RE NUDO - Anno VIII - n. 53 - maggio 1977
RE NUD0/36 borghese) si propongono a esercito del Nuovo Bene contro il Vecchio Male: donne, omosessuali, negri, di– soccupati, drogati, pazzi, etc. etc. Troppo uguale a prima per essere convincente: non si può mettere il vino nuovo in botti vecchie. Che in– fatti si rompono in una diaspora dis– seminatrice, tentata al ritorno atomi– stico. E qui sta i!l punto: la contraddizione dentro la classe è il riemergere delle differenze storicamente annullate (si è tentato di annullarle in una linea che va da Socrate al lavoro astratto di Chiunque). Ma il riemergere stesso non è privo di storia: tutre le sue forme, le sue parole 1 la sua materia stessa è segna– ta da questo: non è un caso che per: sino la riemersione riproponga,· sull' ultima terra possibile, l'unità di qual– cosa contro l'unità di qualcos'altro. Persino l'unità dei matti. Tuttavia la strada del Doppio si intravede: so– cialmente è il termine di classe a ve– dersi raddoppiato (e non distrutto) da quello di donna, pazzo, ate. ate., nelle nuove e ancora feticistiche identità la strada del doppio, pur contorta, si fa luce nella fissione nu– cleare che travolge le biografie «ato– miche». Siamo uno (operaio, adulto, norma'le, parlante) e siamo due ( ...). E anche quando siamo due, nuova bandiera per una nuova consolante i– dentità (perverso pazzo donna etc. etc.) siamo, tragicamente (cioé oltre il sentimento consolatorio dell'identi– tà annullatrice delle differenze) an- . che uno ( ...). Il doppio e il suo teatro la cui oscil– lazione (di maschere, «es» compreso) è la vita del sè e del mondo (en– trambi doppi). L'essere a margine è quindi sentire il limite e l'inquietan– te ambiguità della propria (e) identi– ·tà, non è «gli emarginati» pure se soltanto l'esplodere della contraddi– zione tra feticci (emarginati contro normalizzati dentro lo spazio sociale della classe) costituisce la possibilità di una nuova misura fra civiltà e dis– seminazione pulsionale. Tutto ciò è un processo storico per niente neces– sario, è solo una possibilità la cui e– videnza è la caratteristica delle lotte sociali nel secondo dopoguerra: l'i- dentità di classe si spezza ed emergo– no differenzazioni pulsionali che non possono essere ricondotte ad unità. I movimenti di liberazione rappresen– tano l'alterità e non una nuova spe– cificazione dei movimenti di classe. D'ora in poi, solo palazzi d'estate Dalla .controcultura, in uno slogan, alla rivoluzione culturale. Il cammino di una civiltà delle diffe. renze, una civiltà che renda possibi– le, e sia terreno di cultura delle dif– ferenze. Da questo punto di vista la logica politica non tiene più. Non si tratta di sostituire al potere di una. classe quello di un'altra, ma di far deperire la società di classe: il depe– rimen to di questa società, della civil– tà cristiano-borghese, significa affer– mare, produrre le differenze pulsi~ nali, sensibili, fantastiche, sulla base della conquista e dell'estendersi di un nuovo criterio, di una nuova m1- sura: il tempo disponibile per l'af. fermazione della proprietà individua– le (cfr Il Capitale, I, pag. 826) che è lo ·sviluppo, senza altri limiti, della ricchezza prodotta, delle facoltà fisio– storiche degli individui. L'ostacolo sta allora davvero nel principio: nel fatto cioé che le cose ci dominano perché l'inconsapevolez– za e l'assenza di controllo delle no– stre relazioni le producono come va– lori autonomi di cui diventiamo t>Cr– sone-maschere. Ma abbiamo visto che è oggi ad essere ormai critica proprio questa nostra unilaterale e semplice identità: si apre lo spazio della tensione tragica della nostra doppiezza (maschio-femmina, Esso e Maschera, senso e ragione, forza e valore), vittime e carnefici al tempo stesso. Una volta doppi possiamo forse af. fermare, in base ad un bisogno che tenga conto di entrambe le nos.tre facce: pensare e regolare le relazioni sociali perché siano lo spazio scenico della produzione di individualità, di creazione delle differenze. Non credo che ciò sia una esercitazione filosofi– ca. Credo invece che sia il tentare la profondità possibile dell'opposione, che è costituita dall'alterazione di sensibilità, dall'esplosione di mondi pre-categoriali (l'esperienza di massa chimica e analitica della alterazione della percezione normale), dall'emer– gere di una polimorfità sessuale che
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