RE NUDO - Anno IX - n. 61 - gennaio 1978
RE NUD0/38 "Ho subìto un interrogatorio di nove ore, e le parti del testo che hanno "disturbato" lo stato tedesco, erano queste ... "Quest'anno, varie forme di tortura tra cui quella chiamata bastone del pap-' pagallo sono ancora praticate in Brasi– le, in Uruguay, in Irlanda, nella Ger– mania Federale, in Algeria, in Cile, in Spagna, in Israele, in Iran, in Turchia ed in altri cinquantadue paesi ..." Delle torture che si praticano in Germania parliamo nella sesta meditazione: "Nella Germania Federale ancora oggi esiste la "tortura bianca", consistente nell'isolamento e nella privazione dei contatti umani, a Stammhein ed in altre prigioni, non solamente per avere informazioni, ma anche per spezzare la volontà di resistenza dei prigionieri politici. Simili tecniche sono state usate in Brasile ed hanno condotto alla mor– te dei prigionieri, morti definite poi come "suicidi" ... I nostri avvocati sostengono che "legal– mente" non abbiamo commesso alcun reato. Per l'intervento della polizia si è atteso la fine delle nostre rappresenta– zioni, per evitare lo scandalo, forse la protesta che un simile provvedimento avrebbe causato, ma devo dire che quando sono stato arrestato si è vista una reazione di solidarietà.,. centinaia di giovani che avevano partecipato ai seminari, hanno fatto una marcia si– lenziosa nel centro della città, poi sono venuti al carcere dove hanno aspettato qualche ora, fino alla mia liberazione, cantando slogan ecc ... Veramente una sfida alla polizia, che a mio avviso non ha osato sciolgiere la manifestazione per la grande presenza di giornalisti borghesi ... Ma alla conferenza stampa che abbia– mo fatto subito dopo abbiamo capito che i giornali avrebbero appoggiato al cento per cento la posizione dello stato, e pertanto il mio arresto ... Ci hanno condannato e criticato per aver detto delle cose "false" ... per aver portato in Germania una porcheria terribile, mentre in passato, quando facevamo "solo" del teatro, erano tra i nostri massimi elogiatori e testimoni del no– stro "successo di artisti ..." Quest'anno era la prima volta che tornavamo da sette anni, dopo il no– stro scioglimento come gruppo teatra- I le, e la stampa non solo ha esprefso ingiurie per quello che avevamo fatto politicamente, ma ha cercato di di– struggerci anche sul piano culturale, dicendo le cose più terribili sul nostro lavoro.,. "Teatro da pisciare, teatro di niente, teatro di buffoni .., teatro che _ non vale nulla.,. speriamo che la pros– sima volta che c'è un festival non invitino più gruppi come questo ..." La mattina dopo le notizie sugli assas– sini, c'erano in tutte le strade macchine della polizia con altoparlan– ti che chiedevano alla gente di dare tutte le informazioni possibili sui "ter– roristi", sulle persone sospette. Hanno distribuito due milioni di volantini con fotografie e quarantotto istruzioni, 48 metodi per riconoscere "un terrorista".,.-Tutta la Germania era al servizio della polizia. Hanno ricevuto non meno di 500,000 chiamate... E camminare sulla strada era diventato come fare una marcia tra due file di persone che si guardavano con sospet– to ... "Forse è LUI... forse è LEI.., chi potrebbe essere IL TERRORISTA. .. !!! Ma le "Motivazioni" del terrorismo non sono state ben analizzate dalla stampa tedesca, che ha preferito fare del folklore o del psicologismo d'accat– to... "LORO sono psicologicamente disturbati ... hanno avuto una infanzia difficile.,. che ne ha fatto dei mostri.,." Ogni mezzo può essere usato per creare e pervertire l'immagine del "terrori– sta", ma la possiblità che essi di fatto portino una critica al sistema, ed il fatto che si sentano senza potere alcu- 1 no SE NON USANO LA VIOLEN– ZA ... questo non è stato mai discusso. E' invece importante, in questo mo-· mento della storia, nel mezzo del secolo della violenza, in questo secolo in cui abbiamo ucciso più persone con la violenza che mai in tutta la storia, è importante cominciare a sapere che la violenza è il problema centrale. Il capitalismo è un problema centrale, l'autoritarismo è un problema centrale, ma io credo che una cultura di violen– za, una cultura che esercita la violenza in tutte le sue manifestazioni, sia qual– cosa contro cui noi dobbiamo ribellarci subito. Dobbiamo cominciare a sapere che sì, è necessario cambiare un sistema di lavoro schiavizzato, ma è anche impor– tante cominciare a pensare a come sarà possibile farlo senza la violenza, e cominciare a distruggere la dominazio– ne della violenza nella nostra cultura e nella nostra vita.,. Tutta la gente in Germania ha paura? Ma certo. Hanno paura della violenza del governo tedesco, che è ben cono– sciuta ... Hanno ragione di avere pau– ra... E' con grande ipocrisia che la gente parla di "democrazia", parlano
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