RE NUDO - Anno VIII - n. 52 - aprile 1977

RE NUDO/40 delle attività umane possono es– sere ridotti ma non eliminati) è necessario definire anche quanti– tativamente il livello di sicurezza e protezione richiesto, bilancian– do i rischi che la collettività è di– sposta ad assumere in vista dai benefici che possono essere rica– vati dall'attività stessa. E' cioè necessario che la società stabili– sca tali rischi accettabili, non solo 1:::rimao dopo la scelta nucleare, ma contestualmente a tale scelta ed a quelle del tipo di filiera, del numero dei reattori da costruire, del le fonti energetiche alternati– ve nel breve e lungo periodo, del- 1 'uso del territorio, dell'inquina– mento normale e accidentale da apparati convenzionali e nucleari e, in sintesi, nella definizione di una politica settoriale interna a quella più vasta dello sviluppo del paese-. (Dal documento preparatorio per il coor– dinamento energia del PDUP - Genova 16 ottobre 1976). CHI NON VUOLE LE CENTRALI NUCLEARI I Radicali, Lotta Continua, Re Nu– do, gli Indiani Metropolitani, i tombaroli etruschi di Montalto (che rimarrebbero disoccupati) alcuni scienziati (anche del PCI), il Comune di Montalto di Castro (dove si dovrebbe mettere la pri– ma nuova centrale). E poi: vecchi agrari (che sono sempre contro tutto quello che si muove sia nel bene che nel male finchè morte non li divida), collettivi e compa– gni sciolti come Giovanni, Gian– nozzo, Maria Novella di Firenze, Piero di Perugia, Angelo e i suoi di Grosseto, i 20.000 della mani– festazione di Montalto e insomma tutto il popolò degli uomini. E tu? Se vuoi anche tu fare qualcosa contro le centrali, stai con le orecchie aperte e tienti pronto a. Un cannone contro una mosca Quella che segue è una parte· di un recente intervento in Italia di Barl'y Commoner un ecologo alternativo americano, direttore del Centro per la biologia dei sistemi naturali dell'Università del Missouri. Sono alcune penetranti notizie sull'andamento dell'industria dell'energia nucleare in USA. Prendiamo ad esempio una mac– china semplice, una caldaia a ga– solio per riscaldare una casa. Chiamerò la caldaia una tecnolo– gia matura se capisco come lavo– ra e so con certezza che domani continuerà a funzionare con gli stessi accorgimenti che mi ser– vono a farla funzionare oggi. Non mi aspetto cioè che un ufficiale sanitario mi venga improvvisa– mente a dire che produce radio– attività e quindi a impormi di spendere 4 milioni per schermar– la. Se una cosa del genere avve– nisse ogni anno, e mi mettessi in casa un errore tecnologico con costi simili, chiamerei que- sta caldaia una tecnologia imma– tura. Uno degli esempi più grossi di tecnologia immatura è l'energia nucleare. Se la chiamo -così è perché negli Stati Uniti il costo di questa energia è in continuo aumento. Quando la Commissione Ameri– cana per l'Energia Nucleare si ri– volse a suo tempo alle società elettriche, riuscì a convincerle che la via nucleare era il modo più economico di produrre ener– gia. Invece questo non è vero: nell'ultimo anno l'energia prodot– ta con Lentrali termoelettriche a carbone è costata meno dell' energin nucleare. Si tratta quindi di un errore tecnico molto serio, così serio eh~ negli USA l'industria atomi– ca sta andando in crisi e già ora non si stanno più costruendo centrali atomiche. E allora ades– so vediamo bene perché. Il costo dell'energia nucleare è dato -dal costo-capitale (costru– zione della centrale), dal combu– stibile e dal funzionamento. Ora, il costo del reattore aumenta, a parità di grandezza. tre volte più MEGAWATTS OGGI Megamorts Domani Vc;loct:11le11ted. Ullél ce,i'f{ale él carbone. Perchè? Perchè costa carissimo prevedere e -risolvere i sempre nuovi pericoli che com– porta con sempre nuove misure di sicurezza. Un esempio: alcuni anni fa .una compagnia elettrica decise di costruire un reattore in California; un gruppo di scienzia-

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