RE NUDO - Anno IX - n. 61 - gennaio 1978

RE NUDO/60 Re Nudo: ho letto Silenzio, il tuo libro, ed è stato uno dei libri che mi ha più colpito nella mia vita. Come sei arriva– to a questo "concetto" del silenzio e a scrivere un libro, chiamato Silenzio. J.C.: ho cominciato a scrivere quel testo negli anni trenta e in "Silenzio" nella edizione inglese, la prima parte è del 1937, ma il libro è stato pubblicato nel 1960, 1961, per cui è risultato una raccolta di tutte le cose che ho scritto, durante anni in cui le mie idee stavano cambiando. Un altro titolo che si sa– rebbe potuto dare al libro invece di "Silenzio", un'altra parola che ricorre spesso nel libro, è ascoltare ... (ride) Re Nudo: ascoltare che cosa, il silen– zio? J.C.: no ascoltare tutto quello che succede intorno, che è il silenzio. Penso che non c'era nessuna possibilità di chiamare il libro "ascoltare" piuttosto che "Silenzio", perchè ... chiamare qualche cosa che riguarda il suono con l'opposto del suono, il silenzio è impli– citamente al centro della filosofia orientale perchè uno degli stati più belli nel buddismo zen, il Nirvana, è "Samsara", "dove siamo", così che la musica, è l'assenza della musica .. Re Nudo: ti ricordi la prima volta in cui è stato eseguito 4'33" (4' e 33" di silenzio?) J.C.: la prima volta? Re Nudo: cos'è successo? J.C.: bene, ho avuto quelle esperienze che mi hanno portato a farlo, ma non l'ho eseguito io, l'ho dato a David Tudor, è lui che l'ha eseguito. Re Nudo: tu c'eri? J .C.: sì c'ero. C'è una storia divertente in proposito. C'era anche mia madre. Lei fa sempre amicizia con quelli che le siedono vicino e questa volta stava spiegando alla signora che era vicina a lei che David Tudor avrebbe comin– ciato il concerto con 4' e 33", dicendo che David diceva che il concerto co– mincia con una preghiera, e dopo il pezzo del silenzio, David aveva pro– grammato "The Music of Changes", che dura 40, 45 minuti e, dopo "The music of Changes" la signora si è rivolta a mia madre e le ha detto: "Dio, che preghiera intensa!" (ride), non aveva notato il prezzo di silenzio ... Re Nudo: in tutti questi anni, dico nel giro di trenta anni, hai notato dei cambiamenti nel modo in cui la gente si rivolge alle esperienz_e musicali come la tua? J.C.: sì, senz'altro. Re Nudo: come? J.C.: non posso dire come, perchè non sono dentro di loro, ma la mia impres– sione è che oggi sia utile a più gente di quanto non fosse prima, che entri nella loro vita, in qualche modo. Re Nudo: fai molte performances? J.C.: penso di averne fatte meno, e poi scopro che ne ho fatte di più. E' difficile da dire. Re Nudo: che cosa farai Venerdì sera a Milano? J.C.: farò la terza parte di Empty Words. Tutto il lavoro è basato sul passaggio (transizione) dal linguaggio alla musica. Molto frequentemente la gente dice della musica che non puoi fare una certa cosa in musica, ma puoi invece farla col linguaggio, con le parole, e, molta gente ha fatto molte cose con le parole; proprio oggi alla Oramps ho sentito parlare del progetto di lavoro sulla poesia fonetica (collana Futura) e in questo senso abbiamo già una lunga storia alle spalle .. Questo testo è fatto solo di sillabe e lettere ed è egualmente comprensibile in Italia o in

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