RE NUDO - Anno VIII - n. 60 - dicembre 1977

L'interesse ha avuto però un brusco calo fin dal primo bra– no ascoltato, un pesante ed arzigogolato rimpasto di idee e cose già dette dall'uomo, il tutto condito da sapienti ma noiosi arrangiamenti in stile "funky". La fantasia del Mayall non si rialza nel secondo brano, un blues discreto ma poco stimo– lante, dall'improbabile titolo di "Changes in the Wind". Il disco prosegue con una serie di blues ben orchestrati e sa– pientemente studiati a tavoli– no, il che ci fa ben capire i livelli di mercato ricercati dal Mayall, soprattutto se si tie– ne presente che il disco è sta– to registrato dal vivo, e che nonostante questo la tempe– ratura del suono non riesce a salire. Certo, è impossibile dire che il disco è brutto o, peggio, suo– nato male:·si sente dietro ogni nota un pluriennale mestiere, e una grande abilità nel mani– polare il suono. Purtuttavia, le impressioni che ho vissuto ascoltando questo disco non sono state profonde, e le note non rag– giungono le nascoste pieghe dei sentimenti; il vecchio leo– ne è stanco, e, ben lungi dal– l'azzannare, riesce solo a rug– gire ogni tanto, e svogliata– mente. Due parole su Patty Smith; stupisce la. presenza della donna, in questo disco: la voce strascicata ed affasci– nante della profetessa del rock anni ottanta è debole ed in secondo piano, sacrificata ad un inutile e pesante coret– to. A chi giova? Synergy Sequencer Passport Records (phonogram) e.a. Sto qui a recensire un disco che è quasi certo nessuno pubblicherà in Italia e che, addirittura quindi, probabil– mente nessuno che non sia un fanatico ricercatore potrà ascoltare. Ma che importa, quanti del resto, fra i dischi di cui hai letto le recensioni, poi li hai anche ascoltati? Recen– sire credo debba essere so– prattutto informare e quindi queste sono notizie per i pati– ti dell'elettronica. Synergy sono due americani Larry Fast e Marty Scott. Il primo è l'artista autore esecutore pro– grammatore tecnico delle in– cisioni, l'altro è il produttore. Il retro della copertina è un omaggio all'estetica dell'elet– tronica, interruttori, spie cavi circuiti stampati transistors la famiglia Moog, Digitai Di– lay, Sequencer, Allison Re– search Computer Mix, dbx, macchina 24 piste, oscillosco– pi, indicatori di fase, Sample. and Hold e via così con una .;;filza di nomi che precisa ac– curatamente persino i tipi di nastro usati per incidere. Un tipico lavoro fatto da gente che "vive" l'elettronica e subi– sce il fascino della macchina giocattolo estensione tecnolo– gica di un sogno di suoni. E' per chi capisce questa parti– colare "intossicazione" che dirò qualcosa anche sulla mu– sica. Larry Fast si dimostra buon tastierista e, in definitiva, buon musicista. Quando tutto arriva da tastiere e non ci sono chitarre nè bassi nè tam– buri nè fiati nè archi è chiaro che il linguaggio assume toni e forme particolari, ma credo che grandi spazi si siano aper– ti alla musica da quando chi maneggia tastiere può espri– mersi come strumentista to– tale visto che i sintetizzatori sono in grado di "copiare" in meglio ogni strumento. Non è elettronica libera materia so– nora che cerca e insegue il sentire attraverso il suono, è musica, sono frasi ritmi ed armonie. Un buon lavoro. f.c. ian o John Coltrane Other Village Vanguard Tapes CBS Nell'Olimpo delle case disco– grafiche, a dieci anni dalla morte, è entrato trionfalmen– te anche John.Coltrane. Other Village Vanguard Ta– oes, doppio album registrato dal vivo a New York nel 1961, ce lo fa capire chiaramente: e. temo, non sarà l'unico nè l'ul- . timo: temo, per modo di dire, perchè l'album è veramente molto bello, e nel miserevole panorama del mercato disco– grafico di casa nostra non può che essere il benvenuto, anche se ci dispiace che tutti i dolla– ri dei dischi, per Trane, arrivi– no troppo tardi ... 1961, dunque: è l'epoca in cui con John Coltrane suonavano Eric Dolphy e McCoy Tyner, per non dire di Elvin Jones e Steve Davis, di Reggie Wor– kman e Jimmy Garrison; è l'epoca in cui Trane aveva già abbandonato da un anno defi– nitivamente, dopo Thelonius Monk, anche Miles Davis, col quale avèva suonato per mol– to tempo: è l'epoca, insomma, del Trane già maturo, già conscio delle proprie enormi possibilità. Molti diranno che son passati sedici anni, durante i quali i passi in avanti della creativi– tà del popolo nero sono stati tanti e netti. E' vero. Questa musica ha sedici anni, e si sente. Ma come ogni musica nata dal gènio, dall'angoscia, dall'anima e dalla lotta di un popolo intero, oltre che di un artista, è destinata a durare nel teml\o, perchè ci fa capire e ci aiuta a sentire i traumi esistenziali, razziali, sociali e politici di un popolo oppresso e sfruttato per secoli, e i senti– menti più nascosti della sua religiosità e del suo spirito. Quella di John Coltrane è una musica che deve essere ascol– tata e seguita con attenzione, perchè è viva e vitale. Ed è la coscienza di questa RE NUD0/63 vita e di questa vitalità che ci fa sentir meno il peso del business e del dollaro che con un sorriso di trionfo si na– scondono .dietro la copertina di Other Village Vanguard Tapes. Neil Young American stars 'n bars Wea Italiana e.a. Sono ormai più di dieci anni che Nei! Young è "sulla brec– cia" e solo da poco mostra segni di stanchezza. Fino dai tempi dei Buffalo Springfield con Stephen Stills e Jim Messina (gente della "west coast" americana) ci ha dato momenti molto belli: di denuncia contro il "mostro" americano degli anni '60, del Vietnam, della Convenzione Democratica, della repressio– ne nelle università, del razzi– smo contro i ghetti negri di Los Angeles e New York (DA "Ohio" a "Southern man"). Erano molto belle anche le mille ballate che sapevano di praterie, di scenari selvaggi che riportavano con la mente all'America di prima dell'in– vasione ottusa e violenta del– l'uomo bianco", fatta di man– drie di bisonti, foreste, monta– gne e canyons e indiani a caccia ... Pure la copertina di questo disco è uno scenario monta– gnoso con relativa tenda "te– pee" e indiano sulle cime dei rilievi, ma io credo che quello che rappresenta meglio il Neil Young di oggi, sia il retro di questa copertina che lo raffi– gura stravolto, con la faccia schiacciata contro un vetro e vicino una donna più "fatta" di lui, con una bottiglia di Canadian Whisky quasi vuo– ta e un bicchiere nell'altra. Oggi purtroppo il vecchio Nei! con i suoi Crazy Horse dimo– stra di non avere proprio più nulla da dire, anche a livello musicale, visto che brani come "The old country wal– te", "saddle up the palomino"

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