RE NUDO - Anno VIII - n. 54 - giugno 1977

RE NUDO/16 e il bello è che manco se ne parla .. ». Roberto: « Chi cercava di introdurre il « problema dèlla violenza » veniva accusato all'università di essere un agente infiltrato del PCI, oppure del Manifesto e come « destro» andava battuto, anche fisicamente. Abbiamo subito livelli di intimidazione pazze– schi, eppure non dicevamo niente .. aspettando, aspettando.. e poi siamo arrivati a queto punto-. ». Piero: « Un anno fa noi ci siamo pic– chiati con quelli di via dei Volsci so– lo perchè noi urlavamo « Risate Ros· se ».. invece di « Brigate Rosse» .. e « Orgasmo Libero».. invece di .. « Fuori i Compagni dalle Galere .. » e siamo finiti alle spra'ngate.. Però mi stava anche bene questo tipo di dibattito a colpi di Stalin in testa, perch~ era comunque il terreno mi– gliore di dibattito che si poteva ave– re.. ma picchiarmi con della gente sul fatto .. » è meglio usare la P 38 .. oppure no .. è meglio fare le Commis– sioni.. Questo non mi sta bene.. Mi sta bene lo scontro sui problemi rea· li.. Se tiro un cazzotto in bocca ad uno dei PDUP non è perchè lui è d'accordo con Lucio Magri, ma per- . chè fa un certo tipo di vita .. ». Roberto: « Una cosa tremenda che io ho sentito in alcune assemblee è stata questa: Finalmente le « india– nità » nel movimento sono finite .. adesso siamo tornati « seri ».. abbia– mo smesso di giocare e torniamo a fare i soldatini .. Nicolò: « Se in una assemblea una p~rsona urla, scatena soltanto altre venti persone che urlano, che a loro volta scatenano.. e alla fine crolla tutta l'assemblea.. bene, basta met– tersi a tre metri di distanza e comin– ciare a fischiettare.. dopo trenta se– condi, questa persona, per motivo che non si saprà mai spiegare, smet- . te di urlai·e.. Il fatto è che noi limi– tiamo ancora le nostre possibilità di intervento ai livelli che conosciamo, quelli dati, razionali .. ». Lia: « Non so se avete visto le P 38 di cartone omaggio della patatina Pai, basterebbe armarsi di queste e in as· semblea cominciare a sparare agli « autonomi », invece di lasciare che il sistema li criminalizzi, e poi ce li perdiamo per sempre.. dovremmo tentare di coinvolgerli con l'ironia. Roberto: « L'ironia c'è già, ma è in– volontaria: l'altra sera in piazza, nel mio quartiere, incontro un compagno dell'autonomia, uno Jei « duri », che mi mostra un pacchetto, tutto bello, l'ha aperto .. e dentro c'era una P 38 a crostata di mele.. gliel'aveva fatta in regalo la sua ragazza per il com– pleanno .. e lui tutto contento .. ·« ve– di che bello .. » pazzesco, capi~ci.. ». Antonella: « Io credo che davanti al problema della violenza la donna si pone, storicamente e psicologicamen– te in maniera alternativa all'uomo .. L'uomo ha SEMPRE detenuto la vio- . lenza, l'ha sempre espressa, ed ora giustamente può mettersi a fare dei distinguo, ma la donna ha sempre ·censurato la sua violenza, per cui per molte oggi è arrivato il momento di riappropriarsene. Questo è molto pre– sente oggi nel movimento femmini– sta, ed ha già provocato delle spac– cature e gu,1rd;1caso tra le donne av– viene il contrt1rio: è il bisogno di li– berare la propria violenza che viene represso a molte compagne, da altre. Per cui vedi che sono due discorsi diversi: la violenza che certi compa– gni cercano di fare CONTRO il si– stema usando la P 38 si rivela alla fine una violenza PER il sistema, perchè passa solo ad un livello, inve– ce la violenza che molte donne re– clamano equivale ad un uscire dai ruoli di sottomissione, di «dolcezza», equivale a cambiare l'immagine della donna. La violenza delle donne ha un « potere di trasgressione» molto superiore, nei confronti del sistema, che non l'ideologia della P 38, per– chè è una violenza che investe TUT– TE le strutture, da quelle politiche, a quelle educative, a quelle psicolo– giche ecc.. ». Nicolò: « Non si può continuare sul piano personale - assenza.. ( assen– za fino in fondo) politico - 0 presen– za (presenza fino in fondo) , perchè essendo ognuno di questi atteggia– menti la rimozione dell'altro o, per lo meno la sua esclusione.. non rie– sci mai a trovare un legame, una sal– datura tra queste due situazioni. Bi– sogna trovare un modo per sovrap– porre queste due immagini di presen– za-assenza per creare una pratica che superi sia « la Politica » sia « la po- .litica del personale ».. in una parola dobbiamo inventare una stregoneria .. ! AL CINEMA MINISTERIAL P.za DEL GESU' · Telefono 6226 2' SETTIMANA TUTTO QUELLO CHE UN POLIZIE• SCO NON AVEVA ANCORA DATO IN PASTO AL PUBBLICO olle gentili signore e signorine sorCI offerto uno svastica d ·argento a medaglietta. 1. 1 A,tV0 &.T IA u .. flf ,.,.,4114",. , ANTONIOSABATO • ...._, RITDRIAID OUELLI DELL CALIIR038 - ... .,. .. _._ GI- AL11111••~ MU•LUUAMI IICIHI .111(1 UrTollillA•L-<AMMNA·IIANa&I -- LUCIANO NGODI· IIMIIIICI PCILl·PIIO NAUII -IIAIIILDA -·--DAGMAII LAIUNDIII. -·-· _,,_,__,,..1ts,1 • JOSll'H -- =::.::.."1L:III- ,~;:;:;.-~ .............. NZIO FILM:14.40 • 18.50 18.40 • 20.30 - 22.40 Vietato al minori di 18 anni ( risate clamorose in sala.. ) C'è mica da ridere.. Tu _non puoi superare il piano di queste due esperienze espri– mendoti nella « Politica » come si esprime « il vecchio ».. Insomma non puoi esprimere un superamento par– lando il « vecchio » linguaggio .. Ecco perchè la stregoneria, il linguaggio del corpo, del fo.ico.. del movimen– t~ inconscio, irrazionale, ma visti co– me « pratica politica ». Il personale– assente che si affaccia sulla scena del– la « Politica » con una coscienza ef– fettiva e profonda delle sue capacità di trasformazione e movimento .. » ( altre risate .. ) .

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