RE NUDO - Anno VIII - n. 51 - marzo 1977
RE NUD0/64 segue da pag. 34 facile avere agganci pubblicitari anche se non si identifica in si– tuazioni di sinistra o robe del ge– nere. lo sono convinto che parec– chia gente che produce pubblici– tà non fa comunque sempre una distinzione: destra, sinistra, per reclamizzare un prodotto. R.M.V. Be' no, ti rispondo subito dicendoti che per es. vicino a noi c'è adesso un impianto della Cit– tà Mercato, mini Rinascente, e a noi che siamo nella zona la radio più ascoltata, quando siamo an– dati a chiedere la ,pubblicità ci hanno risposto di no; e invece I' hanno data a radio qualunquiste della zona con un ascolto inferio– re rispetto al nostro. A. Su questo punto c'era una rela– zione precisa della Publieco, no– stra concessionaria di pubblicità, sulla relativamente poca vendibi– lità di radio Canale 96 dal punto di vista pubblicitario, perché le grosse ditte che danno pubblicità non hanno nessun interesse alla colorazione politica della radio, quanto alla penetrazione, alla dif– fusione, al livello di ascolto•è al– .la qualità tecnico-culturale che ha la radio, per cui spesso la pubblicità veniva data a Radio Po– polare invece che a noi proprio per questi motivi, non certo per– ché fosse di diverse tendenze po- 1 itiche. Roberto. Per un casino di queste radio non è per niente chiaro se– condo me quale sia la loro linea politica culturale per es. musica– le e mi spiego: o per disinforma– zione o perché la musica viene passata in secondo piano, una li– nea precisa da queste radio non viene mai fuori.· lo sento molto spesso C. 9~ e altre radio e sen– to anche della musica di merda, una sera ascoltando la rubrica POP-OFF alla radio, mi sono stu- pita perché mi sembrava molto meglio, non solo come musica diffusa, ma anche per il discorso che facevano dietro la musica, storico informativo che al limite mi va bene. A. Questo riflette la completa confusione culturale della musica che c'è nella sinistra r,ivoluziona– ria. RM.V. Ma infatti è una questio– ne penso di vuotezza, proprio di non avere niente da dire rispetto a queste cose, dire,i proprio di non conoscerle e magari di non averle mai sentite, per il solito motivo che una volta la musica non si sentiva, era una robi-3 da sballati, da figli dei fiori, mentre noi ci facevamo le nostre mena– te, le assemblee, i collettivi e non consideravamo mai la musi, ca. Roberto. La radio secondo me non dovrebbe essere uno stru– mento di informazione via micro– fono, ma anche un servizio, una presenza fisica di informazione generale, cioè una struttura allar– gata, vedi organizzazione di con– certi, di battiti, e incontri fra mu– si cisti. lo non sono molto vicino al mondo delle radio locali ma mi piacerebbe sapere se queste agiscono anche in questa direzio– ne che non sia solo via cavo, ma via qualcos'altro. R.M.V. Ma per noi c'è il proble– ma che per organizzare concerti dobbiamo per forza spostarci da dove siamo, perché ,lì in zona non ci sono grosse sale, per cui quanto dovremmo fare pagare se facessimo i concerti? Michi. E associarsi ad altre radio dell'area milanese? R.M.V. Lasciamo stare, hai tocca– to un tasto che non dovevi tocca– re. Abbiamo avuto un'esperienza il 24 Dicembre scorso che non tii dico, dovevamo fare un collega– mento fra Canale 96, e Radio Po– polare per festeggiare anche il -nostro primo anno di vita: era tutto· pronto e quando siamo ve– nuti a Milano per trasmettere da 96 nessuno ci ha cagati, se ne e– rano dimenticati tutti, quindi ap p-unto il nostro primo contatto con le radio di sinistra milanesi è andato in fumo così. Michi. Nicola tu cosa ci dici di Radio Milano 4? Nicola. Beh R.M.4 è una radio ab– bastanza piccola in cui pe•rò se condo me è più importante tra smettere, in questo momento, an– cor più che -in una radio di si·ni– stra. Magari è ascoltata da gente non politicizzata, ma ci sono mol– ti programmi più o meno interes– santi, ci sono degli spazi a dispo– sizione gestiti da compagni o co– munque tendenti a sinistra e se– condo mè questo è abbastanza importante nel senso che può es– sere più produttivo, avere questi spazi all'interno di radio come Milano 4, che averli in una radio come Radio Regione che non è ascoltata da nessuno anche se fatta da fior di persone. Secondo me sarebbe. importante un inter– vento nelle radio non politicizza– te milanesi perché questi spazi si possono avere benissimo, di– pende da cosa fai, è chiaro. Michi. Tutto sommato io pe.nso sia tutto loro interesse lasciare questi spazi pseudo •liberi perché con questi spazi hanno la possi– bi Iità di recuperare tutta una se– rie di persone che quelle radio non le ascolterebbero mai. Nicola. Sì, è chiaro ma è impor– tante anc~e fare certe cose in queste radio; presentare certi di– schi per esempio, anche perché la gente che ascolta abitualmen– te queste radio magari non ha mai sentito quei dischi e non ha mai parlato di problemi co– me l'aborto, la droga, la condizio– n'e giovanile etc.; quindi è impor– tante che sappiano. Sì; ma· c'è il fatto che ti fanno andare fino ad un certo punto e poi ti castrano ·come a me e a Ti– ziana per es. in una nostra espe– rienza a radio Stereo· 2. Nicola. Ma io so che la proprietà all'inizio era favorevole a questo genere di• intervento più di ades– so, anche perché erano di sini– stra più di adesso. R.M.V. lo comunque a questo pro– posito vorrei parlare del linguag– gio delle radio di centro o co– munque non politicizzate, anche perchè penso proprio che ci co– ·pino nel senso che usano -il no– stro stesso linguaggio per far presa sulla gente. Michi. Ma è chiaro e non parlia– mo della musica; queste radio e– videntemente costituite da gente che ha soldi quindi più possibMi– tà, più dischi e fra l'altro sce·lti, trasmettono tutta musi-ca specia– lizzata, ricercata, e comunque
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