RE NUDO - anno VIII - n. 55 - luglio 1977

RE NUD0/31 Poi, si trovano sempre le « Pension » che garantiscono un letto .a buon mer– cato (da!l!l.e 100 alle 350 pesetas). Donne Anch~ in Catalogna la spinta iniziale alla crescita del movìimento è stata data dal lavorio sotterraneo di prepa– razione all'Anno Internazionale della donna del '75. Si è poi avuta una tappa successiva molto importante con l'organizzazione, nel . maggio 1976, delle « Giornate catalane della Donna» (4.000 partecipanti) caratte– rizzate dalla stesura di documenti ri– vendicativi nei confronti di un pote– re reazionario e patriarcale che 1 quan– do nel 1939 « tolse la democrazia e la libertà al popolo, tolse anche tutti i diritti .alla donna, come essere uma– no ». ( « Alternativas » n. 2). Si muovono come ouelli italiani af. frontando temi che ~anno dalle lotte di quartiere, dalla mobilitazione so– cio-politica (per migliorare i servizi sociali in una data area, in appoggio agli scioperi operai come nel caso del– la Seat), al problema della doppia mi– litanza, al tentativo di « costruire » un movimento delle donne fuori dal– le organizzazioni della sinistra e di prefigurare, nei nuovi rapporti che si vanno creando, quelli che si vorrebbe esistessero in una· società socialista. I gruppi, autonomi dai partiti (che pure hanno costituito Commissioni femminili al loro interno) fanno in genere riferimento a due centri: la Coordinadora de Grupos Feministas de Barcelona, emerso alla fine delle riunioni alle « Giornate catalane » e l'Associacio Catalana de la Dona esi– stente in precedenza. Spesso questi due raggruppamenti che, più che nel fine, presentano divergenze sulle for– me di organizzazione per le donne, sono arrivati ai ferri corti rifiutando di collaborare tra di loro. Nella Coordinadora ,parecchi colletti– vi agiscono nel s,ociale e nell'ambien– te di lavoro, come le Mujeres de las Asociaciones de Vecinos, dové si riu– niscono donne che e5aminano le pro– prie condizioni professionali: giorna– liste, insegnanti, impiegate nelle Ban– che e nel pubblico impiego e si ri– fanno all' AUPEPM (vedi oltre i per analisi sociologiche e ricerche sul te– ma della profess.ionalità e della car– riera per .le donne; altri, come il Co- . lectivo feminista'('con sedi a Madrid e Barcellona), ANCHE (Asociaciòn de Comunicaciòn Humana y Ecologìa, presso l'università di Barcellona), LAMAR (Lucha Antiautoritaria de mujeres antipatriarcales y revolucio– narias, a cui aderiscono donne mili– tanti nei partiti della simstra o pro– venienti dai gruppi femministi più radicali) tentano di defini,re un pro– getto complessivo per il movimento delle donne. Gàys Il movimento gay in Catalogna, come tutti i fenomeni culturali, e politici, si è sviluppato più che altrove. L'am– biente più aperto e più progressista ne ha permesso una crescita numeri– ca e qualitativa. Tra le diverse inizia– tive, da l'ilevare è una ,struttura a di– sposizione degli omosessuali: l'Isti– tuto LAMBDA. Un po' formale e ac– cademico, è un centro di incontro, di , aiuto legale, medico, .psicologico; di– spone di una biblioteca e una saia di– battiti. Istituto LAMBDA, apartado 9042, Barcellona oppure ,potete rivolgervi ad Ajoblanco~· c/Consejo de ciento 329 che ,può fornirvi diverse informa– zioni sul « giro » locale. Cultura La specificità storica che ha sempre contraddistinto il paese catalano, dal resto della Spagna, ha, ovviamente, le sue forme culturali: una lingua propria, delle proprie tradizioni ecc. I1l carattere distintivo della cultura catalana è il suo progressismo, la sua apertura verso i diversi stimoli del– l'occidente. Questo suo es•sere liber– taria e disinibita .dai .pesi della rea– zione le ha per.messo una certa « au– tonomia » anche sotto il franchismo. Mentre molti films erano ,proibiti do– vunque, a Barcellona si proiettavano in sale speciali. Il teatro, tra mille difficoltà, ha cominciato a vivere di vita propria durante la dittatura. Le manie pop (capelli lunghi, droga, ve- . stiti non banali ecc.) hanno avuto a Barcellona ~l loro centro di diffusio– maggiore, nonostante l'avversione . oscurantista franchista. Tutti questi segni sftanno a dimost•rare l'individua– lità del paese catalano e iil ruolo trai– nante nella creazione della nuova Spagna. L'esperienza più significativa, in que– sti ultimì anni, culturalmente e poli– ticamente è •stata l'occupazione de El Borne (un ex mercato generaie) per trasformarlo in centro sociale, in Ate- . neo Popular. Il recupero di questo spazio è stato voluto dai vari Comi– tati di quartiere (Associaciones de Veicinos) che, considerata ia totale mancanza di aree a favore dell'espres– sione popolare, del tempo libero han– no deciso una sua ,riutilizzazione. Par– tita 1' iniziativa dai comitati di quar– tiere ha ipoi coinvolto tutte le forze dell'opposizione e il sindacato dei la– voratori dello spettacolo. E' stato questo carattere di massa che ha im– pedito qualsiasi reazione burocratica o militare da parte del ipotere: il fat– to insolito è passato. Data ufficiale dell'apertura sono stati i giorni 19/ 20/21 di novembre 1976 (data che segnava anche l'anniversario della morte di Franco), in cui sii è svilup-

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