RE NUDO - Anno VIII - n. 56-57 - agosto-settembre 1977

RE NUD0/58 DI 4 VI S C. I /Cl Cr U ,~ 1q To MILANO: FESTIVAL DELLAGIOVENTÙE FESTIVAL DELLASTAMPAD'OPPOSIZIONE I FIGLIDI GORDON Quando a Guello alla conclusione del nostro raduno abbiamo incontrato l'inviato del settimanale della FGCI, abbiamo avuto un mode di compr.en – sione per le difficoltà che avrebbe avu– to a stendere il pezzo senza incorrere nei fulmini dell'attenta direzione della rivist_a. Dopo una decina di giorni non avendo visto comparire nulla è stato lecito pensare ad una censura radicale. Ma così non fu: la settimana successi– va ecco che compare l'articolo sotto forma di lettera (!) al giornale. Il compagno estensore dell'articolo– lettera nonostante evidenti banalizza– zioni attribuiteci non era riuscito a nascondere un atteggiamento di fondo positivo verso l'esperienza. Infatti il finale addirittura suonava come un esplicito invito alla FGCI di fare di più e meglio. Non quindi diverso da Guel– lo. Invito perdente ed inascoltato tan– t'è vero che il tradizionale raduno della FGCI al Parco Ravizza si sareb– be (e si è) svolto nei canoni tradiziona– li, in una triste sequela di cose-organiz– zate e servite calde: panzerotti, con– certi, panini, filmati, dibattiti e birre? Una allucinante rincorsa a scimmiot– tare il festival de l'Unità che viene definito il massimo obbiettivo in un articolo di sull'Unità del 29 giugno a commento del festival di Parco Raviz– za: Questa esperienza - dicono i compagni - ci è servita anche a verificare i nostri legami con i giovani di questa città. Le feste dell'Unità sono diventate davve– ro incontri popolari, quando il partito ha stretto nei quartieri nuovi contatti e alleanze con nuovi ceti sociali. E' una regola che vale anche per noi. Se tanti giovani cattolici non vengono all'appuntamento con noi oggi, se tan– ti ''fricchettoni" non trovano un dialo– go con noi, è segno che siamo ancora troppo scarsamente presenti nei quar– tieri, tra i giovani, che l'unità delle nuove generazioni non fa passi avanti e che anzi segna il passo. Fortunatamente non tutto è stato inu– tile per le future fortune della politica dei giovani della FGCI e le geniali intuizioni post festival sono brillante– mente riassunte in una dichiarazione di Luigi Seccia della segreteria provin– ciale della beata gioventù comunista coadiuvato dal non stupido Marco Fu– magalli peraltro anch'egli segretario provinciale. Contrariamente all'anno scorso - aggiunge Luigi Seccia, an– ch'egli della segreteria provinciale, che ha . seguito in particolare la par– te degli spettacoli - quest'anno abbia– mo anche avuto gruppi di decine e decine di giovani che, a lato del palco centrale, seguivano gli spettacoli ''fu– mando", passandosi lo "spinello" l'un l'altro. "Non possiamo fare finta di non essercene accorti", dice Seccia, saranno stati in cento, forse anche duecento in certe sere". Un fenomeno certo non sconosciuto, ma che si è presentato con un'eviden– za del tutto inusitata. Un fenomeno che va compreso appieno, senza aristocratici distacchi. "Dobbiamo ca– pire meglio chi sono questi giovani - dice Fumagalli - come vivono tutti i giorni, come sentono la cr.isi, perchè vengono alla nostra festa". Vittime di un isolamento feroce, o come si dice oggi, della "disgregazione propria dei quartieri popolari", cercavano forse soltanto una occasione di stare insie– me, di sentirsi in mezzo a una folla di altri giovani. (da L'Unità) Lasciamo quindi i giovani dirigenti comunisti a riflettere sulle problemati– che "nuove" che il loro festival ha messo in luce nello stand scavi e ar– cheologia sul movimento giovanile. Ma che dire invece del festival di Fronte Popolare e di Lotta Continua? Quali le differenze con la manifesta– zione della FGCI? Innanzi tutto il nome: Festival della stampa d'opposi– zione. Minchia. Roba da far girare la testa. Ci avevano chiesto anche di aderire. Scusi lei è un giornale di opposizione? E allora perchè non ade– risce? Boh. Tipo quelle cose che uno mette lì un bel titolo e dice questo è il festival della stampa d'opposizione, chi c'è c'è chi non c'è non c'è. E sono cazzi suoi giustificare al movimento che non c'è. )E '

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