RE NUDO - Anno IX - n. 62 - febbraio 1978
• r1sm.o ithuna smo porta alle estreme conseguenze la concezione secondo la quale la santità non è realizzabile se non in un corpo divino, che non è più la "sorgente dei dolori" come in certa speculazione upanisciadica, ma lo strumento più sicuro e completo che l'essere umano abbia a sua disposizione per "conqui– stare la morte". E poichè si può ottene– re la liberazione già in questa vita, il corpo deve es ere conservato il più a lungo possibile, ed in perfetto stato, precisamente per facilitare la medita– zione. Queste scuole fanno proprie le tecniche dell'hatha yoga, studiano l'or– ganismo umano in ogni minima parte, ne indagano i suoi più profondi misteri e parlano di una fisiologia mistica, composta di centri ·di energia ( chakra) e di arterie in cui scorrono soffi vitali che chiamano prana. Il corpo oltre ad un aspetto propriamente fisico, grosso– lano, ne conosce anche uno spirituale, sottile costituito da un certo numero di nadi (letteralmente canali, vasi, arte– rie) e di chakra (letteralmente centri, o dischi). Semplificando si potrebbe dire che l'energia vitale sotto forma di respiri circola attraverso le nadi e che l'energia cosmica e divina si trova latente nei chakra. La conoscenza, la purificazione, l'elogio del corpo sono dunque momenti fondamentali, essen– ziali nella pratica di liberazione tantri– ca. Ma il punto di arrivo di questo processo è costituito dal risveglio di Kundalini una potente forma di ener– gia che vive allo stato latente in ogni organismo umano. Questa è la più potente manifestazione di "energia" che risiede nel corpo. I chakra e le forze che essi sviluppano sono manife– stazioni dell'energia K urydalini Tutte le pratiche dello yoga tantrico e della sua fisiologia mistica mirano al risve– glio di questo enorme potenziale che giace addormentato nel Muladhara Chakra e che l'inconografia indiana rappresenta nella forma di un serpente arrotolato. Diversi sono i mezzi che si possono usare per svegliare questa energia addormentata; essi variano per importanza da scuola a scuola e da maestro a maestro. In genere si è soliti dividere il tantrismo in due correnti principali: le scuole che praticano uni– camente tecniche di carattere mentale ed esercizi di ordine fisiologico e che interpretano l'unione di Shiva e Shakti come l'unione delle correnti sottili che si muovono nell'organismo umano (via della Ma110 Destra), e quelle che prati– cano anche rituali sessuali (via della Mano Sinistra). el tantrismo della Mano Sinistra l'u- nione sessuale sacrale (maithuna) di– venta uno dei veicoli più diretti di salvezza e di liberazione, le pratiche sessuali diventano uno dei mezzi più i"mportanti per risvegliare l'energia Kundalini. Il maithuna però poco o nulla ha a che fare con il normale erotismo profano. cl cerimoniale tan– trico, l'atto sessuale si trasforma in un rito in cui l'uomo e la donna trascen– dono la loro dimensione umana ed incarnano Shiva e Shakti, il principio maschile e quello femminile, nella loro totalità. La donna, incarna per il tan– trico la Grande Dea e viene tenuta nella stessa considerazione in cui si tiene la atura con le sue forze miste– riose e insondabili. Alcuni testi scrivo– no che in presenza della nudità della yogini, si deve provare l'identica estasi mistica che si prova di fronte alte sconosciute profondità degli spazi del Cosmo di fronte alla rivelazione della Pura Trascendenza. La compagna del RE NUD0/49 maithuna è l'essenza stessa della Dea, la hakti che partecipa al gioco eroti– co. La nudità rituale della yogini ha un valore mistico intrinseco: se davanti alla donna nuda non si scopre nel proprio essere più profondo la stessa terrificante emozione che si prova di fronte al Mistero Cosmico, il rito non ha valore, è soltanto un atto profano. L'atto sessuale tantrico non deve mai concludersi con emissione seminale, lo yogin grazie alla conoscenza dei ritmi più segreti del uo organismo ha acqui– sito una padronanza totale del suo corpo e riesce quindi a non disperdere la propria energia seminale. Tramite il controllo del respiro (pranayama), la perfetta padronanza della mente, e il maithuna, lo yogin tantrico realizza dunque la esperienza trascendentale del risveglio di Kundalini e, tramite il suo potere, può raggiungere la totale liberazione interiore. L'unione sessuale sacra è preceduta nelle cerimonie del tantrismo da un complesso rituale, che Mircea Eliade, nel suo libro sullo yoga, così riassume: "Il neofita deve dominare perfetta– mente i sensi, e, a questo scopo, deve avvicinarsi per gradi alla "donna devo– ta" (nayika) e trasformarla, con una drammaturgia inconografica interio– rizzata, in una dea. Perciò egli deve servirla, durante i primi quattro mesi, come un domestico, dormire nella sua stessa camera, poi ai suoi piedi. Duran– te i quattro mesi seguenti, pur conti– nuando a servirla come prima, egli dorme nel suo stesso letto, dal lato sinistro. Durante altri quattro mesi, egli dormirà dal lato destro; poi dormi– ranno abbracciati. Tutti questi preli– minari hanno come scopo "l'autono– mizzazione" della vo1uttà - considerata l'unica esperienza umana che possa realizzare la beatitudine nirvanica - e il dominio dei sensi, vale a dire l'arresto seminale". Il maithuna, e l'essenza stessa dell'.inte– ro processo di liberazione del tantri– smo, tendono .dunque alla congiunzio– ne dei contrari, al superamento della condizione quotidiana, all'abolizione del dolore realizzati in uno stato di "non-esistenza", in cui viene superata e trascesa qualsiasi forma di dualismo e ci si trova nella gioia pura, inesprimi– bile, dell'Unità originaria. La conoscenza aUernativa del corpo e della mente è una ru– brica di controinformazione sul lavoro e le attività delle situazioni e dei gruppi che si muovono sul piano della ricer– ca interiore.
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