RE NUDO - Anno VIII - n. 54 - giugno 1977
Librazione Emina Cevro Vukovic e Rowena Davis Giù le mani (donne vio– lenza sessuale, autodi– fesa). Arcana Editrice - pagg. 230 · L. 3.000. E' un libro pieno di cose; U'1 po' manuale di autodifesa, un po' controinformazione, un po' analisi, un po' anche •fatti avanti cretino•. Per esempio la lettera di tal Bonomo di Palermo alla di– rettrice del •li Borghese• ri– pescata dP.lle autrici e da me ripresentata per la vostra libidine. •Egregia signora Preda, non capisco li can can che si fa sulle violenze carnali, anche se negli ulti– mi tempi sono molto au– mentate. Ma bisognerebbe chiedersi: chi sono le vio– lentate? Non sono forse don– •ne disponibili ad esperienze sessuali di ogni moderno ge– nere? E se è cosi, perchè scaldarsi -e Indignarsi tanto? Forse è proprio •In conside– razione di questa realtà che alcuni •Stupratori•, come I sette che hanno abusato di una ragazza, sono ancora li– beri, e chissà che non sia giusto anche se può sembra– re ingiusto. Lei cosa ne pensa? Cordialmente. Gual– tiero Bonomo•. Alla fine del libro troverete l'elenco del collettivi femml· nisti e del centri antl-stupro sparsi per tutto li paese. Emina e Roena sono due compagne che vivono a Mi– lano, italiana la prima, Ingle– se la seconda. Nel loro la– voro ho sentito l'intreccio fe– lice delle loro personalità: l'attenzione scientifica di Ro– wena (che ha studiato socio– logia come si deve) e l'iro– nica sensibilità di Emina; e la finezza di entrambe. Ne nasce un libro che avrebbe potuto essere scritto solo da donne. Solo delle donne pos– sono affermare (vivere) che è riduttivo limitare la vio– lenza a quella carnale, e de– dicare tante pagine al la– voro casalingo, alla discrimi– nazione nel lavoro alla intimi– dazione sessista. Davvero la violenza è una totalità e scin– derne l'aspetto sessuale per esporlo al pubblico dibattito, è ancora una mistificazione. Come se sulle bande di stu– prato~I dovesse convergere la riprovazione sociale per mandare assolta e riaffer– mata ancora e sempre la vio– lenza quotidiana e Infame contro I pensieri, le emozio– ni e I sentimenti delle don– ne. Rowena e Emina hanno ben chiaro che prima e ol– tre I corpi violentati cl sono le coscienze. I cuori, ~ cer– velli, le energie violentate. A un certo punto scrivono: •Oggi si dice che lo stupro è la risposta difensiva del maschio che sente la sua pos.jzione la sua autorità e la sua sessualità aggredite dal– l'avanzare del femminismo. Che il maschio si senta mi– nacciato dal femminismo, che fra l'altro non conosce, sembra evidente (...). Può es– sere che, In questo senso, li femminismo faccia reagire gli uomini con lo stupro co– me che la maggiore consa– pevolezza verso questo pro– blema, spinta dal movimen– to femminile, lo abbia fatto solo emergere. Ma può an– che darsi che questa sia so– lo l'espressione di una cre– scente violenza, della socie– tà capitalistica e della mise– ·rla della vita In questo mo– mento di collasso del so– ciale•. E questo è proprio quello che anche lo penso: la don– na (anche la donna) come parafulmini di un'aggressività concentrata e compressa, di una disperata qualità della vita. Per gli uomini. Ma e per noi? E noi donne? E' una domanda anche mia e che serpeggia per il libro: e la nostra aggressività concen– trata e compressa? E la no– stra disperata qualità della vita? Troveremo una via fem– minile che non somigli alla antica sublimazione o alla ca– ricatura di modelli (certo vio– lenti) maschi li? IIBLIO'TTCADI PSICHIATI.LA f DI l'SICOLOGlA WNK.A PATOLOGIA DELCOMPORTAMENTO AUMENTARE Hilde Bruch M.V. Patologia del comporta• mento alimentare (obesità, anoressia men– tale e personalità) Feltrinelli L. 12.000 Curare una persona che man– gia in eccesso ingrassando vistosamente (obesa) o una che limita li suo cibo al pun– to di diventare pericolosa– mente emaciata (anoressica) con una dieta che la riporti a valori standard di peso a– deguati al canoni estetici di moda, .è .pratica abusata ri– spondente alla logica della nostra •civiltà•: risolvere i sintomi senza preoccuparsi dei fattori che Il hanno pro– vocati. Per la Bruch, Invece, non è RE NUD0'43 ~~~ ~ poss1biie liquidare la quc stione con una cura volta a raggiungere il peso forma; è importante, per lei, capire che senso ha un compor– tamento alimentare disturba– to, la qual cosa è realizza– bile solo se si considera la alimentazione come una sto– ria di relazioni sociali che condizionano la sfera psico– logica dell'individuo. Gli esempi trattati sono casi limite. ma proprio per que– sto cl permettono di capire, con le loro manifestazioni macroscopiche, a qual! for– niture psicologiche slamo stati sottoposti per essere ridotti tutti, chi più, chi me– no, a caricare di angosce una funzione biologica così sem– plice come è quella di man– giare. E chi, se non la solita be– neamata famiglia, è respon– sabile di questi brillanti ri– sultati? Alla base dell'obesità e del– l'anoressia mentale ci sareb– be infatti una mancata realiz– zazione dell'autonomia del– l'Individuo causata dall'osti– nazione dei genitori a consi– derare li figlio o la figlia come proprie proiezioni e non come esseri indipenden– ti. Obesi e anoressici hanno certi tratti comuni: •non si sentono padroni del loro comportamento. delle loro necessità e dei loro Impulsi, hanno l'impressione di non possedere il proprio corpo, di non avere dentro di sè un centro di gravità. Si sentono invece sotto l'influenza e il controllo di forze esterne e agiscono come se li loro organismo e il loro compor– tamento fossero il prodotto dell'influsso e delle azioni altrui•. Hanno cioè •la fallace con– vinzione di non avere una propria identità, di non pos– sedere nemmeno il proprio corpo e le sue sensazioni con il corollario specifico di non saper riconoscere la fa. me quale segno del bisogno di alimentarsi. Malgrado tut– to quanto sappiamo del cen-
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