RE NUDO - Anno VIII - n. 53 - maggio 1977
RE NUD0/44 no torna, nello scompartimento gli uomini puzzano. Sono ancora molto tranquilla, ma mi pare di avvertire qualcosa di ossessivo! Ed infatti la scena del treno si ripete: va, pieno di uo– mini puliti, che riempiono gli scompartimenti, i corridoi, le ban• chine, e torna, con uomini affati· cati, sciupati, accalcati dappertut– to. Le immagini si fanno ango– scianti; guardo al finestrino; vedo dei prati, una campagna come le solite campagne e i soliti prati che scorrono dal finestrino di un treno. Ma anche questa immagine piano piano si tramuta, gli alberi si spogliano delle foglie, i campi invasi dai rovi, acque luride, c'è un'aria di siccità, come di cata• strofe in arrivo. Ma gli uomini che fanno? Non ricordo immagini che mi dicano cosa c'è all'inizio e alla fine del treno... la casa e la fabbrica? Il treno ancora mi passa davanti agli occhi, ma solo l'immagine del– l'uomo è fissa, tutto comincia ruo– tare piano piano, gli altri uomini, il finestrino, la campagna, gli odori. E piano piano tutto questo si perde in una spirale colorata che inizia a girare fortissimo at• tomo al mio uomo e lo traspor– ta... oh, mio dio... in un cimitero, di uomini ben vestiti, odorosi di lavanda, ma sono tutti morti... e ·neanche sepolti! Non so più come di fronte a que– éta scena raccapricciante non mi sia svegliata, nè come abbia potu– to continuare il sogno. Ho però l' impressione che l'uomo della pri• ma parte del sogno, sia diventato, proprio lui, una ovviamente-bellis– sima donna. Benché sia quasi incredibile. que– sta donna viveva in un vero para– diso. C'era una vegetazione lussu– reggiante, magnifici laghi, mari puliti, tanti boschi e anche tantis– simi animali. L'aria era pura e tra– sparente, l'acqua si poteva bere, le spiagge erano pulite, i fiumi scorrevano limpidi. Si potevano mangiare i frutti dagli alberi e la terra produceva molti frutti non contaminati. C'era qualcosa nel sogno che mi diceva che tutto questo non era di quel paese solo. In fondo, quando anche noi tomismo delle vacanze, abbiamo un sacco di foto magnifiche di posti lo.ntani, puliti e belli. La mia bella donna infatti aveva un bellissimo paio di stiva– li, bellissimi stivali di sette chilo– metri ed ella passava di montagna in montagna, traversando i fiumi con la stessa facilità come se fos– sero stati rigagnoli, cosicchè si può dire che tutta la Terra era cosl bella come le immagini che La mia bella donna cominciava a sentirsi sfinita della strada fatta, perché gli stivali di sette chilo– metri sono molto faticosi per chi li porta. Pensò cosl di ripigliare fiato e il cielo volle che andasse a sedersi su di una roccia, presso cui dovevano capitare altre strane cose. Mentre dormiva, e tanto deve aver dormito, dalla roccia veniva• no fuori tante donne e tanti uo– mini, tanti, tantissimi. ne usciva• no, e si sparpagliavano nei campi. Un'amnesia nel sogno: non so ee> me mai, ma ad un certo momento so che c'erano campi ricchi e altri poveri e gli uomini che si trova– vano nei campi ricchi odiavano gli uomini che si trovavano nei campi poveri e volevano ammaz• zarli. E ancora un'amnesia nel 11& gno, ma mi pare che ci siano riu– sciti (paesi poveri o poveri pae– si?) Gli impedivano di prendere il ci– bo dalle loro terre e gli davano in che non ce n'era per tutti, ma non era il cibo che mancava: que– sti uomini malvagi volevano tene– re ip condizioni di inferiorità e di oppressione gli altri più semplici. La UNILEVER anglo-olandese, monopolio d~i grassi, margarine, prodotti chimici; la NESTLE', svizzero-americana, controllo del cacao, caffè, latte; la GRACE, americana, controllo della pasta e dei prodotti della pesca, proprie– taria ad esempio della Barilla; la UNITED FRUIT, americana, ba– nane, cacao, zucchero, ananas; la SWIFT, americana, produzione di carni; la GENERAL FOOD ame– ricana, caffè; e poche altre in tut- to 20-30 multinazionali dominano il mercato agricolo e alimentare, esercitando un ruolo decisivo nel/' economia mondiale: esse sono il veicolo che garantisce il possesso e il flusso delle materie prime se– crmdo gli interessi dei paesi capi– tal,isti. E così 650 milioni di persone non hanno di che mangiare finchè il Canada eviterà di seminare il grano (1970), o il Brasile brucerà le terre colle colture del caffè, fin– ché tonnellate di frutta e di pala• te resteranno sugli alberi o sotto terra ogni anno nei paesi capitali– sti per non fare calare il prezzo e finché si farà strage con le pistole automatiche dei vitelli· considerati «eccedenze». La mia bella donna si era intanto svegliata, era affamata, ma nessu– no le dava da mangiare: doveva essere passato molto tempo. Ora per procacciarsi il cibo, bisognava chiederlo, pagarlo, scambµ.rlo, e lei non poteva prenderselo. B il cibo che qualcuno gentilmente le offriva, non si riconosceva, in sca• tola, in confezioni, di strano colo– re, di strana taglia, di strano. sa– pore, diverso da quello che lei· co– nosceva sugli alberi, sulle piante, in giro, nella natura. NON SAPEVA QUELLO CHE MANGIAVA e credo per questo la mia bella donna !i ammalò. Quando fu guarita, non perché cu• rata, ma perché piano piano so– pravvisse, la mandarono a lavora– re per mangiare. Il sogno mi è finito, ma credo che l'uomo del treno altri non fosse che la mia bella donna tra– _ sfigurata, espropriata, annullata che andava a lavorare, oramai ·era diventata nemico della natura, produttore di ogni genere di ele– menti mortali e strumenti di di, struzione ( rumore, smog, nocività sul luogo di lavoro e fuori, pen• dolare, consumista, affamatà, di– soccupata, misera, deserta).
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