RE NUDO - Anno VIII - n. 58 - ottobre 1977
RE NUD0/38 pio mi aveva fatto una buona acco– glienza. Il brujo è seduto tranquilla– mente a volte osservandoci, a volte sistemando le ultime cose: al suo fianco c'è la ciotola "magica", recipiente del liquido prezioso, davanti alle sue gam– be un bicchiere ed un mazzo di piante ver?i senza fiori. Si alza infine portan– dosi al centro del cerchio, con in mano quello strano mazzetto di piante tintin– nanti e comincia a cantare sottovoce una strana melodia con gli occhi persi nel vuoto; s'interrompe portandosi ai. quattro angoli della stanza e ripetendo ogni volta la stessa nenia; torna poi a sedere al suo posto e dopo alcuni istanti di silenzio afferra la ciotola con una mano, il bicchiere nell'altra e con gli occhi fissi sulla prima persona alla si+a destra, \·ersa il contenuto (un quar– to di bicchiere) e lo offre con un: "Ecco ... 1' soddisfatto; ad ognuno rivol– ge qualche domanda da cui risulterà la giusta quantità di liquido, quando giunge il mio turno, mentre m'invita la giusta dose, mormora tra di sè: "N' on bisogna mai esagerare con questo tipo di potere, meno che mani la prima volta". Lo ingollo d'un sol colpo, il sapore è amarissimo, ma senza. disgu– sto. In un momento dimentico tutto avvertimenti, preoccupazioni, libri d'avventura, resto pieno di confusione aspettando gli effetti. Con gli occhi pieni d'indugio mangia- 11:10 le ultime avvertenze: ci consiglia di nmanere sempre nel cerchio, di non isolarci in questo viaggio, ma di man– tenere sempre il contatto con gli altri i~tegranti il gruppo; la Jauasca, ci dice, ha molto potere ed è anche molto pericolosa, può entrare indifferente nel nostro corpo, ma può anche farci im– pazzire irreparabilmente. l\"on sono passati che una decina di minuti ed il a brujo con voce ferma rompe il silenzio: "Appague la luz". (Spegnete la luce). Con il buio l'aria intorno a me comin– cia a vibrare d'energia, per poi riem– pirsi di visioni inenarrabili i cui perso– naggi sono serpenti seducentemente orribili, maschere di uomini deformate dalla bestialità, agguantato da una paura incontrollabile e piano piàno, ma inarrestabile, dalla perdita di sensi– bilità del mio corpo: la sua assenza. In alcuni momenti percepisco la pre– senza del brujo nel mezzo del cerchio, che con il tin~innio delle sue piante strette in una mano e soffiando con la bocca è intento a scacciare gli "spiriti negativi". Poi non ricordo altro, fino al momento in cui, piegato in due dallo sforzo, sto vomitando nel piatto; mi avevano avvisato di ciò, spiegandomi che, pur nelle distinzioni tra persona e persona, l'effetto della Jauasca è pro– priamente curativo, in quanto svuota lo stomaco da ogni malattia, spirito, visioni mostruose, lasciando l'indivi– ?uo integralmente tranquillo, rilassato, m pace con se stesso ed il mondo. Il preavviso coincideva, ero infatti disteso in terra immerso in un bellissimo film a colori sulla mia infanzia:. Nel frattempo mi accorgo che siamo aumentati di numero, tre figure, infat– ti, approfittando del buio, si sono introdotte nel cerchio ed ora siedono accanto al brujo; sono tre malati, av– versi a farsi riconoscere, che evidente– mente attendono la trance dello strego– ne per essere curati. Rimangono im– mobili mentre i suoi gesti calmi e le sue calde intonazioni scivolano sul loro corpo; nella penombra s'intravede la sua figura ·ora chinarsi su di loro, ora allontanarsi, la sua melodia accellerare e decrescere continuamente di ritmo; poi all'improvviso alzarsi ed iniziare una sorta di danza intorno a loro, per poi allargarsi e comprendere tutto il cerchio; i suoi passi leggeri, le mani tremolanti, un sottile soffio che esce dalla sua bocca mi fanno correre stra– ni, piacevoli, brividi lungo la schiena. Tornato a sedere, dopo qualche atti– mo, mi porge il mazzetto di piante, pregandomi di farlo girare dopo averlo "conosciuto": la cosa che più mi colpi– sce è l'odore pungente pieno di sapori freschi, ne palpo le foglie, prima con le mani, poi con il viso, li scuoto un pò per risentirli tintinnare, infine li passo al mio vicino di viaggio. Non so assolutamente dopo quanto tempo le due candele tornano ad ac– cendersi, gli sguardi infastiditi dalla luce s'incrociano per un pò; ho la sensazione di essere uscito 'dal pozzo di Alice. Continuiamo fino all'alba, rac– contandoci le nostre esperienze con "la guida", che annuisce bonariamente e di tanto in tanto interviene con brevi frasi. Mi ritrovo sul sentiero, la luce del sole è appena spuntata dalla pancia della selva, mi avvio tranquillamente a rac– cogliere la mia roba, all'aereoporto mi attende un uccello d'acciaio che non va per il cammino del vento e per di più inghiotte gli uomini dentro di sè. CARCERE INFORMAZIONE: - testimonianze di compagni detenuti • controinformazione sulla repressione - cronache delle lotte in carcere CARCERE INFORMAZIONE: è un ore:ano di collegamento fra i compagni "dentro'!'' e quelli "fuori". CARCERE INFORMAZIONE costa 300 lire e si trova nelle librerie. Per abbonamenti e numeri arretrati scrivete alla casella postale 53 Pistoia.
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