RE NUDO - Anno VIII - n. 51 - marzo 1977

RE NUD0/56 Librazione .$1;~ La valigia delle Indie. A cura di Pietro Verni e Giorgio Cerquetti, edi– zione La Salamandra - Li– re 3.400. E' difficile tentare una sintesi che generalizzi l'esperienza« India»; un viaggio in India diceva Tim Leary, gran sacerdo– •te della psichedelia ap– plicata, è come speri– mentare a fondo l'LSD. « La gente reagisce allo stesso modo: e ci si ab– bandona all'unione esta– tica te·conda con la mi– stica vita tutto, o ci si rinchiude dietro i cri– stalli sterili degli alber– ghi turistici ad aria con– dizionata ». Ma c'è anche di più, e di diverso. C'è chi ha incontrato i guerriglieri e chi ha seguito i sadhu, chi ha ascoltato i guru e chi se stesso, chi è flippato nella trappola droga soldi e chi ha pen– sato di aver trovato la verità, chi ha preso i vo– ti e chi l'epatite, chi è andato e chi è tornato e chi è ritornato ancora, per vedere meglio, e chi è rimasto là vivo, e chi morto. Non credo che si sareb– be potuto riferire dell'e– sp.erienza « India » in .. termini più reali che af-. fidando le pagine del li– bro a chi il viaggio l'ha fatto, e spesso neanche chiedendogli di riparlar– ne « a freddo », ma resti– tuendo attraverso le sue lettere da là, l'autentico fluire delle sue sensa– zioni di allora. C'è poi da aggiungere che si intràvvede tra le righe di alcuni resoconti quel particolare « senti– re » che molti di noi in India o qua o dove il mondo ha voluto hanno potuto sperimentare. Di– co di quando la mente è accesa, ricettiva, stimo– lata a cercare di capire, a risolvere il gioco del– l'esistere. Quando diventa chiaro che certe esperienze so– no di qualità diversa, quando è necessario scegliere tra lo stare fermi e l'andare avanti, ed..__il voler conoscere nori · si occupa più del- 1 '« io sono meglio di te» sconfinando finalmente nell'« io sono te ».. La valigia delle Indie è un libro di testimonian– ze a molti dei testimoni sono quei famosi « eva– si » (da « evadere la realtà ») di cui si è spesso parlato in questi anni a proposito dei fa. migerati mistici. Certo è che parlando di eva– sioni non si può trascu– rare l'importanza del punto di vista: quello dell'evaso o quello del secondino. Molti sono evasi con gioia e spe– ranza per invadere una realtà fatta di esperien– za ·in crescita fuori dai parametri di un arcinoto mondo di abitudini; mol– ti, invece, hannq. çriti~a– to la loro evasione sen– za forse saper conside– rare una possibilità « al– ternativa » al glorificato crescere « militando ». La valigia delle Indie_ di– ce di un viaggio fatto spesso senza valig~e ma a volte anche con i bau- 1 i del benessere in va– canza. Forse è la crona– ca di una allucinazione collettiva, fatta di acido e hascisc ed erba e bu– chi sulla strada di un Oriente permissivo e complice. Più credibil– mente è t1n film ad epi– sodi, diretto e recitato dalla Mente nei modelli tascabili che ognuno di noi possiede quando la Mente è limitata, limi– tante, chiusa. C'è tutto, in queste lettere, del teatro psichedelico, qual– cosa della politica della consapevolezza, molto di un cercare sincero, e poi pezzi di trovare, di diversi trovare, per tutti. La valigia delle Indie era un treno d'epoca lungo lungo che da Londra portava a Bombay attra– versando i'ltalia fino a Brindisi ai tempi della dominazione inglese; ed è anche un titolo, l'avre– te capito. (C. R.) A. e A. Rickett Nelle carceri cinesi Ed. Mazzotta - L. 5.000 Cosa si fa nelle carceri cinesi? Autocoscienza. Cosa hanno fatto in Ita– lia le femministe più avanzate? Autocoscien– za. Si tratta della stessa cosa? Quasi. Ma che co- ,' ? se. E' una tecnica che porta a modificazioni profonde e coscienti del compor– tamento attraverso I'in– trospezione e alcune di– namiche di grùppo. In Cina viene usata per· il recupero dei controri– voluzionari e. dei delin– quenti, in Occidente per staccare la donna dalla sua dipendenza dall'uo– mo. Là è un'autocoscien– za di Stato, qua di Mo~ vimento. .Il libro, che parla del- 1 'autocoscienza cinese dal di dentro, è stato scritto da due americani, una coppia, che svolge-· vano attività spionistica in Cina. Imprigionati per quattro anni scoprono, durante il trattamento vigente in carcere. che la maggior parte delle

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