RE NUDO - Anno VIII - n. 58 - ottobre 1977
sono riuscito a capire fino in fondo questa cosa solo quando mi sono vera– mente sentito solo." E il curatorecommen– ta: "E' solo da quando proprio il femminismo ci ha privati di quel com– pletamento di noi che narcisistica111en– te abbiamo sempre cercato nelle don- ne, che abbiamo cominciato a porci seriamente il problema della solitudi– ne. A porcelo mnanzitutto come ango– scia e dilacerazione, come rimpianto di un mondo e di una felicità perduti per sempre; a vivercelo come prolungato replay di un'altra più lontana irrevoca– bile separazione (quella dalla madre) la cui angoscia la donna serviva a placare. Ma è venuto ormai tempo che ~uesta solitudine si trasformi in (o megho, sia anche) esperienza positiva. O quanto meno è tempo di accettarla. Perchè a quel ri-incontro con le compagne di cui parlavamo prima, la prima e più importante cosa che noi dovremo por– tare è un diverso "bisogno" della don– na, non più cerotto della nostra ferita primaria, stampella del nostro vaga– bondare, ma altro da noi con cui entrare in rapporto di amore e deside– rio. Orbene, per chi crede che la-sessualità sia la radice di molte altre cose dispa– rate, un discorso sulla solitudine ripor– ta immediatamente a un discorso sulla masturbazione. Tutti sanno che la masturbazione è per i maschi esperienza generalizzata. Ma cessa di esistere proprio quando po– trebbe assumere le sue valenze politi– che. E' chiaro dunque che ci troviamo di fronte a un pesante condizionamen– to culturale - educativo che indica all'uomo nell'eterosessualità l'unica possibile e accettabile estrinsecazione della propria sessualità, e dunque nella donna anche e soprattutto lo strumen– to passivo di soddisfazione delle pro– prie esigenze biologiche." (5) Questoè il punto. Se è disdicevolemasturbar– ci, nonavremoaltrapossibilità quandoarriva lafregola che di impadronircidi un corpodi donna, un rapportoprima di tutto con un corpo, appunto, non con una persona. Il rapporto co71 la donna prende così il posto della masturbazione,senza che il maschio esca mentalmenteda se stesso per creareun rapporto,ma il rapportosaràsolostrumentale I RE NUD0/27 e il più convenzionale possibile. "La possibilità di un'autonomia ses– suale - continuaM. LombardoRadice - che allude e racchiude quella di una solitu– dine accettata, è dunque un presuppo– sto elementare di ogni possibile diversa interazione con la donna - individuo." Vediamolo nella pratica attraverso una testimonianza: "Non voglio intervenire sui perchè, ma è indubbio che il modo di masturbarmi che ho oggi è molto differente da quello che avevo qualche anno fa ... Questo diverso modo si rias– sume tutto nel diverso rapporto che ho con la fase finale, con l'orgasmo insom– ma: nella maggior parte dei casi la masturbazione non è finalizzata al– l'eiaculazione (in alcuni casi neanche ci riesco). Sto, si potrebbe dire, vivendo con me un rapporto tradizionale di coppia. Una sorta di autonomia del– corpo (non del cazzo solo)... Inoltre un'~ltra cosa che distingue la mastur– bazione odierna da quella passata è il. rapporto con gli stimoli esterni e le fantasie. Spesso, non sempre, oggi ten– do a totalizzare il rapporto con il mio corpo non lasciando spazio a fantasie di nessun tipo, nè a rimemorazioni o a ricordi. Nè tendo a fisicizzare un par– tner qualsiasi. Le mani sono le mie, come mio è il cazzo." (6) Lo stesso riprendepoi il discorso in un altro punto: "La masturbazione di tipo nuovo non mi lascia tregua. Sono quello che, con disprezzo, si definisce un "pipparolo" ... Vivo ancora con la mia donna la terza fase dell'ultimo rapporto eterosessuale. Giorni fa, stesi sul letto uno accanto all'altra, ci siamo masturbati ognuno per conto suo. Non voglio generalizza– re: ma mi sembra di essere sulla buona strada. Ho scoperto che, per me, il sess~ è un fatto induttivo: bisogna prima conoscersi da sè, poi conoscere l'altro da sè, procedendo dal P.iù simile an– dando verso il meno simile, l'antagoni– sta." (7) Qualcosa del genere l'aveva consigliata ancora Cooper nella sua "Grammatica del vivere": "Un passo successivo è sapere masturbare l'altro o se stessi o aiutare l'altro a masturbarsi, con un contatto visivo pieno - sia contatto occhio - occhio, sia contatto occhio - genitale. Presupposto dell'orgasmo è un rappor– to d'amore (sia che il rapporto durì cinquant'anni, sia che duri cinque ore) in cui la nostra fiducia nell'altro è tale da potergli cedere l'immagine ·del pro– prio io e del proprio corpo." (8) Ma la stradacheparte dalla conoscenza di sè e del proprio corpo,e arriva alla conoscenza del meno simile a sè: la_ donna, passa naturalmenteattraversola tappa intermedia del rapportoomosessuale. Cito dallaprefazio– ne a "L'ultimo uomo": Ma è evidente che se ci limitassimo all'esplorazione dell'u– niverso della solitudme il nostro ri - incontro con le compagne finirebbe con l'essere la fine di un periodo di espiazione e la riproduzione di un modello affettivo - sessuale bipolare,
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