RE NUDO - Anno VIII - n. 59 - novembre 1977

arbusto. Forse irrimediabilmente scollato dalle nostre urbane durez– ze, forse, se ne siamo capaci, ancora un momento, prego, di dolcezza. f.c. Ivan attaneo Primo secondo e frutta IVAn compreso Ultima Spiaggia Ah se i normali fossero divt'rsi, non ci sarebbe differenza! Che dire allo– ra di chi si forza di re tare diverso? Con qu sto suo secondo album Ivan Cattaneo mi sembra davvero cre– sciuto molto per quanto è più nitida la proposta sonora. Pezzi trattati profes ionalmente arrangiati preci– samente. Ma se la smcttes imo di leggere fumetti! Una notevole cari– ca ritmica, arie leggere e profonde (il vostro ombelico) la pi tola ad acqua e dai ancora dada e guai a restare seri. Lui dissacra e sfotte ed ironizza e fa sempre più stupidi i normali. econdo me Ivan già ha fatto ed ancora di più potrà fare co e molto importanti. olo se pren– desse un po' più ul serio gli altri che non sempre vivono di dimensio– ne surr alpiglioingirodilustriniepla– stica lucida e olorata che sempre traspare, ma di più, si impone dai suoi solchi. Ah se i diversi fos ero normali, non i sarebbe differenza! on manca il pezzo "bcrgamas hc– deli o" nella sua lingua inventala (agitare prima d ll'uso) non manca l'ammiccamento, 6ono certo ironico, al primo orrenli (l'amore è una scossa meraviglios a) non manca lu– cidità al lavoro di Roberto Colombo coordinatore arrangiator . Un disço più intere ante per quanto dà e per quanto indi a senza contare che fotografa molto bene l'Ivan di ades– so on suo piglio da clown superstar anch in tenero e persino timido. Si può dire che questo disco è parte di un progetto più ampio dell'Ivan artista che vuole produrre "total– m nte". Il disco per I orecchi , ma c'è qual O'II anche per gli oc hi (quadri) e per le dita oggetti da toccare) e per il na o (da annusare) e per la lingua ( apori). Ricordate (ma com fate?) il risto– rante futurista della Milano 1926? M z7a edia di legno e mezrn di velluto. mc,:za tovaglia di seta e mena di arta vc1n11a,e nel piatto il dolce ol salato col pi cantc ol neutro d profumi raffinati e puzze travolg nti: un'esperienza total ·, i ensi coinvolti alla rinfusa, cioè non secondo la regola tradizionale. Ah se i normali fossero diversi, non ci sarebbe più differenza. f.c. Il Violoncello romantico - Robert Schumann, Concer– to in La Minore per violon– cello e orchestra Op. 129 - Piotr I. Ciaikovski, variazio– ni u un tema rococo per violoncello e orchestra Op. 33 - Frydcryk Chopin, intro– duzione e polacca in Do Maggiore per violoncello e pianoforte Op. 3 - Orchestra di Radio Mosca diretta da Kiril Kondrascin, pianista Sviatoslav Richter, violon– cellista Mst islav Rostropo– vic. Ricordi Orizzonte. Sempre scavando fra queste edi– zioni economiche di musica classica che a mio parere meritano grande attenzione, arriva un album dedica– to al violoncello "romantico", con tre composizioni di tre autori divc:l'– i, chumann, Ciaikovski e Chopin, unific11te dal celio di Mstislav Ro– stropovi . ono brani molto diversi tra loro; la polacca di Chopin, 8'55'', che chiude il disco, è un pezzo leggero, quasi leggiadro, defi– nito dal uo autore "un pezzo bril– lante da salotto ad u o delle signo– re"; pianoforte (suonato da Sviato– slav Richter) e violoncello si rincol'– rono su un tema chiaro e aperto, romantico, ma senza la profonda tri. te,:za che caratterizza molti lavo– ridi Chopin. Tutti e tre li autori presenti in que ta raccolta che supponiamo, per la sua omogeneità compie siva, ri tampa di una raccolta originaria– mente concepita in questo modo e non una complicazione di posterio– ri, sono morti giovani, Chopin a 39 anni, Ciaikovski a 53 e chumann, pazzo, a 46 anni; il romanticismo è tato uno trano fenomeno di vitali– mo al contrario, con un profondo usto per una offerenza in qualche modo sublime e naturale, parte es– enziale della natura umana, quasi (visto oggi) un canto ultimo per un'umanità che stava imboccando la trada di una industrializzazione he tanto le avrebbe dato sul piano dei consumi materiali quanto le avrebbe tolto sul piano della vita, vissuta. I 1 concerto per violoncello e orche– stra (misurata a tal punto da spin– gere M ahler a riorchestrare il lavoro e i critici contemporanei ad accusal'– lo di scarsa completezza) di Schu– mann scende a fondo di un senti– mento che ai tempi e in particolare "fra compagni" gode di scane sim– patie; la malinconia sottile che mol– ti, credono, (io almeno si) hanno legato ad immagini e ricordi infanti– li, di giorni di pioggia (metereopati– ci teniamoci vicini) visti dietro i vetri della finestra, ancora meglio se in campagna e, naturalmente, d'autunno. Immagine decadente per sentimen– to decadente. Decadente, viene da dire che la malinconia è decadente; oggi, spes– so a denti stretti, qualche volta più che sbattuti, in linea con un self contro! da club anglosassone, alla domanda come stai, anche se uno sta letteralmente scoppiando di tri– stezza, risponde invariabilmente, bene, bene, benissimo! Buone vibra– zioni ad ogni costo; è diventata un po' una legge; chi sr ferma è perdu– to, chi la mena fuori dal gioco, chi non è abbastanza rock and roll tagliato fuori. Cosi i momenti di umore bas o tendono ad accumularsi, uno dopo .l'altro, senza sbocco apparente. RE NUD0/63 Schumann costruisce uno psico– dramma velato, dolce, continuo che attraverso i tre tempi (in tedesco - sono scritti in tedesco)- e ho paura che se voglio continuare questa cal'– riera (nuova) di recensore di dischi classici dovrò imparare il tedesco, almeno qualche parola tipo, andan– te con brio, moderato ecc.) - attra– verso i tre tempi, sviscera questa malinconia cosciente per risolverla in un finale basato su un rondò quui inaspettato ma lineare, deciso e positivo. C iaikovski, P iotr I lic, ha scritto le Variazioni su un tema rococò nel '76 (milleottocento) infondendovi molto del suo amore per Mozart. Tanto lirico, intenso e drammatico è in altre occasioni il musicista rut- . so, quanto in questo caso gioca quasi a fare il compositore di corte settecentesco, contabile e ritmico tra trine e merletti che la sua natura passionale poteva concepire, credo, come "arredamento". Ottimo disco, complessivamente, che sembra a un primo .ucolto più serio e triste di quanto non sia in effetti scavando dentro i tre quadri sonori dei tre autori. Musica di caratteri diversi, più terrena e uma– na che trascendente, lirica e variata, un riuscito affresco, finestra aperta su tempi molto diversi dai nostri più intimi, profondi forse - "umani"? m.v. -~~~ un VIA ALTAClOLLIKA.M ~H1A('ro) T~l.(o~9) ~908.%

RkJQdWJsaXNoZXIy