RE NUDO - Anno VIII - n. 59 - novembre 1977
RE NUD0/8 lavoro, ai sindacalisù, ecc., per autoge– ;tirne la soluzione. Vorrei studiare la possibilità di farlo anche in Italia, anche se non sarà facile. Guido: in generale si può dire che il movimento nonè così forte comelo era? Cooper: no, è cresciuta molto una esperienza nazionale. Solo 4 o 5 anni fa, mi sentivo completamente isolato in questa lotta, in Inghilterra; poi ho incontrato gente in Portogallo che si liberava dal fascismo, poi a Bruxelles abbiamo formato dei gruppi. Trovo che oggi ci sono i mezzi per lottare contro la Psichiatria; non solo, ma anche contro tutte le forme di violenza e repressione istituzionale o istituziona– lizzata; per me questa è la strada che porta alla rivoluzione sociale. Se poco a poco cresce invece solo una rivoluzio– ne politica si rischia di produrre un altro socialismo burocratico. Solo con una rivoluzione sociale e una politica ci si può av\liare sulla strada del comunismo. lo do molta importanza all'avanzata rapida della liberazione nel Terzo Mondo. Arrivo dall'Africa del sud dove sono stato in "esilio politico' (volontario); quel che succede laggiù in questo momento, in Angola, in Mozambico, nelle isole Mauritius, è molto importante per il crollo del capitalismo e per noi. Ho appena scritto il mio libro Chi sonoi dissidenti in cui attacco gli intellettuali francesi, specialmente quelli di Parigi, perchè non capiscono che la gente europea ha dei privilegi; le libertà borghesi sono dipendenti dal superfruttamento del Terzo Mondo. on c'è stata protesta contro l'implicazione di Giscard nel dare l'appoggio a Mobutu per schiac– ciare, insieme a quella merda di Has– san, il movimento di liberazione dei Katanghesi. La Francia sta vendendo delle centrali atomiche che possono produrre bom– be. Ma gli intellettuali hanno protesta– to contro il ' grande goulag" orientale. Ma il goulag di Stalin è poca cosa in confronto al "goulag" imperialista. Guido: cosapensi dell'influenzadi Lacan nelle nuovegenerazioni? Cooper: bisogna prendere la proposi– zione centrale di Lacan e capovolgerla: lui dice che "l'inconscio è strutturato come un linguaggio", invece bisogne– rebbe dire che il linguaggio può essere strutturato come l'inconscio, dopodi– chè fare le nostre proposte per abolire 'l'inconscio. Lacan ha avuto delle intui– zione molto acute che però si sono arenate in una grande mistificazione totale. on si può parlare di niente col voca– bolario di Lacan: c'è sempre questo grande fallo-ano e cose del genere che determinano tutto. Ci prende per pazzi e bisognerebbe dargli questo grande fallo sulla testa. Si può immaginare Lacan come un vero pazzo, perchè i pazzi fanno così (ndr: per esempio vedere cazzi dapper– tutto). Purtroppo alcuni giovani si lasciano prendere dalla reverenza per cose che non capiscono, dato che la maggior parte di Lacan è incomprensibile; ma non è una cosa seria, penso che sia più seria e pericolosa l'infiltrazione e l'uso reazionario di queste teorie nei diparti– menti psichiatrici. Guido: ma pensi che c'è nel movimento rivoluzionarioqualche cosa di nuovo. Nel 1968 il carattere più grandedellaculturache si sviluppava allora era che ogni persona potevaesserecapita,ognuno potevaspiegare e descrivere sia la societàche i rapportitra gli individui. E adessoil corsodel pensierodi Lacan nonpuò esserespiegatocon la ricerca di una dimensione che non sia possibile descrivere conil linguaggio? Cooper: ma secondo te è un bene? Guido: non so se sia buonoo cattivo, ma intanto c'è un'ondadi pensierogiovanileche rifiuta una chiarezza totale sulla società e
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