RE NUDO - anno VIII - n. 55 - luglio 1977

RE NUDO/IO efre MENSILE FEMMINISTA AUTOGESTITO CAMPAGNA. ABBONAMENTI • ..1977 Con l'abbonamento da L. 10.000 puoi scegliere uno di questi libri. ll"versamen– to deve essere intestato a: Cooperativa EFFE p.zza Campo Marzio, 7 - ()() 186 ROMA c/c.p .. n. 1 /21746. L'~bbona– mento semplice costa L 7.000. ED. DE DONATO La donna che lavora di F. Piselli - Anatomia della famiglia di C. Saraceno ED. OTTAVIANO La fata rovesciata di L. -Picco - Qui regna amore di G. Maldini - Manifesto comunista a fumetti di R. Marcenaro - La prima· è stata Lilith di L. Sansoni e M. Simola. ED. MAZZOTTA La.coscienza di sfruttata di autori vari - L'invenziooe della donna -di M. Rosa Cutrufelli - La liberazione della donna di A. Maria Mozzoni EDITORI RIUNITI 'Sesso amaro di Cecchini, Lapasini, Valli Viviani - Le donne di Seveso ;nchiesta ·di Mar~ella Ferrara Campa cavallo che l'erba cresce di Luca Gerosa storia, cucina e coltura della cana– pa Edizioni Re Nudo pag. 180 L. 3. 500 Lo potete trovare in tutte le librerie oppure richiederlo in Via Pastorelli 12 al prezzo di L. 2.800 + L. 500 di spedizione queste scorie in depositi. Ma H pro– blema è che non si conoscono depo– siti a prova di perdite. I depositi che si sono costruiti finora hanno dato luogo a perdite. Le notizie riguar– danti queste perdite sono state trat· tate con molta riservatezza. Mi ricor– do che un giorno iil. Los Angeles Ti– mes, che è il secondo giornale ame– ricano per tiratura, uscl con un tito– lo che copriva l'intera prima pagina sulle perdite nel suolo di materiale radioattivo dalle centrali nucleari nel Nord-Ovest degli Stati Uniti. Il gior– no dopo, la notizia delle centrali nu– cleari era scomparsa. Nessun seguito nè allora, nè nelle settimane, nè nei mesi seguenti. Straordinario. Comun– que. Nei pochi anni che centrali nu– cleari sono state costruite, i vari si– stemi di contenimento delle scorie non sono risultati a prova di perdite. E si tratta di un periodo molto bre– ve rispetto alle migliaia di anni per cui questi contenitori dovrebbero du· rare. Ciononostante i tecnici e i po– litici di questa cultura si preparano a costruire altre centrali. Si prepa· rano a costruirne 20 in Italia. Allo stato attuale, se anche non ci fossero altri problemi con queste centrali, il problema delle scorie è un problema che non sappiamo risolvere e che ci prepadamo disinvoltamente a conse– gnare alle generazioni future, per mi– gliaia di anni. Per esempio, il semi– periodo di decadimento del plutonio, è qualcosa come 24.000 anni. Vuol dire che ii problema delle scorie con– tenenti plutonio riguarda le prossime generazioni per 24.000 anni. E' un bel periodo. Molte cose succedono in 24.000 anni. Per 24.000 anni que• ste scorie contenenti plutonio saran– no Il e resteranno radioattive. Ora, fra le altre cose, questo significa che perchè restino contenute occorrerà una tecnologia adeguata. Qualsiasi al– tra cosa i pronipoti dei nostri proni– poti decidano di fare di sè stessi, darsi all'energia s'olarè, all'agricoltura biologica e allo zen, dovranno comun– que preoccuparsi di mantenere sotto controllo i depositi di escremento mortale che noi gli avremo lasciato. Se anche la follia nucleare dovesse durare poche decine di anni, le sue conseguenze continueranno a farsi sentire molto molto dopo. Ma que– sta cultura non guarda molto in là nel futuro. FOrse perchè non ha un futuro? Stiamo dando fondo ai car– buranti fossili. Ogni anno bruciamo le foreste fossili di intere ere geolo- giche. Il petrolio sarà finito, a tutti gli effetti pràtici, nel giro di due o tre decenni, se le cose vanno avanti di questo passo. Intanto l'inquina– mento non tarderà a manifestare le sue conseguenze sui grandi cicli bio– logici che mantengono la vita sul pia– neta. Nessuno sa esattamente quale sia i1 punto in cui non c'è più ritor– no, il punto in cui la perturbazione degli equilibri naturali è troppo pro– fonda per essere assorbita. Ma non è più una possibilità remota. La cata– strofe ecologica globale è ormai una prospettiva reale di questa cultura. All'avvicinarsi dell'esaurimento delle risorse energetiche e della catastrofe ecologica le tensioni per appropriarsi le risorse ancora disponibili si faran• no molto forti. Il che vuol dire che c'è quest'altra possibilità reale, che la nostra vic,lenza su noi stessi ci di– strugga in una gran fiammata prima che le conseguenze della nostra vio– lenza sull'ambiente ci distruggano lentamente. La catastrofe ecologica che minaccia questa cultura è un messaggio della realtà che ci dice che siamo fuori allineamento, che non siamo in armonia con le leggi della rerutà. Quando c'è squilibrio si crea· no delle forze tendenti a produrre un ritorno aill'equilibrio. Quando c'è un grande squilibrio, sono grandi forze. Allora il ritorno all'equilibrio può es– sere un processo molto violento. I Greci avevano una parola che desq·i· ve bene la nostra cultura. E' hybris, che vuol dire eccesso, assenza di' mi– sura, cieca sfida alle leggi realtà. I loro miti, le loro tragedie illus~rano il fatto che ogni hybris incontra la propria catastrofe. Che è il ritorno all'equilibrio attraverso la distruzione dell'elemento perturbatore. La' cata strote che aspetta l'hybrls di questa cultura può significare la fine dell'e– sistenza della specie umana. Che for– se è H modo in cui la vita sulla ter– ra troverà un nuovo equilibrio. Dal punto di vista del tutto non c'è pro– blema. Il problema è solo dal nostro punto di vista. Ma abbiamo ancora la scelta s,e seguire questa via fino in fondo o cominciare _a cercare l'armo– nia con le 'leggi della realtà. H gior– no che l'hybris di questa cultura in– contrerà la sua catastrofe; non sarà divertente essere in giro. Per conto mio io vedrei volontieri un processo meno violento di ritorno ··all'equili– brio. Sono un pacifista.

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