RE NUDO - Anno VIII - n. 53 - maggio 1977
per ritardarli, per fermarli ... » « Certo. Entro il 1978 avranno ultimato la mappa definitiva dei siti di tutte e 20 le centrali. (Che .fra l'altro saranno quasi tutte da Roma in su contraddicendo le tanto proclamate preoccupazioni mèridionalistiche). Ora penso che per ritardare e bloccare i lavori, si debbano esigere sempre nuove ricerche sulla sicurezza, e sulle reali necessità energetiche, approfittando della bovina ignoranza degli organismi nazionali e regionali in materia. Pensa che quando c'è stata la riunione del gruppo consiliare lombardo sull'argomento, tutti quanti motivavano la loro approvazione alle installazioni nucleari con la fame di energia, ma quando io ho chiesto quale sarebbe stato · il fabbisogno energetico in Lombardia nei prossimi 1O anni, nessuno mi ha saputo rispondere, neanche a spanna. Altro esempio: lungo il Po che interessa 4 regioni vogliono deporre un bel mazzo di centrali che scaricheranno tutto nel fiume · e nei suoi affluenti. Ora, nessuno conosce il livello attuale di inquinamento del Po e neppure l'inquinamento additivo che ha portato al Po la centrale di Trino Vercellese ( funzionante da anni). Possiamo quindi pretendere che si fermi tutto finchè non si sono studiate queste cose e infinite altre come la natura del terreno, le risone \ RE NUD0/11 economiche della zona, la possibilità di stoccare le scorie•.. ». « In Germania non ti hanno dato delle idee? » « L'evacuazione, il piano di evacuazione. In Germania e negli altri paesi, se scatta un certo allarme nella centrale, metti che. fonda il nocciolo del reattore, si mette automaticamente in moto il piano di evacuazione della popolazione che risiede entro un raggio x di distanza dalla centrale. In poche ore polizia, vigili del fuoco, autorità centrali e regionali spostano 100, 200.000 persone e anche di più e per sempre. Ma il piano bisogna averlo prima di fare le centrali ». « E noi non ce l'abbiamo? » « Non si sa, non lo sa nessuno. Comunque gli enti locali non ne ne sanno niente e meno che niente le popolazioni interessate. Anche in Germania la gente non conosce il piano, ma almeno sa che esiste, sa di vivere in guerra. Per noi l'importante a questo punto è pretendere che i piani di evacuazione si facciano e si facciano prima de11adecisione di insediamento. E cioè sapere chi decide e comanda il piano· di evacuazione, ( il prefetto, il questore, il ministro? e se non ci sono?), sapere se esistono le strade, le arterie (porti aeroporti) che permettono un'evacuaziqne sufficientemente rapida, sapere se le popolazioni coinvolte non sono troppo numerose... e anche ' dove tutta questa gente va a finire. Tutto questo per prendere tempo, per lasciar crescere il movimento di ·musa; e se lavoreremo bene il tempo l11vorerà per noi. » ·-·- ~ .. : SICUREZZA La scienza di regime ha inv.entato una nuova unità di misura per le radiazioni: il rem. 5 rem all'anno so– no la dose massima assorbibile dai lavoratori di una filiera. Ma la stessa Commissione Internazionale per la
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