RE NUDO - Anno VIII - n. 60 - dicembre 1977

Massimo: mi ricordo quando si faceva la critica ai "comizi dal palco" di compagni tipo Pino Masi, gli Stormy Six ecc. Queste cose le ritrovo in canzoni di Claudio Lolli e anche tue. Ad esempio Lolli fa una canzone che è addirittura didattica: la socialdemo– crazia. Lui dice: che cosa è la socialde– mocrazia? Tutti ci pensano su e lui risponde: "la socialdemocrazia è: un mostro senza testa, un ...ecc. Io 1'ho sentita a Bologna e non c'era nessuno che osasse criticare, che gli dicesse "ma cosa fai? vieni a farci il comizio dal palco?" Per me una reazione così era scontata, invece niente. Poi ci sono dei pezzi tuoi che mi fanno lo stesso effet– to. Cosa ne pensi? Gianfranco: se vuoi te ne racconto una ancora più agghiacciante a proposito di comizi dal palco. Ero a Terni a fare un concerto con Riky e c'era anche Pino !\,fasi. Avevano ammazzato Lo M uscio due giorni prima. Pino Masi canta la canzone che ha scritto per Serantini e fa questa premessa "questa canzone è stata scritta in morte all'a– narchico Serantini eccetera eccetera, pero 10 qui la canto diversa perchè è morto Lo M uscio" e invece di Seranti– ni ha messo il nome di Lo M uscio. A parte il fatto che magari è importante parlare di certe co,se in piazza, però la cosa agghiacci.ante è questo ricambio di cadaveri dove della persona Seranti– ni te ne frega talmente un cazzo nella canzone politica, che morto un cadave– re se ne fa un altro. La sostituzione dei cadaveri. Domani quando nessuno più parlerà di Lo Muscio metti dentro il cadavere di turno e la canzone rimane sempre quella lì. Una cosa analoga mi è successa quan– do ho fatto il inio ultimo pezzo mili– tante: "Liberiamo", fatto col Soccorso Rosso che mi aveva mandato la lista dei detenuti, con discussione politica sui _detenuti da mettere e quelli da non mettere ... Siccome si continuavano a fare canzoni sui detenuti con i nomi di spicco e c'era della gente in galera da una vita che si muove, fa delle cose e nessuno li caga, sono andato là un giorno e mi sono fatto raccontare delle cose, ho ·letto delle lettere e ho messo dentro Agr 0 ip'pino Costa, Mimmo Zin– ca e altri. Invece nella prima strofa RE NUD0/27 INTERVISTA GIANFRANCO MANFREDI Come ■ mangiare il nostro mass-media quotidiano Ovvero: dal diritto all'accesso al diritto all'eccesso c'erano i detenuti noti: Notarnicola e molti altri. Era il periodo delle fughe dalle carceri, ogni tanto qualcuno fug– giva e ho dovuto riscrivere tre volte il pezzo dei ·detenuti perchè ogni volta qualcuno era fuori. Lo dicevo anche dal palco "continuo a cambiare i nomi perchè continuano a uscire, lasciatemi fare la canzone, non uscite per un po' ..." Comunque il meccanismo era lo stesso, la sostituzione del detenuto, cioè il detenuto era una merce di scambio con la canzone ... infatti non ho più fatto canzoni di questo tipo e quello che cerco di fare è proprio il contrario del comizio dal palco. Parlare di esperien– ze vissute in prima persona e vissute criticamente: il che poi, siccome la gente è sempre abituata ad avere di fronte qualcosa di oggettivo, quasi sot– to forma di analisi, allora molti lo prendono come se fosse un discorso nichilista, totalmente distruttivo. Dopo il primo disco, tra le varie discussioni, ne avevo fatta una con Giorgio Gaber il qualè mi aveva fatto notare che c'era uno sdoppiamento, una schizofrenia tra un discorso personale pressochè incomprensil:>ile e un discorso politico satirico dove si rideva però senza nessu– na chiave drammatica. Per esempio in "Quarto Oggiaro story" quando di'co "c'è uno dell'autonomia, che viaggia sempre con la zia, pesa seicento chili e può sempre servire calata dall'alto •.." c'è sempre un boato di risate. In realtà

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