RE NUDO - Anno IX - n. 61 - gennaio 1978
RE NUDO/40 notizie dal .di DENTRO Sconvolti da un convegno sconveniente Per il terzo anno consecutivo la prote– sta contro le iniziative del semeiotico professor Verdiglione ha dato l'occasio– ne per un incontro tra psichiatri, intel– lettuali dissidenti, e compagni qualsiasi alla scoperta della follia quotidiana. Risultato: uno sconvegno, tenutosi a Milano per due giorni alla Fabbrica di Comunicazione e per un giorno nel bianco stanco di .Macondo. Protagonista insieme a tutti, David Cooper che, invitato al convegno uffi– ciale, ha rifiutato di parteciparvi dopo aver visto la polizia all'ingresso. Sbalot– tato qua e là ha sopportato il ruolo di àttrazione principale - nel bene e nel male - di questi giorni autogestiti. Si è parlato in grossi cerchi e senza cattedra, finalmente. In questa società - è venuto fuori - il personale e il politico corrono spesso il pencolodi restare sepa– rati e proprio in questo momento di grande repressione si rischia di rinchiu– dersi nel privato. Importante: non è solo la famiglia, ma appunto è la repressione sociale a provocare la malattia mentale. Alla domanda: "Perchè non ci hai por– tato degli acidi?", Cooper ha risposto: "Cambiando il modo di vivere, cercando di liberarsi dai condizionamenti, può cambiare persino la biochimica del cor– po e diventa superfluo usare le droghe _psichedeliche." Altri temi affrontati: l'uso dell'elettro– shock, i nouveaux philoi5ophes contro cui è stata presa posizione, l'importanza del terzo mondo per capire cosa succede in Europa, e infine l'iniziativa di un comitato europeo contro la repressione e di un convegno internazionale da te– nersi a Francoforte alla fine della pros– sima primavera. Dallo sconvegno si è formato un gruppo di discussione fra chi è interessato a questi temi e in genere all'antipschia– tria, che si ritrova alla Fabbrica di comunicazione (Piazza Formentini, Brera, Milano). Ad architettura a Milano si è discusso sull'occupazione giovanile C'è stato a Milano, nella facoltà di architettura, a metà dicembre, un con– vegno sull'occupazione giovanile orga– nizzato dalle riviste Aut Aut, Primo Maggio, Marxiana, Critica del diritto, Quaderni del territorio: l'argomento, che coinvolge tutti, è stato trattato in modo molto teorico, difficile da seguire. Non che ci si aspettasse un convegno - festa o uno sconvegno, ma a molti dei 500 e più compagni che hanno parteci-• pato alle lunghe, (noiose???), relazioni tecnico-politiche è sembrato che nel convegno, per quanto tenuto da altri compagni, predominasse la logica che da dieci anni il movimento combatte: quel– la di analisi condotte con linguaggio tecnico, e quindi comprensibili e utiliz– zabili solo dagli addetti ai lavori. -Contro la separazione culturale, di cui prima è quella del linguaggio che si usa, si discu– te da molto tempo. Radio Alice ha !iOttolineato che il modo di condurre il dibattito passava sopra la testa dei soggetti: giovani, disoccupati, non garantiti. I circoli giovanili, non trovando neanche lo spazio per un hap– pening ne hanno approfittato per fare colletta per un ipotetico giornale e una più concreta pizza serale. Cosa più seria forse del serioso tentativo di fare una analisi politica sui modi autonomi prati– cati dai compagni per risolvere il proble– ma sopravvivenza o per organizzare strutture di lavoro alternative. Alla fine però gli stessi compagni che hanno organizzato il convegno hanno fatto autocritica sul metodo di lavoro. David Cooper: Ìegge il volantino, vede la polizia, va allo sconvegno La polizia "tutela" l'ingresso al superconvegno sulla violenza COM-pagni e tanti incontri Allora è vero quello che dice L'Espresso, che a Milano, cioè, si ricomincia a vivere ed a parlare di cultura più che in ogni altra città d'Italia. Oltre al convegno sulla disoccupazione ed all'happening anti-psichiatrico ci sono state negli ultimi tempi altre occa– sioni di confronto: le donne omosessuali si sono incontrate per tre giorni, il gruppo femminista di via Col di Lana ha organizzato un incontro sul nomadismo ed il Collettivo di Liberazione Sessuale, vicino a DP, ne ha partorito un altro. Tema principale del dibattito: se occor– resse dare priorità alla militanza politi– ca oppure a quella omosessuale. L'argomento, ormai superato secondo gli omosessuali della prima onda (quelli degli ex-COM), ha tenuto banco per il primo giorno, mentre nel secondo si sono avute discussioni in piccoli gruppi nel salone di via Morigi. Sempre nella casa occupata di via Morigi, e sempre a proposito di nuove iniziative milanesi, sta sorgendo un centro di documenta– zione, naturalmente con specializzazio– ne omosex, che metterà a disposizione libri, riviste (anche straniere), dischi e fotografie. L'apertura è prevista per me– tà gennaio, così come stanno aprendo uno dopo l'altro, altri centri di musica dal vivo, circoli privati e sale da té nel Ticinese, in corso Vercelli, in via dell'Or– so, in via Sant'Orsola. Se aggiungiamo l'immancabile Macondo e mescoliamo un po' ne esce un cocktail milanese sul tipo alternativa istituzionalizzata. Spe– riamo bene!
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy