RE NUDO - Anno IX - n. 62 - febbraio 1978

RE NUDO/20 Ca.sa mia, casa mia,per piccina e lotta, per la. ca.sa . I. L'ideologia "borghese" della casa a) La caduta della casa degli U sher " ... egli era in preda a certe impressioni superstiziose riguardanti la casa che abitava, e fuor della quale, da molti anni, non s'arrischiava d'uscire, riguar– danti un influsso( ...) che alcune parti– colarità insiste nella forma stessa e nella materia del palazzo avito aveva- no, a furia di sofferenza, gli diceva, esercitato sul suo spirito: un effetto che la realtà fisica delle mura grigie, delle torrette e del lugubre stagno ove si specchiavano, aveva a lungo andare, prodotto sul morale della sua esisten– za" (E.A.Poe, La caduta della casa degli Usher). b) La stanza "imperiale". "Quantunque, come dico, il sole fosse sorto, tuttavia la stanza era ancora brillantemente illuminata di luce arti– ficiale.( ...) Nell'architettura e nelle de– corazioni della sala, appariva manife– sto che s'era avuta l'intenzione di stu– pire e abbagliare. Poca attenzione s'era dedicata ai decori di ciò che tecnica– men te si chiama intonazione, o anche alle caratteristiche nazionali; l'occhio vagava d'oggetto in oggetto, senza in– dugiare su alcuno: nè sui grotesques dei pittori greci, nè sulle statuette italia– ne dell'epoca d'oro, nè sulle immense. sculture del rude Egitto. Ricchi drap– peggi, in ogni parte della stanza, fre– mevano alle vibrazioni d'una musica sommessa e maliconica, di cui non .si La famiglia in quan~o struttura cniusa e gerarchica reprime e subordina la madre al padre il f ig 1io alla madre ... Il privato aristocratico è legato al san– gue e alla stirpe, all'ereditarietà fisica– mente presente (mortuariamente vive) nella casa. La casa è sostanziata dalla materia fantasmatica delle generazio– ni, ed essa stessa diventa in quanto tale -agente, "persona", realtà fisica di con– tro all'immaterialità di chi vi abita. La casa è a tal punto identificata col privato e la forma del privato, è così aderente all'immateriale ma fisica ere– ditarietà, che la forma dell'abitare ari– stocratico nell'epoca della fine dell'ari-. stocrazia si identifica come un biologi– smo astratto dentro un vuoto fisico. E' la casa dei fantasmi, essa stessa fanta– sma, presto inghiottita dal lago immo– bile in cui si specchia. capiva l'origine; i sensi erano oppressi da profumi misti e contrastanti, che salivano da strani,complicati incensieri insieme col guizzante sfolgorio d'innu– merevoli lingue di fuoco violetto esme– rald~o. I raggi del sole appena sorto entravano per le finestre, costituite da un unico vetro di color cremisi t>: inon– davano la stanza. Balenando qua e là in mille riflessi attraverso le tende ricadenti dalle loro cornici come cate– ratte d'argento fuso, i raggi del glorioso splendore solare si mescolavano alfine capricciosamente con la luce artificiale, e si stendevano ondeggiando in masse pacate su un tappeto di prezioso tessu– to d'oro del Cile che splendeva come una superficie liquida." (E.A. Poe, L'appuntamento). :noY\ voglio libera ... di Se il privato aristocratico è fuori di sè, in direzione d'una astratta natura e riassumend9 in sè \m pesante passato dentro un fantasmatico presente, il privato borghese è fuori di sè, nell'e– sposizione della propria brillantezza: in una luce qui ancora vicina all'età dei "lumi" (dove la luce del sole si mescola capricciosamente a quella ar– tificiale) e dove i "lumi" sono l'appa– renza sotto la quale si nasconde il dominio imperiale: l'accumulazione nell'arredamento-, il cosmopolitismQ astratto, segno é:lell'acquisiz1one, del potere come propria sintesi dell'univer– so delle cose "belle".'Cioè dell'universo delle tradizioni, delle culture, delle rappresentazioni astratte dei rapporti umani, accumulate in una astratta sostanzialità dell'io "illuminato". c) La stanza yankee. " ...Noi (Yankee) non abbiamo aristo– crazia di sangue, e d'altra parte aven– do dato vita, com'era naturale e per così dire inevitabile, a una nostra ari-

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