RE NUDO - Anno VIII - n. 54 - giugno 1977
RE NUDO/IO perdeva un milione con il Canzoniere Del Lazio al Pa– lalldo, pochi intimi alle se– rate di Demetrio Stratos al– l'Arsenale; la Premiata, an– che se con qualche spicclo– fo di presenze In meno del solito, implacabile riempiva Il Palalido in un linedì in cui ■ gli autonomi• limitava– no la loro presenza al mini– mo di turbamento per il mas– simo di voluta provocazio– ne. Il sottile filo di continui muta– menti all'interno del gruppo, che ha salvaguardato l'imma– gine fino a mostrare il fian– co a accuse di immobilismo (che possono essere spaz– zate da un onesto ascolto del primo e dell'ultimo album della PFM) lega nella stessa direzione album e spettaco- lo. ' Spettacolo, ci tengo alla pa– rola, perchè nel più collau– dato e professlona·le dei no– stri gruppi si realizza un no– tevole compromesso che chiarisce (per chi ha occhi e orecchi) il corretto -ruolo di intrattenitori di alto livello che la nostra organizzazio– ne della cultura dovrebbe ri– servare a tutti I cantanti e complessi senza falsi, Inutili e dannosi moralismi Intellet– tuali. I sei, fra cui il nuovo e ec– cellente violinista Gregory Block, suonano e anche bene con ovvia tecnica e merite– vole partecipazione; la strut– tura del concerto prevede gli hit del gruppo messi al punto giusto, senza per que– sto cadere nell 'effettlsmo. E' un preciso binario di espe– rienza che guida tutto e so– stiene la presenza scenica dei sei, ridimensionata delle prestazioni atletiche di Franz Di Cioccio, equilibrata e ge– stita con la coscienza del– l'inevitabile parte giullaresca da cui chiunque salga su un palco ,non può sfuggire. La strada scelta è quella della misura e della signorilità; un fatto che molti troveranno secondario e che Invece a mio ,parere ·è molto Impor– tante. Lo stesso filo guida il· nuovo ,lavoro discografico; fermo -restando, ancora, che la PFM è un gruppo che si e– spl"ime più compiutamènte nei concerti che non nel dischi, Jet Lag mantiene uno stile ■ p,·emiata• che ha or– mal da anni connotazioni . ben precise, e si pone come , oggetto aperto, poco auto– ritario e piuttosto profondo. Niente. di eclattante, manca un pezzo da 45 giri come era Chocolate Klngs, mlsu.ra e discrezione lasciano che la musica si accosti a terl"itori nuovi per il gruppo (qualche venatura di jazz-rock) facen– do si che il •risultato si e– spliciti lentamente, ascolto dopo ascolto. Non c'è niente che ■ obblighi• ad ascoltare, ma piuttosto una tessitura disponibile ad essere passata diverse vol– te prima di mostrare even– tuali strappi e sgualciture. Si potrebbero fare molti di– scorsi, ·pura teoria; per e- . sempio che cosa sarebbe successo se la PFM avesse •introdotto quelle che abbia– mo chiamato venature di jazz-rock qualche anno fa? E molti altri. La risposta; unica per tutti I possibili pensieri sta nel fatto che il gruppo è oggi funico fra le decine e de– cine nati •Insieme a lui Intor– no al '70 che non solo è an– cora In attività, ma che è sempre riuscito a mantene– re una ben precisa dignità nel modo di esprimersi. C'è qualche cosa che ml suo– na stanco, cl ho pensato un po' sopra, e ho concluso, . molto semplicemente che, da almeno un po' di tempo ,la musica NON è più quel veicolo prevlleglato per · 1a comunicazione naturale e anche involontaria della cul– tura glovani•le. Non lo è più, anche se molti, adesso, ten– dono ancora a farvelo cre– dere; e, sotto quest'ottica, ancora di più ben venga lo spettacolo privo di -equivoci, leggibile nel suo senso, del– la PFM. Franco Battlato Battiato Ricordi M.V. Chiusa la Bla-Bla, etichetta nata sull'onda del boom del pop Italiano dei. primi ann-i '60 per opera .di P,lno Mas– sara, Battiato ~ passato alla Ricordi, che già aveva la 'di– stribuzione dell'etichetta. Per li momento non si sa nulla delle eventuali destina- zlonl discografiche di Caml– sasca e Aktuala, musicisti nazionali di scarsa commer– ciabilità che avevano avuto l'opportunità di realizzare la– vori su disco per la Bla-Bla. Nessun problema ovviamente per Battiato che, anche se •non ha mal rappresentato un grosso affar-e per