RE NUDO - Anno VIII - n. 58 - ottobre 1977
~ucina ~ il regno delle donne e degli mcapac1. Sono felice di contribuire alla soprav– vivenza comune cucinando un nituké di verdure del nostro orto. Incomincio a mettere nella pad~lla le verdure più lunghe a cuocersi, co'me le melanzane e le carote, e poi via via le più facili: un lavoro scientifico. Arriva Alfonzo (de Roma, ex eroino– mane uscito dal vizietto grazie anche alla comune) che vuole mettere il naso nella pentola. E' un suo diritto: siamo in una comu– ne, appunto. Lui decide di buttarci dentro un ramo di rosmarino così com'è. Più che un ramo è un tronco e ogni foglia ha la consistenza di uno stuzzi– cadente. Alfonzo è... un bravo ragazzo. Ma in altre occasioni. Lo prego di non farlo, se non dopo aver avvolto il ramo in un filo di refe. Tutto inutile. Un attimo · dopo il nituké diventa spinoso. Ma non è finita. Valerina arriva è decide che il nituké va mangiàto col riso integrale. Ottitna idea. . Cucina il riso per circa un anno (men– tre la saliva arrivava ai ginocchi), poi RE NU00/23 lo scola, e senza assaggiarlo lo mescola al nituké. Salato in maniera micidiale, il riso integrale è da buttare, il nutiké di conseguenza è diventato immangiabi– le. Viene dato ai gatti e ai polli, che lo rifiutano. Non c'è altro. Non si mangia: Mi seggo su una sedia con mezza spalliera. Sono distrutto. Nella comune c'è una coppia: Valerina e Baco. Baco è molto bravo come contadino e in più fa i mocassini tipo moicano con le frange. Valerina aspetta un bambino. Valerina aspetta e imbosca ogni cibo dov,e <;i sono proteine, perchè il bambi– no nella pancia deve crescere. Nella lor@ stanza, isolata dalle altre, si respira già un'aria di famiglia. Ci sono in mostra i più bei batik (produzione di una ragazza che è al mare), le più belle cosine indiane tipo - soprammobili, le più belle giacche di _renna foderate di pelliccia che siano -circolate nella casa. Hanno le loro sigarette (le altre vengo– no messe in comune). Solo che la via della contestazione del loro modo di fare è aperta e facile, e basta poco perchè uno ci s'infili. Alfonzo, l'ex tossicomane, vuole sosti~ tuirmi in cucina, e mi va benissimo. / Prepara con amore un ottimo sugo di verdure da fare con la pasta rigata e bucata (così assorbe di più il sugo, dice lui) e una polenta di miglio con sopra delle uova all'occhio di bue. Siccome Baco e V alerina sono andati in paese, Alfonzo decide di aspettarli. E' l'una, poi le due, poi le tre. Io ho fame e protesto. Per tenermi buono mi molla un po' di polenta di miglio. · Alle cinque la coppia rientra. Hanno mangiato fuori. Ma V alerina si accorge che qualcuno . ha intaccato il miglio (io). Il miglio ha molte proteine, costa caro, è difficile da trovare. Valerina sente che qualcuno ha tolto di bo_cca a suo figlio le proteine vitali, lo sente d;i. dentro la pancia. Valerina si arrabbia. Alfonzo si smonta. Aveva cucinato con amore per ore. Aveva aspettato con languore per ore. Arrivano sazi di ristorante e rimprove– rano gli affamati di aver mangiato due cucchiai di miglio. Per Alfonzo è troppo e s'incazza. Dice: appena venuto fuori dall'eroina, conciato come uno scheletro, anche a me le proteine fanno bene. O deve crepàre perchè non è incinto? Questo, detto da una bocca sdentata,
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