RE NUDO - Anno VIII - n. 51 - marzo 1977

I BAKUNIN LA COMUNE E LO STATO Il edizione L. 1.500 CHIEDETE IL CATALOGO A: VIA CICERONE, 44 • 00193 ROMA GIUDICE IN CINA segue da pag. 43 R. - Prima di tutto direi che la Cina sta creando una società di– versa •da ogni altra •di cui abbia– mo fatto esperienza. Questo è un vero colpo per chi sia stato con– dizionato nella sua vita da una ·ideolegia basata ,sulla proprietà privata, fa libera impresa, la pro– duzione per il profitto e la con– correnza. Anche per quelli che hanno studiato le ope 1 re di Marx e di Mao, il ·contatto diretto con la Cina di oggi è impressionante. Per comprendere la pratica inesi- ,stenza di una vera criminaHtà, di avvocati e di ,giudici, bisogna sempre tenere presente che ogni proprietà - ad eccezione, ·come ho detto prima, degli oggetti di uso personale - è della collettivi– tà, ·che c'è lavoiro per tutti, che ogni cittadino è proprietario con gli altri di un'impresa comune, che i fanciulli sono educati in un ambiente di forte coesione e par– tedpazione soc'iale. Nella società cinese l'onestà è presupposta ·in tutti. Poliziotti se ne vedono di rado, tranne 'che ,per dirige,re il traffico. Non sono ERRATA CORRIGE RE NUD0/63 in divisa, portano solo dei corti bastoni, sono cortesi e rilassati. Giò che per noi è espressione di ·un comportamento istintivo - avi– dità., -egoismo, bisogno di primeg– giare rispetto agli altri - non ha alcuna base razionale di esisten– za in Cina. Le bardature di un go– verno restrittivo sono assenti. «Noi colleghiamo la punizione al– la trasformazione i•deologica ... consideriamo tutti i ,colpevoli co– me esseri umani e li trattiamo come tali». Del resto le prigioni sono poche e funzionano più o meno come una piccola comune. Hanno ·le lo– ro quote di produzione, ,proprio come le comuni. E anche esse prendono parte alla definizione delle ·loro quote. I detenuti pos– sono guadagnare del denaro per il loro lavoro -regolare, e passano per un processo di rieducazione, istruzione, ecc. nel periodo in cui s,ono in prigione. E' possibile che, malgrado la severità della pen·a che deve scontare, se un detenu– to dimostra uno sforzo di riabili– tazione · tale •da farlo giudicare reinseribile nella società, venga messo ·in libertà. Anche se viene pronunciata una sentenza di mor– te, non la si esegue subito. Si - aspettano circa due anni per ve– dere se c'è qualche possibilità di -riabilitazione. In tal caso ci sarà una commutazione della senten- za. Altrimenti sarà eseguita. D. - Lei pensa che il s,istema giu– diziario cinese assicuri la giusti– zia? R. - In Cina attualmente un impu– tato viene giudicato da un grup– po dr pernone che rappresentano i suoi vicini. Allora l'imputato non viene spaventato dal labirin– to del gergo giuridico. Diventa una conversazione normal,e, c,o– me la nostra adesso, alla ricerca della verità, senza regole, senza , in tipo di comunicazi·one parti·co– lare, senza esclusione di ciò che viene giudicato poco attendibile. sul numero 49 / 50 sono apparsi due grossi errori di stampa. A. pag. 4 dove si leggeva: alcuni anni fa scrivemmo timidamente « la classe ope'– raia non deve dirigere tutto » bisognava leggere « la classe operaia non deve digerire tutto ». E a pag. 37 « esperire il deperire» al posto di « esprimere il deperire ».

RkJQdWJsaXNoZXIy