ha messo in circolazione le migliori strenne per il nuovo anno. E non si tratta di poco: nel giro di poche ~ttimane sono usciti ben quattro dischi doppi e tre singoli, con note– vole impegno, anche finanzia– rio. Purtroppo, sino ad ora, queste strenne sono riserva te solo a pochi intimi ed ai mercati esteri, poichè la Horo Re– cords, per una sua scelta di coerenza nell'alternativa, ha rinunciato alla· :prospettiva (il più delle volte iHusoria) di affidare la sua distribuzione ad altri, e quindi, perseguendo RE NUD0/66
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