RE NUDO - Anno VIII - n. 56-57 - agosto-settembre 1977

RE NUD0/28 Yoga in otto "membra", le prime due, i primi due passi sulla via dello Yoga, si chiamano Yama e Niyama, e contengono diverse cose, onde è diffi– cile tradurli sinteticamente, ma con– tengono l'idea di purificazione ester– na ed interna, di mettere in ordine le cose della propria vita ad un livello macroscopico. Il lavoro dello Yoga è un lavoro sottile, e i suoi effetti non possono essere percepiti,· o integrati nella propria esistenza, se non gli si fa un certo spazio rimuovendo gli ele– menti di tossicità, fisici e mentali, più grossolani. Così, per esempio, rispetto alla purifi– cazione del corpo, è consigliabile met– tere in ordine, per quanto possibile, la propria dieta, prima di intraprendere pratiche di purificazione più raffina– te. La dieta di uno yogi consiste essenzialmente di frutta, verdura, le– gumi, noci, cereali integrali e lattici– ni. Niente carne, pesce, uova, alcool. Va da sè, inoltre, che, prima anche solo di parlare di pranayama, è il caso di smettere di fumare sigarette. Kriyas, tecniche di purificazione, Il corpo elimina costantemente so– stanze inutilizzabili o tossiche attra– verso vari meccanismi: dell'urina, delle feci, del sudore, della respirazio– ne. Certe pratiche di pulizia del cor– po, che assistono nella eliminazione di impurità o nel mantenere efficenti i meccanismi di eliminazione del cor– po, sono nell'uso generale, come la pulizia della pelle, che aiuta a mante– nere aperti· i pori, e la pulizia dei denti. Le pratiche yogiche di pulizia del corpo vanno più a fondo: vi sono kriyas che riguardano gli occhi, i passaggi nasali, i denti e le gengive, la lingua e la gola, l'esofago, lo stomaco, gli intestini, l'apparato respiratorio. Alcune di queste pratiche sono discre– tamente complesse, ed è meglio intra– prenderle sotto la guida di uno yogi esperto. Altre, come le seguenti, sono invece semplici, e ciascuno può sperimentar– le da sè. Hrid dauti. Consiste nel massaggiare la radice della lingua con l'indice. il medio e l'anulare, tenuti insieme. Gargarismi con acqua salata sono anch'essi una pratica raccomandabile per la pulizia della cavità orale e della gola. Neti, pulizia dei passaggi nasali. Una tecnica semplice è la seguente. Inala– te acqua tiepida salata attraverso una narice, chiudendo l'altra con un dito. Alzando la testa lasciate nuire l'ac– qua nella bocca e sputatela fuori. Soffiate fuori l'acqua che rimane nel– la narice per mezzo di una espirazio– ne energica. Una buona pulizia da fare prima degli esercizi di respirazio– ne. Stimola anche i vasi sanguigni delle pareti nasali e quelli degli occhi. Tratakam, esercizi per gli occhi. Questi sono nel contempo anche esercizi di concentrazione. Nell'eseguire una delle seguenti tre variazioni sedete eretti, con la schiena diritta e il più possibile rilassati. I) Fissate la fiam– ma di una candela davanti a voi, a un metro circa di distanza, all'altezza degli occhi. Guardate fissamente per un minuto; senza sbattere le palpe– brè; poi chiudete gli occhi e rilassate i muscoli oculari per un minuto, visua– lizzando la fiamma della candela al centro della vostra fronte, nello spa– zio fra le sopracciglia. 2) Bhrumadhya drishtz; sguardo frontale. Tenendo gli occhi semichiusi, rivolgete lo sguardo in sù, verso il centro della fronte, nello spazio fra le sopracciglia, punto del terzo occhio. Questo esercizio sti– mola il nervo ottico e il nervo olfatti– vo.