RE NUDO - Anno VIII - n. 52 - aprile 1977
llOSAOIVr, UtlTU1PO &P.O \i§;;;,/l#/J !;;UCCLipul<>, · disperato, ìrraz1onait: nuovo .,.-;;comunista pre:-féls..:istc nuovo fascista e il 1922 ricorre su.Ila carta bianca come segno nero) non più (è economia 1=1oliti– ca) nel senso che: il sorriso ·c-om– ;Jiacente, la sopportazione un po' torzata, il ridolino divertito (il rin– cagnarsi se seriamente l'altro di– ce che ,l'indianometropolitano sa– rebbe una cosa seria se ai signo– ri dell'economia politica andasse di capire qualcosa) tutto questo è proprio mal speso a voler capi– re economia e politica, cioè mal– speso quel contrarsi dei muscoli facciali del giovane burocrate berlingueriano che te la spiega lui col comprensorio compreso ma non sa ignora che i I soggetti– vo è strategico e lui no e del militante sinistro che lui è proprio duro e c'ha la stra– tegia e controlla assemblee e an– che per lui é spreco quel sogget- t,vo gli fa perdere tempo e 1111 cii l.t,11,pu I1E-Ile, puco - altrimenti se non altro capirebbe qualcosa di più. Il problema centrale sono due (e poi altre) cose: - mercato del lavoro -- «autonomia del politico» e su questo proporre dogmati– smo e del più duro e ortodosso di due cose (di Marx): 1) il salario è l'equivalente dei mezzi di sussistenza (e allora mi– sura i e dà forma ai bisogni 2) le cose si leggono, nella for– ma, dal sociale al politico e non viceversa e poi Marx diceva che se la forza lélvoro non ci fosse costretta vo– lentie, i non s2rebbe andata a la– vorare. E Freud si chiedeva . «eppure» il lavoro come cammino verso la felicità è stimato poco autonoma della classe oparaia per se stl:ssa come soggetto politico. Ciò comporta unche il rifiuto crescente da parte soprattutto dei l:ivoratori più giovani da un lato con una ,colarità più elevata e poi dall'altro con J;, scelta consapevole della scolarizzazione I fuggire dal lavoro nelle forme capi 1 ali– , ·,·he atluali. E' da una pari:: la fuf!.a dal– /,1 catena di monta_ggio e dall'altra parte f' 1 11d11strializzazionc del la;1oro improdutti- 1 -,: è q1 1 nta l'antinomia che sp11:11.", nm1,· ,I rifiuto ddlt: /orm,: capitalistirhc del !, ,·om J,, p,1< ;,: soprallutlo dt:i giovani e {'''' ,01111: tentativo rapita!istico di recupe– ,._,,.,f<' il rifiuto e /,, f!.randc mobilità verso 1 · terziario; d'altrr,ndi: cià spiega anche fu -·,st1 :,•rziarizw:-io11c capitalistica del la : ,,ro. ·l//11almenlt:, i! lavoro dircl/amc11/1· produt– : ru non è atnato da, l1.1voratori: quest,, t' ,,,, /alto. Il culto della produ!lività dd , ,·,,ro l'hanno solo /!.l, cc,momisti e 1 (<1 :, tti/isti: Marx rliava « eJSN<' lav,,ratr,rc /"·oduttivo è una ,.ran disgrazia,;_ Su que– ' ,,, sono d'acc,,rrfo ormai le riù t,:ovam ~• l?<!r:izioni clc'I,, Jòrza-ltivom itali,m<1. Li 1{!',a ver.<u ,I terziario, vi:rso il Jn1bb/1cu n11piego, i: 1111 fatto di ma.Hf/.' Q(l(·,to è ,, ,,lto divcr.<u da/l'er,- ·11cipazione ri,,oluzio •1 .. ia d{:f!o { !a.ssr· co 1 11e talc: da'la 111erc-ifi , ,,~ione d,I lavoro: m a ~- una realtà. I 'u t! · 1 ,,. la e, na11cipaz.ir, :.-, (l'~,I lavoru stt/,J-r,:1,1/f, ,, i iene· ancbe <·r,nn· I· ,jjo·n111.1zin11e i'J;c·J:v,. ,; !~,\. 1n pcrcetl<J". tf, r(·n~lita. E~ 1111 fatto ,.;, rui dobbiamo /Jr/' , umti .. ... f. questo fatto macroscopico del rifiuto d:i parte di generazioni <li lavoratori delle furrne del consumo della forza-lavoro nel modo capitalistico peculiare in cui è or– g,onizzato lo chiameremo crisi del mercato dd lavoro? E il rifiuto di produrre plu– ,v,,lorc di strati crescenti della forza-lavoro dagli uornInI. Non ci si rivolge ad esso come alle altre possibilità di soddisfacimento. La grande maggioranza degli uo– mini lavora solo se spinta dalla necessità e da questa naturale avversione degli uomini al lavoro scaturiscono i più difficili problemi sociali» scr:_iveva lui nel Disagio della so– cietà che del libidinale se ne ern accorto prima degl,i altri e dell' impatto «componenti narcisisti che, aggressive e persino eroti - che» (sul lavoro). E poi tanti altri e a Rimbaud gli faceva schifo il lavoro è quel sor.risino .., che è per– verso, per-verte le cose e aJdi0 analisi di società e politica per non dire di strategia (tempi duri: troppi strateghi e nien_te strate-
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