RE NUDO - Anno VIII - n. 58 - ottobre 1977
Ma ogni volta che c'è un tentativo aumentano in modo impressionante i candelotti e le granate che respin– gono indietro tutti. L'aria è irrespi– rabile. Una molotov arriva a segno e incendia una macchina. I C.R.S. allungano il tiro e sparano le grana– te in mezzo alla folla; c'è una preci– pitosa fuga indietro. chi non ha occhiali o maschere antigas non può rimanere e i Gendarmi co– minciano ad avanzare. E' pas– sata un'ora e alte barriere di fumo si alzano tutt'in– torno, le case del villaggio non vengono rispar- miate e sono an– ch'esse avvolte nel fumo con dentro gli abi– tanti. Alcuni manifestanti vi hanno cercatori– fugio e sembra che qualcuno sia stato preso. Cosa . si fa? Cosa stà succe– dendo dietro? Cosa fanno i 50.000 oltre la collina? Ad un tratto dal fumo esce uno che si mette ad urlare con ·quanto fiato ha in corpo verso i compagni che stanno fermi "FIGLI DI PUT– TANA ... CHE CAZZO STATE A FARE?VISTATEGRATTANDO I COGLIONI... AVANTI! AVANTI!" e poi sparisce di nuovo in mezzo ai fumo. L'indecisione è grande qui davanti, dietro stanno facendo assemblee im– mersi nel fango· '.eintanto i C.R.S. avanzano costringendo migliaia di persone a una precipitosa fuga nei campi: ho visto gente gettarsi e sfondare siepi impenetrabili strap– pandosi i vestiti. e ferendosi, altri rotolare nel fango, altri che cercava– no rifugio nei campi di mais ma i candelotti arrivavano anche lì. Ormai ci avevano respinto oltre la collina e potevamo vedere il grosso dei cortei radunato ai bordi della strada su un grande campo, sembra– va che il coordinamento avesse deci– so di tornare indietro ... In fondo era un buon risultato essere riusciti a entrare per un paio di chilometri nella zona vietata ... E pensare che Malville era a .TRE CHILO - METRI! Si sentivano ancora gli scoppi delle granate quando la gente ha comin– ciato a defluire, lunghe colonne si incamminavano sulle stradine e at– traverso campi nella direzione di provenienza. Mi portai sull'ultimo avamposto, una cascina a ridosso dei C.R.S. dove si erano raculti coloro che avevano sosten1...to gli scontri, qualcuno si avvicinava stri– sciando per terra per scagliare un sasso e tornare subito indietro: era– no gli ultimi sprazzi del combatti– mento che si andava spegnendo lentamente, .erano passate quattro ore da quando erano cominciati. Ormai quasi tutti si incamminava– no per il ritorno e pioveva ancora. Mi sembrò una triste ritirata di gente bagnata che camminava si– lenziosamente per ripercorrere quel– le stesse strade che solo poche ore prima aveva percorso con èntusia– smo e ora sembrava delusa della propria impòtènza. Un lungo calva– rio per vedere volti, capelli e barbe bagnate, niente canti ma solo un immenso silenzio rotto solo dagli ultimi echi delle granate. C'è ancora un'assemblea che molti pe– rò disertano, ci informano che un compagno è morto ... Il pri– mo caduto della campa– gna antinucleare ... Ci sono molti feriti e alcuni gravi, con amputazioni. Lungo le strade ven– gono abbandonati gli scuqi e i bastoni e tutte le co– se che ormai non serviva– no più, la colonna dei furgoni at– trezzati ad ambulanze passa fra ali di gente mu– ta, l'elicot– tero continua a ronzare sulle nostre teste. Le bandiere fradice si appiccicano a fare quello che si sperava. Sembra quasi una sconfitta ma si sente che gli occhi dell'Europa sonq puntati qui e che se vogliamo abbiamo vinto. Non siamo arrivati a Mal vil– le ma stiamo dando vita a un movimento che potrà fep:nare Mal– ville. Cala la sera e lunghe colonne di u1acchine si dirigono in tutte le direzioni, verso l'Ovest della Fran– cia, verso la Spagna, verso la Ger– mania, la Svizzera, l'Italia, verso i p~si del Nord: I 50.000 DI MAL– VILLE PORTANO LA PROTE– STA ANTINUCLEARE IN OGNI ANGOLO DELL'EUROPA.
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