RE NUDO - Anno VIII - n. 52 - aprile 1977
stessi. • E' vero - mi dis– se - l'errore di Lombardo– Radice jr. è stato di aver detto che era lui. Ma Lom– bardo-Radice (anche sr.) non fa proletario. Rocco sì. Roc– co fa proletario, e se fa pro– letario poi comprano il. libro: se poi è Rocco fino a un cer– to punto, lo comprano di più in prima istanza, ma ci si sputtana alla lunga. Vuol di– re che non può uscire il se– guito ... • • E' meglio fare un disco -· rispondo io - anzi lo faccio proprio. Così facen– do un disco io e massacran– domelo da solo, non in quan– to l'ho fatto io, ma In quanto disco in sé e per sé (la lac– ca è commerciale. la zolla di terra no) posso massacrarmi senza torcermi un capello • Il me stesso che mi sedeva di fronte mi disse: • Il disco è un esser copia, è copia d'una copia. è avanzo infini– tesmo di master ... il che va benissimo col ritorno alla coppia... Il nuovo '68 sarà sessuale, infatti è 77 (le gambe delle femministe) è l'ultimo uomo sarà una sorta di Rocco Bill (magari contro gli indiani) ... • Sentivo che il filo rosso, anzi pardon il filo .rocco del discorso sfug– giva e quindi lo ricondussi a me: • Alcuni potrebbero chiedermi: che canterai? Ma l'importante non è che si canta. figlioli, ma a chi si canta! Ciò che costituisce lo specifico del discorso è il Soggetto che è oggetto del discorso, e qui s'apre tutto un discorso su come questo oggetto possa diventare sog– getto ad altri Soggetti il che è ovviamente soggettivo e oggettivamente ovvio. Insom– ma bisogna rivolgersi al pro– letario, anzi bisogna essere i'I proletario, la voce del pro– letario, lo spettro che s'ag– gira per l'Europeo, e che in cerca di Unità ·s'accontenta per ora d'esser Uno. Purtrop– po ·in questa nostra bella Ita– lia c'è stato lo sviluppo ca– pitalistico che ci ha tolto i canti dal vivo, i contadini, il nazional-popolare. f canti del– la lotta e quelli della got• ta ... • Il me stesso seduto alle mie .spalle mi battè ivi una manata: • Non abbatter– ti Ahimé. abbattersi è picco– lo borghese come dicono i boscaioli siberiani disboscan– do. Non si può più vivere, è meglio scrivere. Anzi scri– versi, anzi iscriversi; iscri– versi nella Storia, cioè Isto– riarsi ... • • Bravo! Bravo! • esclamò il me stesso finito sotto il tavolo, ma lo ripresi subito: • No! Non dire bra• vo. Bravo non fa proletario • G. ·M. G --- -- MIPAM -~~- Lamél Yongden, Alexan-David-Neel Mipam (il Lama delle cinque saggezze) Arcana Editrice. • Prodigi accompagnarono la sua nascita. Poco prima del• l'alba una luce soprannatura– le si diffuse sotto gli alti boschi della foresta ai cui margini sorgeva la rustica casa dei suoi genitori. Due uccelli dai ciuffi dorati si erano posati sul tetto di pa– glia della casa, anche se non era la stagione delle emigra– zioni. Dopo un lungo perio– do di siccità. che aveva du– ramente messo alla prova fa vegetazione e gli animali, al– l'impro'vvlso, mentre ancora splendeva il sole, la terra fu allietata da una pioggia ab– bondante. Un grosso leopar– do fu visto nei pressi della casa. calmo, nobile senza al• cun timore, guardava con oc– chi attenti la finestra della camera in cui il bambino era venuto al mondo e la madre del neonato disse di aver udito intorno a sè, canzoni di creature invisibili •. Questo l'inizio della mer!jvl– gliosa storia di Mipam. il terzo figlio di un capo-villag– gio tibetano: per gli eventi prodigiosi che accompagna– no la nascita del bambìno si pensa che egli 'sia l'incarna– zione di un grande Lama. L'infanzia e la fanciullezza di Mipam si svolgono invece in modo abbastanza normale eccettuati alcuni strani avve– nimenti che alimentano