RE NUDO - Anno VIII - n. 53 - maggio 1977

viene na co a un po' più ritinita, er prodotto viene meglio, no?» Re Nudo: «Siamo già al «prodotto» eh?» S. Rosso: «Il disco lo devi vendere, non è come il concerto che si basa sul feeling.» Re Nudo: «Come ti vanno i primi concerti che stai facendo?» S. Rosso: «Ultimamente me sò in– cazzato, c'è qualcuno sempre che fa casino, pochi, ma vengono ll e co– minciano a chiacchierà, cosl una vol– ta ho smesso di suonare. Io non rie– sco a suonare immezzo a1 chiasso.» Re Nudo: «Una cosa che ho sempre ammirato molto nelle tue canzoni è la estrema facilità di linguaggio, tale da fare apparire molti pezzi come «facili» o meglio semplici, voglio di– re questa contaminazione spontanea rra «vecchio romanesco »e il linguag– gio dei «freaks» .. tu ci lavori molto o ti viene così?» S. Rosso: «Un pezzo se mi piace ci metto quindici minuti a farlo, se in– vece è tirato, scadente ci metto un sacco di tempo ..» Re Nudo: «Ho capito». S. Rosso: «Io non ho capito perché, me lo spieghi?» Re Nudo: «Perché se è bello è natu– ralmente facile, è una sintesi magica, invece se ti metti a pensarci sopra diventa involuto, «ricercato» .. S. Rosso: «Questa cosa che tu dici: 'che io invento un linguaggio, io non sono d'accordo, Venditti o De Gre– gori inventano, io non faccio niente, riprendo cose tradizionali ..» Re Nudo: «In un certo senso è ve– ro, loro sono costretti ad inventare un linguaggio perché non ne hanno mai posseduto uno, sono finti, tu in– vece «vivendo» veramente in quell' incredibile calderone di culture che è Trastevere hai saputo proporre spon– taneamente quello che è il linguaggio del movimento nel centro-Italia oggi, tu lo hai assorbito senza accorgetene e questo è il bello ..» Invece tra un po' tu ti troverai da– vanti ad un altro fenomeno, che è quello tipico dei «personaggi» che hai citato, cioè quello di essere con– testato dai movimenti giovanili per essersi messi dentro una struttura , commerciale che li manipola da una parte e che dall'altra non vuole of– frirne l'ascolto al pubblico per una somma inferiore alle tremila lire .. Tu ci hai pensato a queste cose o no?» S. Rosso: «Veramente questo proble– ma non ce l'ho, magari ce l'avessi, io faccio ancora letteralmente la fame, mò rivado a fà il fornaio.. Io adesso suono dappertutto per cinquanta, centomila lire. Alle feste dell'Unità prendo ventimila lire ( in due), se mi chiameranno tra due anni mi farò pagare molto di più, adesso che sono solo uno Stefano Rosso qualunque, di Trastevere, mica me chiamano, aspettano che ci hai il nome, cosl la gente abbocca.. Questo è consumi– smo, non comunismo .. Chiamano De Gregori adesso, che chiede un milio– ne, io non lo accetto questo discor– so.. Quando sarà il turno mio allora i soldi non li devo chiedere, e che faccio? Il) Re Nudo: «Potresti usare il circuito alternativo.» S. Rosso: «Perché. c'è un circuito al- IIE NUD0/47 ternativo? Si, mò magno, cò quel– lo !»Comunque è vero, è un proble– ma che devo cominciare a considera– re.. ma adesso è presto, pensa che la RCA, per non spendere, non m'ha nemmeno stampato i testi sul disco; a Baglioni sl invece, quelli sò testi importanti, concettuali ..» Re Nudo: «Ma alla RCA ci credono nelle tue cose?» S. Rosso: «Sono stati costretti a cre– derci, dalla risposta della gente. Re Nudo: «Per me c'è un solo effet– tivo pericolo nel proseguimento del tuo discorso musicale, ed è quello del «qualunquismo», soprattutto se non mantieni integra la tua posizio– ne, quello che sei nei confronti di quello che la tua. casa discografica cercherà di farti fare, con la scusa di farti diventare un «cantautore vera– mente popolare .. » S. Rosso:. «Non credo, per adesso. Le cose che sto preparando per il se– condo disco sono molto più «dure», attacco i politicanti, quelli che frega– no bene la gente, quelli che specula– no sulla droga, quelli che ci hanno la tessera da ventanni, attacco tutti, che qualunquismo, il qualunquismo non c'è più! Quelli che svendono la libertà a basso costo .. C'è nà svendi– ta, libertà! Che poi sono quelli che la mattina le catene se le mettono da soli.. Ma che libertà mi offrono, tu la conosci la libertà? Io non ci credo più alla befana, da ventanni. Io non milito in nessun gruppo, ma sono in– cazzato lo stesso. Chi lo dice che de– vi essere iscritto, che devi aderire pe' essere incazzato? Non sono qua– lunquista, sono incazzato, ha' capito?

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