· Fatto senza forzare ha un effetto rilassante sui nervi del cranio, ed è particolarmewe utile per sviluppare la concentrazione. Inizialmente non praticate questo eserc1z10 per più di un minuto o due. 3) Nasagra drishtz; sguardo nasale. Concentrate lo sguar– do alla punta del naso, per un minuto o due, poi chiudete gli occhi e rilassa– te i muscoli oculari. Un altro utile esercizio per i muscoli oculari consiste nel percorrere dei cerchi, il più ampi possibile, con lo sguardo. Cominciate guardando in alto, il più alto possibile poi lenta– mente scendete verso destra, guarda– no il più possibile verso destra, poi in basso, poi a sinistra e di nuovo in alto. Cerchi lenti e ampi; la testa deve rimanere ferma. Ripetete alcune vol– te, poi chiudete gli occhi e rilassate i muscoli oculari. Quindi riaprite gli occhi e ripetete l'esercizio girando nel verso opposto. Molto utile quando avete gli occhi stanchi. Uddiyana bandha, concentrazione ad– dominale. Questo 'esercizio i·afforza i muscoli addominali e stimola lo sto– maco, gli intestini e il fegato. Tenen- do le gambe leggermente divaricate, le ginocchia leggermente flesse, incli– nate il busto leggermente in avanti appoggiandovi con le mani sulle co– sce. Ora vuotate i polmoni completa– mente, espirando con forza, fino in fondo. L'espirazione fa salire il dia– framma verso la cavità toracica. Ora contraete i muscoli addominali, ti– rando in dentro la pancia, in modo che l'addome aderisca alla parte po– steriore del bacino. Mantenete la po– sizione tanto a lungo quanto riuscite a tener fuori il respiro senza disagio. Poi rilassate i muscoli addominali ed inalate. Potete ripetere l'esercizio cin– que o sei volte, con brevi intervalli. Asanas, posizioni. Vi sono innumerevoli posizioni nello Hata Yoga, 840.000 secondo certi testi, di cui 84 posizioni fondamenta– li. Ciascuna di tali posizioni agisce sul corpo in molti modi. Le seguenti sono alcune delle posizioni fondamentali, e alcuni dei modi in cui agiscono sul corpo. In ciascuna posizione sì entra lentamente, in modo controllato, at– traverso una sequenza di passi ben precisa. La posizione va poi· mante– nuta con fermezza, ma in modo rilas– sato, senza forzare, e se ne esce di nuovo lentamente, percorrendo a ri– troso la sequenza dei passi con i quali si è entrati in posizione. Nella pratica delle posizioni, almeno nello stadio iniziale, è fondamentale avere la gui– da di un maestro. I. Padmasana, posizione del loto. Fra le posizioni sedute a gambe incrociate è quella che fornisce maggior stabilità e che rende più facile mantenere la. schiena diritta, cosa questa di fonda– mentale importanza sia nella medita– zione che nel pranayama. Inoltre accresce il nusso sanguigno nella re– gione pelvica, tonificando i nervi sa– crale e coccigeo. 2. Sarvangasana, la candela, o posizio– ne semi-capovolta. Stimola la tiroide, e di conseguenza ha un effetto benefi– co sullo stato di salute complessivo dell'organismp; inoltre giova alle ghiandole sessuali (testicoli o ovaie) e all'addome; benefica in caso di dispe– psia, costipazione, ernia. 3. Sirshasana, la verticale, o posizione capovolta. Manda un abbondante nusso sanguigno al -cervello e alle ghiandole pineale e pituitaria. E' be– nefica per il cuore e per il sistema circolatorio. Tonifica il sistema ner– voso; benefica in caso di mal di testa o nausea; giova al fegato, alla milza, all'apparato digerente, alle ghiandole sessuali. 4. Savasana, la posizione del morto. E' la posizione del rilassamento. Il corpo è completamento abbandonato, le gambe leggermente divaricate, le braccia lungo il corpo, palme delle. mani verso l'alto, la testa allineata

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