la speranza segreta della ma– dre di avere un figlio • tul– ku • (incarnazione di un La– ma). Ancora fanciullo Mi– pam si innamora di Dolma e le promette di sposarla. Da questo momento la sua J·ta sarà una continua lotta tra i! tentativo disperato di realizzare il suo sogno d'a– more con Dolma e un desti– no che invece lo chiama alle mete più alte della realiz– zazione umana. Mipam sem– bra cieco e sembra non ve– dere fino all'ultimo i segni divini che lo guidan'o verso il mistero delle cinque sag– gezze. Questo è il primo libro scrit– to da un monaco tibetano per lettori occidentali. E' il frutto della collaborazione fra Lama Yongden e Alaxandra David-neel. exploratrice-etno– loga e sua madre adottiva. Intrecciata alla storia c'è tut– ta una descrizione e fedele di tradizioni abitudini, e cul– tura del Tibet. Il libro unisce quindi in sè i pregi di un romanzo avvin– cente, di un eccezionale do– cumento culturale su uno dei più misteriosi e affascinanti paesi all'Estremo Oriente. e di un manuale di insegna– menti preziosi per il cammi– no che conduce alla realizza– zione. KATEMILLETT PROSTITUZIONE ■ Kate Millct Prostituzione Ed. Einaudi Nuovo politecnico 1.200 L. S. P. Nel 1970 escono tre libri• donna (in lingua inglese) ec– cezionali: · La dialettica dei sessi · di Shulamith Firesto• ne. · L'eunuco femmina · di Germaine Greer e 'La politi– ca del sesso' di Kate Millet. Diventano presto dei best– seller nei paesi anglofoni, anche sotto l'ondata alta del movimento femminista. (Na– turalmente qui in Italia arri– vano anni dopo. e snobba– tissimi sia dalla sinistra uf– ficiale. sia da quella extra · non a caso). Scritti in modo eccellente, lirico. divertente, acuto i primi due, special– mente quello della Greer. molto più accademico quello della Millet. Ma ecco cosa succede: « ... quando il libro arrivo sulle bancarelle io avevo già smesso di essere la sua autrice. Ero andata ol– tre, stavo diventando una scrittrice diversa con uno stile diverso e interessi di– versi. • Prostituzione • ha avu– to una parte importante nella mia liberazione dallo stile accademico-distaccato, ironi· co, mandarinesco ... •. • Prostituzione • esce nel 71 qui nel 75. Neanche cento piccole pagine. E' un 'quar- RE NUDO/55 tetto di voci di donna ·. 4 in– terventi in prima persona . (uno di questi è di Kate). con uno stile 'vissuto-parla– to · lungamente ma non fa. stidiosamente rielaborato dai registratori usati per le inter– viste. L'effetto traumatico che tale materiale ha avuto sull'autri– ce si ripercuote su chi legge anche ora. « ... pe-rchè la ve– ra vita vissuta dalle donne è stata. fino a pochissimo tempo fa, tenuta nascosta anche al'le altre donne. inar– ticolata, inespressa, estranea allo stile e all~ supposizioni della nostra cultura patriar– cale •. Per mesi Kate e Liz · vivo– no · colle prostitute. si scon– trano colla politica (chi dice • verso l'eliminazione della prostituzione') fatta dall'e• sterno. cambiano se stesse e il loro modo di pensare. · Amare qualcuno significa volerlo conoscere '. Sono 4 brevi capitoletti, uno per vo– ce. • ... sento di nuovo la voce di J.. un primo violino che guida le mie divagazioni più soggettive, poi la voce di Liz, mordente come una viola, poi il violoncello di M, così intenso e vibrante• Tutti i diritti sono devoluti all'organizzazione delle pro– stitute. M. R. Colklli'l,o A/1m;1,•r.w ALICE E' IL DIAVOLO sullastradadi Majakovskij:testi perunapratica di comunicazione sovversiva a cura di Luclélno Capeftì e Stefano Savlotti l'dizwm I.: ERBA VOGLIO la radio soppressa continua a parlare
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