RE NUDO - Anno VIII - n. 58 - ottobre 1977
ratis distribuzione controllata. diversi organismi speclallzzatl la libera te USA Carter porterà al l sanzioni penali per l'uso dl Giancarlo Amao ment Administration; la distribuzione avverrebbe a cura del NIDA (National Institute on Drug Abuse). Legalizzazione della marihuana Secondo il "Journal" (mensile della Addiction Research Foundation di Ontario, Canada) il Presidente USA Carter chiederà al Congresso di abolire sanzioni penali per il possesso di mari– huana per uso personale (come è sanci– to dalla legislazione di otto stati in USA, ma non ancora negli altri 42), e sta studiando una modifica legislativa anche per quanto riguarda il possesso di cocaina (la cui collocazione all'eroi– na fra le droghe più micidiali è stata criticata da numerosi studiosi). P. Bourne, che Carter stesso ha messo a capo dell'Ofijce of Drugs Abuse Policy (Ufficio per la politica sull'abuso della droga) ha dichiarato che l'amministra– zione Carter "continuerà a scoraggiare l'uso di marihuana, ma ritiene cne le sanzioni penali che marchiano per tut– ta la vita persone altrimenti rispettose della legge siano uno strumento di dissuasione nè efficace nè opportuno". Anche.R. DuPont, direttore del NIDA (National Institute of Drugs Abuse), si è pronunciato eer una modifica delle leggi sulla marihuana. In un discorso alla Psychiatric Institute Foundation, DuPont ha dichiarato che "la coltiva– zione a domicilio per uso personale può essere considerata un equivalente funzionale dell'uso personale ... Finora, la tendenza è stata di decriminalizzare il possesso di piccole qualità e talora anche trasferimenti occasionali di so– stanza fra consumatori, ma nessuno stato ha decriminalizzato la coltivazio– ne per uso personale, mantenendo una situazione anomala per cui questo comportamento legato al consumo è ancora un reato penale". Secondo Du– Pont, la marihuana coltivata in casa sarà generalmente meno potente di quella importata, e chi la coltiva non avrà più bisogno di avere contatti con i trafficanti che potrebbero offrire loro altre sostanze illegali; d'altra parte la decriminalizzazione della coltivazione non provocherebbe un sostanziale mu– tamento del livello del consumo, come è dimostrato dal fatto che negli stati in cui l'uso è stato decriminalizzato non vi è un aumento del consumo relativa– mente ai dati complessivi USA. DuPont ha proposto quindi la derubri– cazione della coltivazione di marihua– na a reato contravvenzionale, punibile con una multa. La stessa proposta è stata fatta concre– tamente dal deputato democristiano W. Brown, sotto forma di un progetto di legge presentato allo stato di Cali– fornia, secondo .::ui la coltivazione di non più di sei piante di cannabis sarebbe punibile con una multa di non più di 100 dollari; la coltivazione di più di sei piante verrebbe punita con RE NUD0/43 una multa fino a 500 dollari e fino a sei mesi di prigione; la coltivazione con intento di vendere rimarrebbe un reato penale. W. Brown ritiene che questa legge eliminerà ogni incentivo ad acquistare la marihuana al mercato nero, e di conseguenza toglierà ai trafficanti di droga almeno una parte del profitto che è colle~ato con un mercato enor– me: l'uso di marihuana interessa infat– ti più di 2 milioni di persone, per un fatturato di un miliardo di dollari all'anno; verrebbero inoltre risparmia– ti da mezzo ad un milione di dollari all'anno, cioè il costo della azioni re– pressive e giudiziarie nei confronti dei coltivatori di marihuana. La proposta di legge del deputato democratico è invece avversata dal capo della polizia di Los An~eles, secondo cui la diffusione delle piante sarà molto pericolosa per i bambini, i quali, non conoscendole, le mangeran– no, e si ritroveranno tossicodipendenti all'età di due o tre anni. Gli effetti della decriminalizzazione E' noto che il possesso di marihuana per uso personale è decriminalizzato (cioè punito con una semplice multa: fino a 100 dollari per quntitativi di non più di un oncia = 28 grammi) in otto stati USA: una situazione che equivale di fatto ad una l_egalizzazione dell'uso e del piccolo trafnco, dal mo– mento che le multe vengono applicate ( come mi ha dichiarato recentemente a Roma lo stesso P. Bourne) soltanto in casi estremi, come per es. il fatto di avere su di sè della 'roba' mentre si guida un'auto in modo spericolato, e comun~ue mai attraverso perquisizioni domiciliari. Gli effetti della decriminalizzazione sono stati analizzati dalle autorità de– gli stati dell'Oregon e della California. In Oregon, dove la decriminalizzazio– ne esiste dal 1974, il Drug Abuse Council ha rilevato che: - dal 1974 al 1977 l'incidenza di perso– ne adulte che hanno fatto uso di marihuana è salito dal 19 al 24%; - nello stesso periodo, i consumatori regolari sono saliti dal 9 al 12%; - fra i consumatori abituali, il 50% ha lo stesso livello di consumo che aveva prima del 1974, il 39% lo ha diminuito, il 9% lo ha aumentato. Si ha quindi una tendenza all'aumento del numero dei consumatori, ed dalla diminuzione del livello di consumo individuale. Questi dati vanno comun– que valutati nel contesto dei dati com– plessivi, secondo cui il consumo di marihuana come di altri intossicanti sociali (alcool e tabacco) è aumentato nello stesso periodo per tutta la popo– lazione degh USA. Le conseguenze delle decriminalizza– zione in_California - in vigore dal l.o segue
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy