RE NUDO - Anno VIII - n. 58 - ottobre 1977
coordinamento degli organizzatori non può coprire tutto, sembra che ci sìa confusione e forse non tutti san– no bene quello che stà succedendo. Si formano raggruppamenti lingui– stici in cui si discute animatamente oppure si cerca la propria bandiera. Si vedono in giro delle strane ban– diere con i colori dell'arcobaleno: sono le bandiere che usarono i con– tadini TEDESCHI durante una ri– volta nel '500 ! Cerchiamo qualche italiano e vedia– mo uno che gira con un cartello su cui c'è scritto "MA DOVE CAZZO SONO GLI ITALIANI?" ........ così ci troviamo in una trentina ma non ne viene fuori un gran che. Sembra che. un piccolo gruppo dei ·'nostri' stia preparando qualche cosa ma non .si sa bene cosa. Incon– triamo anche dei radicali prove– nienti dalla marcia dell'EST e dalle manifestazioni in Alsazia, ci infor– mano che ,c'è Pannella ma che ri– parte la sera stessa. incessante, all'alba la sveglia: si va in macchina a Courtenay e da lì partirà la marcia vera e propria. Lunghe colonne di macchine straca– riche di gente intasano le piccole strade di campagna, il coordina– mento non basta, cosi molti si im– provvisano servizio d'ordine e diri– gono il traffico incanalandolo in diverse direzioni per facilitare il concentramento a Courtenay. Una volta arrivati si comincia a cammi– nare sotto la pioggia battente, la testa del corteo è già molto avanti e per raggiungerla risalgo velocemen– te il serpente umano che si snoda lunghissimo, così posso vedere un po' tutti: questo è il corteo più numeroso, ci sono circa ventimila persone, sembra che non finisca mai... e ci informano che fra poco incontreremo quelli partiti da Pole– yrieu dove dicono che ci sia altret– tanta gente. La notte passa sotto una pioggia E un'immagine impressionante, si vede la gente lontana sulle colline distante chilometri, sotto la pioggia SUPER-PHOENIX Il SUPER - PHOENIX è un surrigeneratore di plutonio, il processo di fissione nucleare attraverso il quale si trasforma l'uranio in plutonio e questo a sua volta si rigenera (da questo il nome di centrale 'autofertilizzante') producendo enormi quantità di energia. Un po' di storia: la costruzione della centrale comunciò nel 74 in modo quasi clandestino, all'impresa partecipavano ~che Germania e Italia con quote f"moal 30%.Fino al 76 non succede niente e solo dopo una crescente campagna di mobilitazione, finalmente il 3 luglio dello stesso anno circa ventimila persone invadonò pacificamente il cantiere occu– pandolo. Dopo pochi giorni interviene la polizia (C.R.S.) che sgombrerà violentemente la zona. Sullo slancio di questa prima 'dimostrazione di massa' sorsero i comitati Malville che riunitisi in assemblea all'inizio di quest'anno oonvocarono la manifestazione del 30 e del 31 luglio. Il plutonio oltre che per generare energia, può benissimo essere usato per soopi militari, è terribilmente radioattivo e la sua vita media è di 24.000 anni Si calcola che una volta in funzione la centrale di Malville ne possa ::ontenere anche cinque tonnellate, il che vuol dire qualcos3 . .:ome 200 bombe atomiche 'tipo Hiroshima' tutte insiemt. E questi sono solamente dati "tecnici" della questione m,deare che .si oomplit:a notevolmente quando si pensa all'apparato protettivo necessario a simili centrali. Per 'proteggerle' Io stato deve necessariamente fascistizzarsi (vedi Germania Federale) e ancòra: que,to tipo di scelte (programmi sull'energia nucleare) hanno dei costi talmente elevati che escludono quasi automaticamente la possibilità di sviluppo delle forme di energia "alternativa". In Francia (come in Germania del resto) il movimento antinucleare è molto vasto e anche molto articolato, insieme a ecoiogisti, antinucleari, pacifisti e gauehistes anche vasti strati di popolazioni locali dove sono in costruzione o dove sono programmate nuove centrali ... cosa che ·non esiste in Italia anche e soprattutto perchè qui il problema è sooppia– to dopo. Siamo un po' in ritardo anche se dalla "primavera di M.ontalto" si comincia a parlare .di "movimento antinu- cleare" anche qui da noi... · · ·· · e in un grande silen– zio rotto solo dal ru– more dei passi che avanzano. Si avanza verso il limite inter– detto, e Malville è a quattro chilometri. In testa ci sono alcuni sindaci 'e consiglieri comunali della zona; c'è il megafono attra– verso cui danno le in– formazioni ma è co– stantemente superato da compagni che vanno oltre. Ad un certo punto, forse l'i– nizio della zona vieta– ta, c'è un po' di inde– cisione: al megafono ribadiscono ancora una volta che la mar– cia è pacifica e che chi non è d'accordo deve prendersi le sue responsabilità. Gli rispondono che ognuno e ogni gruppo possono agire autono– mamente...... si ri– prende, LA MAR– CIA CONTINUA! Certo che lì davanti c'era molta determi– nazione, non avevo mai visto niente di simile: gente attrezza– tissima e preparata ad ogni eventualità, caschi, occhiali vari, maschere antigas, scudi e tutti 1 più svariati sistemi di difesa perso– nale ma anche bastoni, catene ..... c'erano soprattutto i tedeschi reduci della battaglia di Brokdorf (novem– bre '76, centinaia di feriti dopo violenti scontri durati fino a notte) ma anche molti francesi. Cosa sa– rebbe successo al primo contatto con i C.R.S.? Sopra le nostre teste rombavano gli elicotteri ma tutto sembrava abbastanza tranquillo. Mezzogiorno, dopo tre ore di mar– cia si arriva nei pressi di Faverge, una borgata sulle colline, venti case in tutto e lì ci attende una colonna di C.R.S. in assetto da guerra che bloccano la strada. Dal megafono dicono di andare nei campi a sinistra, poco lontano c'è l'altra colonna che arriva da Pole– yrieu. Tutti si spostano sulla sinistra invadendo i campi su un fronte di cinquecento metri, in fondo si può vedere l'altra colonna bloccata an– ch'essa e che comincia a ripiegare per unirsi in un'unicoconcentramen– to al grosso dei manifestanti rimasti indietro oltre le colline in mezzo all'acqua e col fango fino alle cavi– glie. Davanti si comincia ad avan– zare in campo aperto verso lo schie– ramento dei C.R.S. e quando i primi arrivano a 50-100 metri dai gendarmi cominciano a cadere i primi lacrimogeni. Il vento è a favo– re e c'è un po' di bagarre ma non si va avanti perchè i lacrimogeni ci tengono a distanza, i più decisi riescono a fare alcune sortite e vola– no alcune pietre a colpire i bersagli. E' in questa fase che si cominciano a sentire scoppi molto forti che non fanno fumo · come i lacrimogeni, potrebbero essere castagnole... si sente urlare, là in fondo stanno trasportando un ferito, non si capi– sce cosa dicono. Intanto è comincia– ta una fitta pioggia di candelotti, la cortina di fumo si estende per un chilometro, hanno attaccato anche l'altro corteo mentre ripiegava in– dietro. Proprio vicino a dove mi trovavo si ~ent!' un forte botto e vediamo uno eh,· _,ta letteralmente in aria, lo portano via subito verso i furg01.i-ambulanza, aveva un piede dilaniato. Dal megafono urlano che , si tratta di granate offensive, sono come le bombe, possono ammazza– re. Dicono che bisogna fermarsi, magari sedersi ..... il grosso è dietro ... si farà un'assemblea ... ma gli scontri continuano anche se sono sostenuti da una minoranza. Si grida "C.R.S. ESSE-ESSE" davanti incitano ad avanzare, AVANCEZ! AVANCEZ!
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