RE NUDO - Anno VIII - n. 54 - giugno 1977
RE NUD0/40 no veloci come il tempe - ritmo che l'uomo ci ha imposto in tutto. Il tempo allora mi pare una compo– nente che differenzia la ricerca della creatività e dei suoi mezzi tra uomo e donna. Le eroine dei romanzi che in 10 anni fanno migliaia di cose, incontrano av– venture e uomini, cambiano città e continenti, -sono ancora una volta in– ventate dagli uomini a propria imma– gine e somiglianza, 5e donna non può essere altro, sarà almeno Specchio dei desideri maschili. Immagini speculari dell'immagine-uo– mo queste eroine da racconto permet– tono la bella immagine, ila pagina bru– ciante e precisa, veloce come l'orga– smo maschile. E il tempo lento della gestazione, del ciclo mestruale, il len– to tempo ·vissuto nel quotidiano ri– cercars.i, la lentezza opu1enta del pia– cere femminile riproposto qra nella ricerca della creatività. Ma creare è altro ed è ricreare fuori di sè l'immagine raggiunta e perce– pita di un sè, esternare qualcosa? Ma cosa? se stessi? per produrre un'o– pera è poco? è troppo? e creatività è poi sempre opera-prodotto? O non è ancora una volta il riprodursi in questo concetto di un'« ansia di - ave– re, di fare per avere che gli uomini ci hanno insegnato»? Un gesto, noi cominciamo a saperlo, può essere creativo, un rapporto, uno sguardo, il modo di viversi e di vivere con gli altri. Migliaia di anni di silenzio o appa– rente parola, vuoto discorso, la cono– scenza profonda della mancanza, del vuoto, del buio, della ribellione, del terrore, dell'oppressione e della vio– lenza ci permettono un grido, magari malriuscito, roco ma un grido. Un grido che gli uomini definiscono este– ticamente ,spiacevole perchè difatti non rientra nel codice scritto da loro, dalla splendida difesa, ultima spiag– gia dell'astrazione, l'estetica. L'assenza di pos ibile creatività (se non mistificata nel fare torte e ve– stiti}, l'assenza di un vero rapporto umano, la mancanza d'amore è l'uni– co possibile spazio di riferimento per una reale conoscenza di ciò che può essere dopo tanta assenza. Ricerchiamo un'unità indispensabile per arginare e vincere sul di)agare del tutto diviso, follia dell'aver.e ma– schile, maschera dell'essere, scelta del– la divisa. Essere intero è coinvolgersi nell'esperienza acuta del comunicare anche senza parola, creatività risco– perta del non verbale, esperienza em– patica da cui· trarre dati per cono– scenze razionali. Mamma e bambino lo fanno da sempre, lunghi tempi di silenzi tra i due, interrotti da pianti e sorrisi, il tempo dell'attesa di una parola, per poi ricrearla ;<:on quel- 1' « attimo di infinito dentro ». Sperimentare la narrazione di un tem– po diverso da quello imposto dalla produzione, fo spazio possibile d'esi– stenza sia essa trasgressione o ancora solo ribellione tra l'individuo e il si– lenzio imposto dal ,potere, provare a scopril.'e senza compiacimenti nuo- vamente estetici la poesia del bana– le, ma vero, che noi siamo tutti i giorni, mi paiono per ora l'inizio del- 1:t scoperta della differenza. La base per essere creative. L'unità riscoperta che noi siamo tutti i giorni banali ep– pure sognamo sogni straordinari. Donatella PER CHANTAL (ACKERMAN) E il cinema delle donne; il loro oc– chio abbagliante ha accecato il tem– po della consumazione, della fretta, della produzione. Il ' tempo reale ', il piano-sequenza del cinema della Ackerman (ma di tutte, scegliere Chantal è scegliere lo specchio) sci– vola dentro il ventre dei corpi: l '« ombelico nero » dell'esistenza fem– minile e non; le durate ripetute del– la nascita e del disfacimento (' La pelle si sgretolerà sino al letto ' di– cono i Ching). Chantal si proietta nu– da - viva resistenza all'annullamen– to voluto dall'uomo - nell'immagine. Finalmente corpi di donna; brutto conosciuto, ·lentamente, mai accet– tato sino in fondo. Odore e secrezio– ni. Mai che fossimo a posto al mo– mento opportuno (Ogni giorno può essere quello del grande incontro - diceva la pubblicità di un deodoran– ·te intimo)... 'Je, tu, il, elle': un corpo, un anno, chissà, chiuso in una stinza: la storia di una regressione orale. E' la grande nascita ... ritorno doloroso e folle all'inizio, qu~ndo sia– mo noi e il cieco desiderio di essere amate senza mediazioni, senza ecce– zioni. La regressione ci è restituita quasi nei suoi secondi; l'ossessione
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