nessuno è ormai entrato nella breve sto– ria della musica Italiana del nostri tempi. Vale la pena di ricordare .I primi passi, e ancora prima un Battiato cantante (e au– tore) di musica leggera con un discreto successo al suo attivo con •E' l'amore• me– ·lensa ca11zonc,lnache molti ricordano senza però legare il nome del nostro , a que– sto suo primo prodotto. Que– sto non per sputtanarlo, per carità, anzi al contrarlo per evidenziare ancora di più la lunga strada compiuta Hno a oggi. Fetus e Pollutlon, pr,iml due lavori, erano stati fatti In collaborazione con Gianni Sassi., dopo che Battlato era - riuscito a liberarsi dal con– tratto con la Phonogram che non intendeva lasciargli spa– zio creativo. Album assolutamente futuri– stici e semplicemente tncon– cepibili per il me-reato Ita– liano di allora, grazie anche ad una ottimamente conge– nlata campagna pubbliolta,.; ria, non solo ebbero un mi– nimo di riconoscimenti, ma, addir,lttura Pollution, fatto mai più ripetutosi per lavori non Immediatamente com– merciali, entrò nel primi venti album Italiani. Oltre alla pubblicità c'era la sostanza, sostanza diversa dalla prima Immagine (Fetus– Pollutlon) che cominciò a rl– defcl-nlrslcon •Sulle Corde di Arles•, lavoro Impostato sul sistemi Iterativi, con foto che ritraevano Il nostro In pellegrlnagglo da Stockhau– sen, una lunga •suite• (?) ,iterativa In chiave mediter– ranea e un palo di pezzi, ■ Aria di Rlvoluzlon-e• e •Sul– le corde di Arles• che riu– scivano a risolvere la con– traddiiione di fondo fra can– zone e musica in un modo che non ml fa fatica definire geniale. ■ Clic• e •Medamolselle Le Gladiator• fase Intermedia con qualche punta di genio collagistlco e qualche cedi– mento compositivo. La linea di tendenza (chie– do scusa di tutte le defini– zioni e inscatolamenti e se qualcuno ml trova un modo migliore per ■ parlare di mu– sica• sempre disposto ad accettare indicazioni, consi- gli e offerte) la linea di ten– denza era (ed è) verso l'o– pinabile, li possibile e Il non definitivo. Nel senso che, giorno per giorno, quello che cl viene proposto è sempre teso a de– finire e Inscatolare mental– mente (appunto) tutto il pos– sibile e anche 'l'Impossibile, anche attraverso I mezzi che apparentemente vorrebbero essere Intesi In modo dialet– tico e non definito: defini– tivo, e allora il Battiato cer– ca le strade dell'impossibile, contento di realizzarlo per sé, senza minimamente cu– rarsi di verifiche quantitative e sociologiche sulla risposta– rispondenza-andata e ritorno dei segnali che lancia nel– l'aria pesante delle nbstre città. Aleatorio? Che vuol dire a– leatorio? A capo della riga si spiega che 'il Battlato ha ampliato gli orizzonti verso il (non) teatro con un (non) spetta– colo, •Baby Sitter•, a suo modo scalcinato e rafflnati!l• slmo, rappresentato con di• verse reazioni della critica ufficiale teatrale romana e · milanese, dall'insulto alla lo-· de entusiastica. Colonna portante e sonora sono I Brani, estratti, di que– sto esclusivamente composto Battlato (disco). Pianoforte, affidato a due tra le più e– sperte mani per materiale contemporaneo ( A n t o n i o Ballista) e soprano (Maria Adelaide Allletta). Le spie– gazioni ve le potete leggere sulla copertina del disco op– pure sulla recensione di Gong, firmata da Carlo Ma– ria Cella che, per mio conto ha finito di essere un col– lega e anche minimamente rispettabile visto che vani– fica di suoni elettroniot che risultano essere solo •pove– ri • armonici di pianoforte. Tutte le volte che ho scrJtto di Battlato avevo più voglia di copiare trenta righe del– f elenco del telefono piutto– sto che di fare un qualche cosa che somigli a una re– censione. Questa volta la dimensione è più regolare, finiamo con un commento: trovo questo disco veramen– te delizioso (delizioso). Magari a qualcuno potrà an– che venire In mente che Bat– tlato (ma chi è?) In qualche modo ci stia prendendo (non si sa come) per il culo e che anche il ,recensore (stanco) vi stia, anche lui, prendendo per. Ha ragione, ha ragione, mille volte ragione. M.V.
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