RE NUDO - Anno VIII - n. 58 - ottobre 1977
RE NUD0/52 NOVITA' M. DePoll PAOLO E VITTORIO TAVIANI La ricerca più aggiornata sui registri di "Padre padrone" L. 2.000 , S. De Brunhoff POLITICA ED ECONOMIA NELLA MONETA Un riuscito tentativo di smon– tare dall'interno, seguendo una impostazione politica deli– beratamente "di parte", una delle più importanti categorie dell'economia borghese: l'of– ferta di moneta. L. 4.500 R. Holdstock L'OCCHIO DELL'ETERNITA' Romanzo di grande respiro e di vivace forza immaginativa questo libro è la metafora straordinaria della crisi della nostra· società e, insieme, un'appassionante narrazione sul mistero della vita e sul desiderio di eternità. L. 3.800 R. Madera IDENTITA' E FETICISMO Forma di valore e crltlça del soggetto, Marx e Nietzsche Questa è la domanda che sta al fondo di questo saggio: le categorie marxiane sono forse diventate radicalmente inadat– te, coll'insistere sui concetti di classe e di coscienza di clas– se, a descrivere i bisogni qua– litativi che in modo confuso hanno risvegliato la speranza di liberazione?. L. 4.500 MOIZZI EDITORE ViaSolferino 18- MILANO ·atee G. os· i primi artefici del rock classicheggian– te inglese, che tanta parte avrebbe avuto nella storia della musica pop degli anni settanta. Emerson in parti- · colare ama molto la musica classica, e soprattutto gli orpelli che dalla musica classica possono essere appiccicati al rock. Il primo album dei Nostri è tuttora consigliabile a chi voglia sapere qual– cosa dello strano fenomeno che va sotto il nome di rock classicheggiante, o, con meno proprietà, di rock deca– dente. Dal primitivo amore per le strutture classiche e per sonorità sinfoniche i tre, con alla testa l'onnipotente Emerson, sono passati ben presto ad una opera– zione musicale e commerciale destina– ta a creare attorno alle loro figure l'alone del Mito. Fantastoria di un Mito: il rovescia– mento del rapporto mezzo - fine Come la macchina nel processo lavora– tivo da mezzo è divenuto fine, così Emerson, Lake and Palmer fanno di– ventare la macchina da mezzo a fine della loro musica. Quello che permette loro di rovesciare il rapporto mezzo - fine nella musica, è l'uso smodato che faranno dei sintetizzatori e dei ritmi martellanti. Il sintetizzatore, strumento elettronico delle molteplici possibilità espressive, può essere, ed a volte accade che sia nella musica contemporanea, un mez– w, uno strumento appunto, capace di dare espressività altrimenti impossibili per raggiungere un fine musicale qual- sivoglia. . I Nostri, dicevamo, rovesciano il rap– porto mezzo fine: l'uomo non utilizza la macchina per avere la possibilità di raggiungere più facilmente un fine musicale, ma la macchina stessa diven– ta questo fine, il sintetizzatore diven.ta l'unico protagonista della scena musi– cale e l'uomo non ha alcun'altra possi– bilità se non quella di dimostrare quanto è potente la macchina e quanto questa potenza possa essere sempi:e più perfezionata. Il gioco si scopre: l'uomo è alienato, espropriato della propria umanità nel processo lavorativo, asser– vito totalmente ai ritmi imposti dal– l'industria delle macchine: quale musi– ca può essere meglio venduta in una società asservita alle macchine se non una musica altrettanto asservita alle macchine? La fantastoria è diventata realtà, il pubblico di Emerson Lake and Palmer trepidante e felice ascolta la loro musi– ca disumana convinto che i tre siano i novelli profeti dell'Arte, dell'Estetica, dell'Abilità· Tecnica. Ed è in realtà così: la musica di Emerson Lake and Palmer si snoda tutta in ·atmosfere metalliche e frastornanti, scava nei timpani buchi di alienazione, martella i nervi dell'ascoltatore con frasi che si ripetono costantemente come la catena di montaggio martella i nervi dell'ope– raio, ma è una musica in·sè compiuta, perfetta, studiata in ogni minimo par– ticolare, in cui ogni nota, ogni singolo suono ha una sua alienata ragion d'es– sere, eseguita in maniera veloce, impec– cabile, come veloce ed impeccabile deve essere il ritmo della macchina perchè questa possa produrre il più possibile. Dal secondo album in poi, la loro ascesa in questa direzione è rapidissi– ma: "Pictures at an exhibition" presen– ta un Mussorgsky martellante e rumo– roso, "Tarkus" racconta l'improbabile storia di un essere per metà .animale e per metà carroarmato, guerrafonadio e pressocchè invincibile, esempio perfet– to della falsa simbiosi tra natura ed ~ndustria, "Trilogy" segna i ritmi pre– senti della civiltà moderna con l'inar– restabile frenesia dell'"Abbandon's bo– lero" di chiara derivazione raveliana: ma l'opera si avvia al proprio compi– mento con "Brain Salad Surgery", tristissimo album distruttivo i cui suoni ricordano la pace dei campi di batta– glia, e che già lascia presagire l'inimi– tabile "W eleo me back my friends to the show that never ends", il triplo album dal vivo che è una specie di summa tecnologica della loro musica, in cui si rivelano tutti gli elementi della loro produzione: estetismo parossistico, tecnicismo e velocità di una concitazio– ne quasi spasmodica, completa man– canza di super minimi barlumi di umanità: è il canto trionfale delle macchine che si eleva soprattutto nel terzo movimento di "Karn Evi! 9": "Io sono autosufficiente" - dice il computer - "E tu?". Per un certo periodo. è sembrato che queste parole segnassero la fine dell'at– tività in comune dei tre mostri della macchina: il loro silenzio è stato breve ma gradito, perlomeno a quanti hanno faticosamente saputo rendersi coscienti di. quale sia la realtà di questo mondo disumanizzato. Emerson Lake and Palmer ci hanno fatto invece capire di avere ancora molte freccie al loro arco, esattamente quante ne ha la società industriale a capitalismo avanzato: lo dimostra que– st'ultimo Works, da sei mesi tra i primi venti dischi più venduti della classifica di Ciao 200L
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