RE NUDO - Anno VIII - n. 59 - novembre 1977

LOUIS ADAMIC DYNAMITE La stona della voolenza di classe ,n America Validità e sviluppo della teoria di Lenin sulla guerra ri · arrivano alla stessa conclusione (5 ugr/mq.) partendo da dati diversi e incompatibili. 3.- DIFFUSIONE DEL VELENO Una serie di provvedimenti criminosi ha permesso che la diossina sia presen– te in moltissime zone oltre a quelle indicate dalla Regione Con provvedimenti irresponsabili o non attuando le operazioni minime necessarie si è ottenuta presenza di diossina a Cesano Maderno, Desio, Milano, S. Giuliano ecc. L'Espresso del 1.4 e del 13.3. 1977) e in moltissime altre zone, come è dimostrato dalla mancata apertura di innumerevoli scuole il settembre u.s., malgrado \iia passato più di un anno dalla nube. Alcuni di questi provvedimenti, ma solo alcuni, a titolo di esempio, posso– no essere qui riportati: a- Il 28 luglio si è perm<;sso che si tenesse il mercato a Seveso (S.E. -4). b- Le carcasse degli animali morti per un lungo periodo sono state bruciate– nel forno del macello di Milano, che raggiunge solo la temperatura di 400 gradi, spargendo diossina nella città (L.C. -91). c- Si bruciarono carca se di animali anche nel forno dell'Istituto Zooprofi– lattico di Brescia, che raggiunge tem– perature maggiori, ma non dà piena garanzia per mancanza di dispositivi di monitoraggio, filtri adatti ecc. (L.C. -91) d- La superstrada che attraversa le zone inquinate è rimasta aperta al traffico. 4.-ABORTO Si è di fatto impedito, rendendolo im– praticabile, l'aborto terapeutico alle donne delle zone inquinate. In questa opera di violenza sulle donne condotta con l'intimidazione, l'autori– tarismo, il burocratismo, la violazione palese della legge, si sono distinti non solo medici, primari e neurologi, ma anche funzionari e organi amministra– tivi degli istituti ospedalieri (in partico– lare ospedali di Desio e Monza). La Regione, pur essendo stata solleci– tata anche clamorosamente da alcune organizzazioni (CISA, Partito Radica– le della Lombardia, ecc) mediante oc– cupazioni e richieste, ha tollerato che: a) la sentenza della Corte Costituzio– nale in materia di aborto terapeutico fosse inapplicata; b) ospedali della Lombardia assumes– sero soluzioni diametralmente opposte riguardo le medesime donne (vedi Man– giagalli e Desio); c) l'aborto clandestino divenisse l'unica soluzione praticabile per le donne delle zone inquinate (vedi conferenze stam– pa degli operatori del consultorio di Seveso); d) pubblicamente e clamorosamente "associazioni a delinquere" come CISA e Partito Radicale organizzassero in– terventi abortivi a Milano e Londra. ( ... ) Dal 10 luglio 1976 a oggi, con o senza leggi, ma con oltre 40 miliardi a dispo– sizione, i responsabili degli interventi, il Presidente della Giunta e l'Assessore alla Sanità, hanno operato poco e male, con i risultati che ono su tutti i giornali. La diossina c'è ancora nelle zone "bo– nificate", nelle scuole, nelle case; è stata trasportata dove prima non c'era; nascono vitelli malformati; sui bambi– ni c'è silenzio (ma si sa che nascono sottopeso e col fegato ingrossato); il silenzio è d'obbligo anche sugli aborti che le donne di Seveso sono costrette, per il mancato intervento delle struttu– re pubbliche, a fare al CISA o all'este– ro. Gli operatori dei consultori denun– ciano pubblicamente di dover manda– re le donne ad abortire al CISA, ma le autorità competenti se ne lavano le mani. Aumentano sensibilmente gli aborti spontanei. , I lavoratori che hanno "bonificato" la zona A, con gli inquietanti risultati che la stampa riporta, si sono loro stessi ammalati e denunciano preoccupanti aumenti di globuli bianchi e diminu– zione di globuli rossi. Adesso, e solo ade o, si parla addirit– tura di ridisegnare le zone inquinate, dopo aver adottato, per un anno, prov– vedimenti sul presupposto di delimita– zioni che da più parti si sosteneva essere fittizie e di comodo.

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