RE NUDO - Anno VIII - n. 53 - maggio 1977
del film. Il che non si può fare in una recensione anche perché finirei per raccontare il film cosa che non dovrebbe essere mai fatta, perché un film non si racconta, si vede. Co– munque, eviterò di soffermarmi sui vari preziosismi tecnici di cui il film è ricchissimo, e mi limiterò alla pro– posta del tema di fondo del film, in– vitandovi per il resto ad andarlo a vedere. La prima ·parte del film si potrebbe intitolare: «Adesso ve li dò io gli American Graffiti». Infatti l'ambien– tazione è proprio quella di American Graffitti: ragazzini, macchinone e rock and roll. Con due varianti: 1) il film è ambientato in un'epoca im– precisa dove gli stereotipi giovanili sono in parte quelli degli anni '60, in parte quelli degli anni '70. Per in– tenderci: i ragazzi e le ragazze che si vedono sono «le masse giovanili» che popolano scuole, quartieri ecc. Sono ragazzi e ragazze di oggi. Ep– pure sono ancora ad American Graf– fiti. Come dire che il fondo dell'ideo– logia giovanilista non è cambiata, e si è formata negli anni '60; 2 ) Ame– rican Graffiti descriveva questi ragaz– zi in termini chiaramente nostalgici: era la bella e giovane provincia ame– ricana di prima della guerra in Viet– nam, con tante belle canzoncine e tanto spasso in compagnia. «Carrie» ci dice invece che questa gioventù media americana, le sue feste di fine d'anno scolastico, la sua musichetta, i suoi miti, sono la più odiosa rap– presentazione della borghesia ameri– cana sottilmente violenta, ~cidamente appagata dalla esclusione del «diver· so». E' duro riconoscere questo, per– ché non è in gioco solo la «gioventù americana», ma in qualche modo an– che noi (perlomeno quelli che come me hanno fatto le medie inferiori in pieno periodo rock) e svela il conte– nuto reazionario del revival che in realtà è la ripetizione sempre della stessa «scena primaria»: la festa «di classe» (non solo come I B) co- - me formazione d'una ideologia festa– iola e consumista retta sull'esclusio– ne del diverso. Brian De Palma non descrive questa «scena primaria» in termini ironici– moralistici, ma gioca sul grottesco e sulla tensione. Il grottesco perché u– sa le chiavi espressive proprie di chi dà piena adesione a quello che rap– presenta, ma rendendole cosl dilatate e aderenti da farne cogliere la para– dossalità. Vedi ad esempio l'uso coe– rentemente carosellistico· del «rallen- tie» che ritardando l'azione permette di scomporla in particolari non ridi– coli (come sarebbe facile) ma ango– scianti. In questo gioca anche il fat– to che il pubblico sa di vedere un film del terrore, e De Palma sapen– do di qu~st'attesa gliela ritarda ali' - infinito apparentemente, in realtà gliela fa sfogare proprio durante que– sto ritàrdo: cosl il rallentamento ri- · vela tutta la tensione che c'è sotto, l'angoscia del ritardo, il panico (que– sto sl) che sta sotto la danza del ral– lentatore. Dentro la condizione giovanilistica, diciamo cosl, Carrie è la donna come diverso, cioè la donna come ·strega. Qui De Palma pare avere presente «Speculum» e parecchia letteratura femminista americana del filone che appunto ricollegandosi alle streghe, o per converso al martirio delle sante, recupera o rivive la ciclicità del san– gue ( Le mestruazioni) e il passaggio tra la fisicità del corpo e }'irraziona– lità (paranormale) dell'orgasmo come scoperta di energia cosmica. · Carrie ripete che Satana non c'entra: «sono io». Nella dialettica scontro con la madre martire e santa che pro– ietta il divino fuori di sé, fuori della propria esclusione, Carrie assume in– vece in sé l'energia, se ne appropria, la fa sua. E' lei che può spostare gli oggetti a distanza, che può essere strega: e l'origine di ciò sta nel sim– bolo ciclico delle mestruazioni, non nella comunione con Satana. Di fronte a Carrie, la «classe» si comporta in modi diversi: la genera• lità della classe con l'esclusione. Car– rie è diversa, Carrie è matta. Il pro– blema delle mestruazioni è rimosso sotto un lancio di assorbenti igiehici (versione violenta del messaggio del carosello televisivo). Esclusa, Carrie non esprime la propria diversità ri– spetto alla classe e si chiude in un atteggiamento autistico. Ecco allora il secondo tipo di comportamento: quello dell'insegnante progressista che vuole «reinserire l'handicappa· ta». L'insegnante si pone come me– diazione tra la classe e l'esclusa. Autoritaria con la classe, materna con l'esclusa, ripropone con il suo ruolo, l'esclusione. Poi c'è l'atteggia– mento della compagna sensibile, che vuol fare qualcosa ma con discrezio– ne, senza proporsi nel ruolo di sal– vatrice, restan~o G'.ietro le quinte. Missionarismo analogo, ma certo più avanzato. Ma qual'è il punto di vi– sta? E' che il diverso in realtà è uguale. Cioé che Carrie deve essere RE NUD0/51 come tutte le altre, anzi ha la possi– bilità di essere anche meglio delle al– tre. Il tentativo è ancora di riassor– bire il diverso con l'assorbente delle relazioni sociali date. Quindi l'inseri– mento di Carrie nella festa della scuola, anzi come reginetta della fe– sta. Ma le feste non sono fatte per assorbire i diversi, anche se per alcu– ni attimi possono cfarne l'illusione, ma per respingerli e per fapie ogget– to di scherno·,o di paternalismo com– miserante. E allora bruci la festa! Perché il diverso è proprio diverso, dice il De Palma: e qui sta il proble– ma. E quando il diverso entra nel gioco, ne scombina le regole, lo di– strugge. Sappiamo essere risucchiati giù da questa distruzione o è proprio questa rivoluzione ad essere il nostro stesso incubo .notturno? Le streghe son tornate e probabilmente è vero, il corpo riemerge e probabilmente è vero, il sangue mostra nuovamente l' esistenza del suo ciclo come ciclo pri– mario, l'irrazionale sconvolge la quo– tidianità della festa borghese. • Ma questo è il nostro sogno, o il nostro incubo? Lo desideriamo o continuia– mo ad escluderlo, a rimuoverlo, a considerarlo un diverso troppo diver– so? efte. MENSILE FEMMINISTA AUTOGESTITO· CAMPAGNA . ABBONAMENTI . 1977 Con l"abbonamento da L. 10.000 puoi scegliere uno di questi libri. Il versamen- ·, to deve essere intestato a: Cooperativa EFFE p.zza Campo Marzio, 7 - 00186 ROMA c/c.p. n. 1/21746. L'llb&ona– mento semplice costa L. 7.000. ED. DE DONATO Le donne che lavora di F. Piselli • Anatomie delle femigliai di C. Saraceno ED. OTTAVIANO. 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