RE NUDO - Anno VIII - n. 59 - novembre 1977
·, za di Foucault sui bisogni radicali; la teoria dei bisogni della scuola di Buda– p st è stata molto importante per me e anche, cr do, per tutto il movimentò dei dissidenti, perchè è l'unico vero elemento di teoria negli critti dei suoi partecipanti dopo Lukac , soprattutto la Hcller. Elio: esistono gruppidi psichiatriaalternati– va in Inghilterra? Cooper: ci ono olo pochi gruppi, tra cui la 'Filadelfia asso iation" ma sono comunità che raccolgono solo sei o ettc pazienti, che non devono pagare nece ariamente molto ma è sicura– mente una ituazione privilegiata; ne esistono IO o 12 di gruppi, ma non toccano il problema politico di fondo; questi fanno un lavoro all'interno e in relazione con le istituzioni psichiatri– che dello tato. Ma oltr ai compagni che lavorano in questi settori, i sono anche gruppi di attivisti che sono an– dati ali' stero per piegare come la follia deve es ere proprietà di tutti. In molti pae i dov non è stata impor– tata la psi hiatria occidentale capitali– sta imp rialista, bisogna render chia– ro eh la follia è una cosa necessaria per una per ona 'per tutta una comu• nità, che vi sono molteplici variazioni della follia, totalment differenti, e. far riconoscere oprattutto che la follia ha un inizio una fine: può durar una settimana, un mese, ecc., a econda se si interviene con t .9iche dettat dal– !' sp rienza o meno. La cosa più im– portant comunque prendere co– cienza d Ila propria sofi renza e della ità. Guido: in Europa,qualisonostati i cambia– menti più importantineLLa psichiatriadegli ultimi I O anni e quali sonole relazionitra que.iti cambiamenti e l'evoluzione del movimento? Cooper: trovo che i. sia mo!ta più organizzazione che nel '68. i quar– tieri c'è in part una organizzazione autogcstionaria di qu mpio in B lgio, raz1 al lavoro di Mony Elkaim, a S albe , un quarti re di ottoproletari, i lavorato p rch le famiglie che av vano di qu ti probi·– mi si riuni s ro in. i m • ai compagni d il movimento dcllr donn , e in part qu Ilo degli omosessuali, po. ono far molto p r ambiar le- cos . E' una osa h anche a uba stà dando nuovi ri ultati. La fed razione delle donm ~ ·mprc stata molto forte, ed oggi, nei comitati di difesa d Ila RE NUD0/7 Storia di un'intervista David Coop r/ tutti o quasi abbiamo letto 'La morte della famiglia' e 'La grammatica del vivere'/ questa è la storia di una intervi– sta con lui/ a Trieste/ durante il convegno contestato/ organizzato da Basaglia e dal gruppo antipsichiatrico triestino/ ancora con criteri vecchi, separati, culturali, autoritari/. Cooper in fuga dal suo ruolo di 'mostro sacro'/ tutti lo cercavano e lui con la sua aria un po' 'fuori'/ di chi ha passato molti 'bardi' tibetani e non/ se ne andava via con un ragazzo dall'onda californiana/ capelli lunghi giacca a frange cappello da cow-boy chitarra/ difender i come si può dalla pc• santezza e morte generale / però a noi che un po' ci conosceva da altri momenti insie– me di lotta antipsichiatrica/ ci dice che va bene parlare insieme/ insomma anche fare una intervista/. Comunque l'intervista gliela chiedono Gui– do (Viale) ed Elio per Lotta Continua/ che sta adesso in parte/ con notevole tempismo (!I!) riconoscendo importanza politica/ a questi momenti di controcultura e di lotta/. Poi nel clima di movimento si crea un gruppetto di persone/ e andiamo tutti da Cooper sperando nel 'momento giusto'/. Qualcuno con ispirazione psichedelica non si ferma a sperare/ e arriva con un pacchet• to di dolci/ co l invadiamo la ca a del Franco (Basaglia) che gli piaceva giocare al papà cattivo (col movimento) / e al papà buono (con Gooper dell'intelligenza antip i– chiatrica)/ e che per fortuna in quel mo– mento non c'era/ e troviamo Marina la compagna giovanissima e simpaticis ima che sta con Cooperi e facciamo un tè trasfor– mandoci in ospiti attivi/• perchè Marina e Cooper .sono stravolti dalla maratona del convegno/. Cosi col tè propiziatorio inizia una incredibi– le intervista/ e Cooper e noi ci animiamo e sorridiamo/ e viene fuori una cosa/ compre– sa la registrazione/ e i rumori strani e non fare casino che non si registra/ che ci lascia molto alla fine a noi e a lui/. L'intervista doveva uscire ed è uscita/ su Lotta Continua di domenica 25 sett. durante Bologna/ e si limitava alla parte del discorso di Cooper più 'politico'./ Con qualche stra• volgente errore non si sa se tipografico/ o espressione dell'inconscio compagncro/ del tipo 'sessualità organica' invece di 'sessualità orgasmica'/ 'estetico' invece di 'estatico'/ e cosi via./ Ma i compagni di LC/ ci hanno mandato la cassetta registrata/ cosi abbiamo ripreso la parte già pubblicata integrandola/ per esempio dove Cooper dice di Lacan ('nuovo psicanalista' semeiotico francese)/ che c'ha un grande cazzo nel cervello/ e sarebbe bello darglielo in testa/ tipo botta Zen/. E poi abbiamo aggiunto la seconda parte dell'intervista/ in cui parla della ses• sualità, della morte, della liberazione/. Per chi non ha letto Cooper alcuni discorsi possono sembrare difficili o sommari/ a noi sembrano flash bellissimi e importanti/ che speriamo sviluppi nei nuovi libri che sta scrivendo./ Le barrette che spezzano questo pezzo scritto/ a parte che cosi si riesce a scrivere senza la paranoia delle con eguenze logiche /simboleggiano il tipo di logica/ (...trasversale? ...)/ che Cooper ha usato per rispondere alle domande. / Quando il di- corso _eratroppo ideologico/ ri pondeva con un flash sul personale, sulla e sualità, sulla meditazione e la morte/ quando la domanda diventava esistenziale, quasi mistica/ rispon• deva riferendo i al movimento e alla classe operaia./ Non so se questo ri ulta ancora dalla trascrizione dell'intervista/ che è un lavoro difficile/ ma questo il senso di alcuni (apparenti) salti logici usati da Coo– peri còmprensibili a livello emotivo per chi era Il ad ascoltare/ impossibili da rendere sulla carta./ Perchè pare che la vita non ci stia tutta sulla carta/. O pur-troppo si/. O forse no se vince la nostra follia contro la Norma./
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy