RE NUDO - Anno IX - n. 62 - febbraio 1978

-- .... ___ I,, " , , I ti, I ,'t I I I I , I I capitale, o non fare, d'accordo, niente, ma neanche il gioco del capitale? D.S. (Ispirato) - D'accordo, l'unica so– luzione ·vera sarebbe sopprimere il ca– pitale. Però chiudersi nella propria torre di purezza è un po' troppo como– do. Per esempio, tu prima hai parlato di mercato che tira: anche dare una mano a far tirare l'avanguardia, la musica che fa pensare al posto della soul music, ha una sua funzione. Parto dalla mia esperienza personale: per me avvicinarmi ad una musica che stimo– lasse il senso critico ha avuto un peso non indifferente nella mfa maturazio– ne anche strettamente politica. Con buona pace di quelli che dicono che la musica non serve a queste cose. M. (Sempre più depresso) - Tu hai ragio– ne, ed è per questo che sono molto insicuro. Forse deriva anche dal fatto che sono in un moment6 di riflessione e non mi sento preparato ad affrontare certi discorsi con quell'abilità che mi sembra indispensabile. O mi manca la voglia. Certamente, indirizzare il gusto della gente, o tentare di farlo, verso una certa direzione è importantissimo. Ma ~i continua, un po', a fare il gioco del capitale. D.S. (Incazzato) - Senti, se si potesse fare qualcosa in questo campo senza fare neanche un po' il gioco del capita– le, come dici tu, lo starei già facendo. E' che non ci sono molte vie d'uscita, e stando le cose come stanno, preferisco fare il possibile, anche solo personal– mente, perchè qualcosa si muova. L'u– nica cosa che mi fa seriamente paura è l'immobilismo: agitando le acque, qualcosa può sempre saltar fuori. M. (Sardonico) - Qualcosa, ma cosa? Il circuito alternativo? on c'è mai stato. Si è parlato per anni del fantasma e della riappropriazione della musica, e di prezzi popolari. Sempre come con– sumatori, comunque. E per capirla, la musica? Che è poi anche farne di • ~'e tC\ ~ f "l lf , I I \.BV I ' persona, magari poca e male, ma far- ne? D.S. (Possibilista) - Mah, io mi sono iscritto ad uno di quei corsi popolari di musica che sono saltati fuori adesso. E' un po' da prendere sportivamente, s'intende, però mi sta aiutando molto ad entrare nella musica che ascolto. E' logico che chi abbia imparato a fare anche solo un minimo di· musica non potrà più lasciarsi imporre l'alienazio– ne della disco-music. Anche se qui ci sarebbe da aprire tutto un discorso sulle discoteche e su quello che voglio– no dire ... - M. (Speranzoso) - Belle, le scuole popo– lari ... Una goccia nel mare. Sì, però è sempre meglio che niente, e c'~ _se~I?r~ più gente che ci va e, con tutti 1 hm1t1, qualcosa si riesce anche a fare. Ma 1?-on è comunque abbastanza, e non esiste alcuna battaglia politica di massa che venga fatta su qùeste cose, per non parlare poi appunto delle di_scoteche_– Certo che se fare una recensione puo instillare il germe del dubbio in un abituale frequentatore di discoteche che la leggesse, non sarebbe proprio tempo sprecato. Ma tra i frequentatori di discoteche, chi legge Re Nudo? D.S. (Di nuovoattento) - Non hai torto. I lettori del giornale sono già abituati ad una certa fruizione della musica. Non tutti, forse. D'altra parte ... Ci sembra giusto sospendere qui il dialogo. Non conclude~e, però. Nell~ realtà il dialogo è contmuato e conti– nua ancora. Questo è stato solo un tentativo di allargarlo, di stimolare chi ha qualcosa da dire, a dirla. Il mare è fatto di gocce ... Cristiano Alzetta Paolo Bertrando RE NUD0/61 Il diario di un provocatore di Dario Faccino. Rivelazione (sulla quale si dice stia indagando la CIA) dell'unico modo compatibile col sistema per risolvere, g~azie alla scienza, il problema dei giovani: il genocidio eutanasico e clandestino. Sceeemi ad opera di un collettivo autonomo. Le lo.tte degli "untorelli", dei "pochi e isolati provo– catori", per trovare una soluzione al problema dei giovani, che non sia quella funerea del sistema. Non c'era una v~lta di Romeo Costantini. Le favole dei bambini (e dei grandi), c~e danno dello scemo a chi vorrebbe che si continuasse ad accettare, come realtà in– valicabile, l'anacronistica favolistica del potere. No, finchè l'erba non smet– terà di crescere e l'acqua di scorrere. di Mojmir Jezek. Il rifiuto indiano, ieri e oggi, al mostro capitalista, con personaggi "pellerossa" r~ffigurati nella forma del fumetto, stretti parenti dei protagonisti delle lotte anti– imperialistiche. La teppa all'assalto del cielo. coproduzione italo-francese. Diario della Comune di Parigi, con stampe dell'epoca giorno per giorno, e giudizi della cultura ufficiale di allora, in tutto simili a quelli, ri– portati in parallelo, che la cultura di oggi dà dei "tep– pisti", "manovalanza", secon– do il ministro-ombra Pecchio– li, del terrorismo. EDIZIONI I LIBRI DEL NO a cura di Dario Faccino. Richiedere il catal~o ad Area,via Leopardi 14, Milano

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