RE NUDO - Anno VIII - n. 53 - maggio 1977

denaro bisogni suicidi inevitabilmente crescenti e chi ritrova la sua umanità in bisogni vitali che non si comprano. Fra chi si (ci) difende con la bomba H e chi " mani!esta criminale violenza " pitturandosi la faccia e danzando la sua disperazione. Si può. Si può disorganizzare tutto. Bruciare gli idoli di morte, immaginare altre energie, altre merci, altra scienza, altre vite. E' tempo per noi di studiare queste cose, di accettare la fatica il peso che vuol dire. ·s; può non essere formiche ignoranti ma profondissime cicale. Si può sabotare questo sviluppo cannibalistico. Si può mettere al primo posto la nostra voglia di vivere questa lunga marcia fuori dalle istituzioni. ECOMORIA E FLIPPANZA Dunque le centrali costeranno 20.000 miliardi; ma solo di impianti. Poi ci sono le infrastrutture (strade ponti ecc.), poi c'è la mano d'opera che per quanto poca (ogni centrale occu– ·perà al massimo 200 persone) qual– cosa costerà; poi c'è il combustibile ·necessario all!l partenza. Così da 20 . mila miliardi, secondo una stima for– .nitaci · da Mario Capanna, si arriva a 40.000 miliardi. Però da qui al1'85 l'inflazione avrà ·rosicchiato almeno il 10% e siamo a 44. E ancora ci .sono da calcolare gli investimenti nel– la ricerca sul ritrattamento e la eli– minazione delle scorie, le assicurazio– ni (anche se per ora· nessuna compa– gnia al mondo è disposta ad assicu– rare fo centrali) lo smantellamento delle filiere obsolete (cioè esaurite, le centrali muoiono a 20 anni e bi– sogna buttarle) e quindi la denuclea– rizzazione della zona. Tutti costi sco– nosciuti, non a noi, ma agli esperti. vaghissdmi a fare i costi quando non sono i loro. Diciamo circa 6.000 mi– -liardi e fanno 50.000 miliardi. Ma non è finito, ci sono ancora le norme di sicurezza (si fa per dire) che co– stano al punto da avere scoraggiato gli Stati Uniti dail fare altre centrali. Secondo l'on. Cacciari del PCI la questione della sicurezza può portare ad un raddoppio del costo delle cen– trali. Se lo dice lui che le vuole... E arriviamo a 100.000 miliardi. E chi ce -li ha? Allora ce li faremo prestare e pagheremo anche gli inte– ressi. Ma siccome questa vicenda eco– nomica è una comica che nessuno può prendere sul serio, allora ai giornali– ~ da sabato grasso fanno scrivere « investimenti per 20.000 miliardi ». Ma in fondo anche le rapine possono rappresentare un investimento. Allora perchè nessuno di loro scrive mai « Investimento di 300 milioni in va– luta e gioielli, stamattina alla banca tal dei ta-li di una società anonima privata finanziaria »? Perchè 300 mi– lioni sono pochi: ha ragione mon– sieur Verdoux: « E' la quantità che legittima l'operazione » . Fra di loro però i grandi capi v1s1 pallidi di palta, fra di loro se la me– nano. Il presidente dell'End illustra ai moi fa complessità e l'incertezza di una previsione economica per la difficoltà di trovare i siti, per la lun– ghezza dei tempi, per le crescenti mi– sure di sicurezza ma soprattutto «per la sempre più tenace opposizione che si incontra in sede locale all'ubi– cazione di nuove centrali ». Fortuna (sì, quello che era bravo ai tempi del. divorzio) ribatte che i costi delle centrali mostrano, « inaffidabilità o quanto meno incertezza... » però sic– come deve difendere le centrali sen– tiamo cosa dice, « in ultima analisi » e « nell'ottica », naturalmente: « In ultima analisi il criterio di convenien– za della scelta nucleare può anche essere configurato in un'ottica non dissimile da!J. criterio sul quale si fon– da il budget del Ministero della Di– fesa il quale punta al soddisfacimen– to di obbiettivi puramente qualitati- vi, come la sicurezza del paese, e quindi solo vagamente correlabili a precisi criteri di spesa ». Traduzione: la centrale costa un ca– sino, però ci dà la bomba atomica. Apprendiamo cosa nel contempo che un deputato socialista (ancorchè rici– clato) considera il ministero della di– fesa dedito al soddisfacimento della

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