RE NUDO - Anno IX - n. 62 - febbraio 1978

lettere - lettere - lettere - lettere - lettere - lettere Cari compagni, sono un compagno dicisset– tenne. Da diverso tempo se– guo il vostro {nostro) giorna– le, e con rammarico ho notato che alcuni mesi fa eravate calati di tono; cioè, dopo. il Lambro facevate abbastanza schifo; mentre ora sono vera– mente contento del giornale, anche se costa un po' tanto, comunque vabbè. Cioè non è di questo che vor– rei parlarvi ma di ben altro. Porco dio, non so come cazzo incominciare. Vabbè, inco– mincio così come mi sento. C'era una volta in un paese piccolo piccolo ai confini della patria un piccolo bambino dai capelli ricci e gli occhi verdi. Dopo essere andato all'asilo, alle elementari, all'oratorio ecc. ecc. si stufò del suo am– biente di merda, falso e ipocri– ta e della vita che conduceva. Fatto sta che stò bambino un giorno sul giornale lesse di un certo Pinelli che misteriosa– mente cadde da una misterio– sa finestra in una misteriosa questura di una strana città. Lo colpi il fatto che questo Pinelli fosse stato chiamato "anarchico". IL MIO CASTELLO Sapete, nelle fiabe si racconta di strani animali, mezzi mo– stri e mezzi uomini che man– giano bambini e che vengono chiamati "anarchici". A questo bambino lo sorprese il fatto che esistevano anche nella sua patria degli "anar– chici" che cadono indisturbati dalle finestre e allora dato che era molto curioso cercò, cercò fino a quando trovò dei libri che parlavano degli "a– narchici" e quando lesse ri– mase molto sorpreso. Scopri che tutte le balle che gli avevano raccontato non erano vere. Che gli operai non hanno sempre torto, che le mamme e i papà non sono poi così bravi.come dicono. Che i. porci democristiani e fascisti, socialisti e comunisti non sono poi così onesti come IL MIO MULINO gli volevano far credere quelh del suo paese. Capì che non era poi così importante parla– re solo di calcio, di figa e di altre porcate che ci vogliono mettere nella testa per farci stare•più buoni. Capì, capì, capì, ma scoprì che l'importante non è solo "capi– re" o "prendere coscienza" o difendere ''fino al sacrificio" gli interessi della classe ope– raia; ma rendersi conto del condizionamento paranoico che il sistema ci fa passare per sano e giusto "modo di pensa– re". Riuscì a scoprire che per sen– tirsi veramente fiume che scorre e che sente tutti i sassi del suo letto partecipi di sè stesso, non bisogna distrugge– re la propria emozionalità, la propria spontaneità. In poche parole, si sente vera– mente frustrato, falsamente onesto, e troppo poco se stes– so. Ma reagi, capi che l'importan– te non è sopravvivere ma vi– vere. Vivere liberi dalle pro– prie inibizioni, sessuali e non. Liberi, liberi del porco dio e da tutte le altre madonne che ci fanno sempre onorare e rispettare. Scopri che il rap– porto di coppia è in realtà un soffocamento, mantenendolo nei limiti di "punto fermo" della propria vita. Stò bambino che aveva sem– pre represso la propria omo– sessualità provò a vivere {non solo a parole) la propria ses– sualità in modo pieno. .Ed ora è contento, perchè non si sente più castrato. Perchè non seote più gli altri che alle spalle gli dicono: culatone . ' 11, ~_&rJ ~~ __ _,. lii /l1 /I/ lii //, /11 I/ /I' I I I lt, /I. I I ,,, IL MIO FATTORE frocio. Perchè non sente più gli altri che lo guardano storto quan– do è insieme ai "culi", dei suoi amici vestiti strani o a quelle puttane delle sue amiche , "che se non altro, hanno il pregio di essere helle fighe". Ma come facciano poi a stare insieme a quella banda di dro– gati, barboni? Boh, lo sanno solo loro". Gente di merda, per troppo tempo avete fatto fare quello che volevate voi a quel bam– bino. Ora vi dà fastidio perchè fà quello che vuole lui? Ma andate a cagare, se quel bam– bino continuava a fare come voleva te voi di sicuro sarebbe arrivato {e ci era già vicino) al suicidio. LA MIA i\lACCI/INA Eccolo il vostro futuro, il vo– stro "vivere per lavorare" non mi interessa, sono cazzi vo– stri, io, no, non ci sto. Lavoro quando ne ho bisogno, farò fatica ma è molto meglio. Del vostro "Dio, patria, fami– glia", non me· ne frega un tubo. Cazzo, mi sono accorto che ho scritto un casino ma sono con+---nto. Sono contento perchè per me ciò non è uno– sfogo ma è una conversazione, un'accusa; un'accusa che fac– cio anche a quei compagni che solo a parole dicono "cambiamo la vita". Cazzo, la vita, la mia vita, prima di cambiarla {e non ci sono an– cora riuscito perchè non si cambia dall'oggi al domani con una semplice frase) o tan– to meno, prima di dire agli altri facciamo, facciamo, cer– co io di fare. Non .confondetemi, questa non è una posizione indivi– cfualìstìca nè tanto meno di immobilismo politico, al con– trario, è semplicemente il constatare che io non ho nes-• sun diritto di dire agli altri cosa fare o cosa non fare. In– somma compagni, non posso dire agli altri facciamo la ri– voluzione quando dentro di me non ho ancora fatto un cazzo per liberare me stesso. Forse vi sembrerà un po' la scoperta dell'acqua calda ma tutto quello che ho dettò lo stò vivendo io, ora, in questo mento; e a volte ci stò abba– stanza male perchè sono ri– masto fregato, troppe volte me l'hanno messo in culo per IL MIO TORO le mie sincerità, o forse per la mia minchioneria. Comunque non mi voglio arrendere, fac– cio fatica, e a volte vado in paranoia, ma sono ancora qui... ·Mi è piaciuto molto il vostro articolo sul "modo diverso di fare l'amore" comparso nel– l'ultimo numero e anche quel– lo che dicevano i compagni tornati dal Guello, sopratutto quelli che dicevano che li si erano sentiti, specialmente nella parte alta, molto meno negativizzati della energia de– gli altri; come Adriano, {an– che se non ti conosco, ti sento molto vicino e ti saluto con tutto me stesso, soprattutto per le ultime frasi che dicevi e che anch'io sento molto vici– no. "Non solo ho trovato il contatto con un certo livello di energie dentro di me, ma anche la consapevolezza delle molte persone belle e aperte che, in mille situazioni scono– sciute generano amore e ar– monia nella generale si tuazio– ne di disgregazione, di confu– sione e di aggressività."). Spero che pubblichiate anco– ra articoli sull'autocoscienza maschile, l'ultimo era vera– mente interessante; e con questo vi saluto. Saluti libertari. Paolo Soncini Cannobio (NO). LAMIA DONNA

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