RE NUDO - Anno VIII - n. 51 - marzo 1977
Bi COMUNICATO CONGIUNTO DEL « COLLETTIVO JAQUERIE », DEL « BANCO DEL MUTUO SOCCORSO », ANGELO BRANDUARDI, « I DANZATORI SCALZI». In occasione dell'iniziativa presa durante il concerto -del Banco M.S. di mercoledì sera, ,il Collet– tivo Jaquerie intende continuare un dibattito sulla gestione del– le iniziative culturalii, già aperto con l'assemblea allo spettacolo teatrale «Il Masaniello» e con il comunicato congiunto con la «Cooperativa Teatro Libero» che ne é uscito. Ribadiamo infatti, come abbiamo fatto al «Masaniello», che con la pratica dell'autoriduzione non ab– biamo visto nei lavoratori dello spettacolo una controparte da colpire, ma, partendo dall'alto co– sto del biglietto (2500 L1ire) ve– dere insieme le cause a monte che fanno si che spettacoli nati per larghe masse ed a queste de– stinati, rimangano invece appan– naggio di una riistretta élite. Vedere insieme le responsabilità più nello specifico sia di chi da anni porta avanti una politica cul– turale. antipopolare, finanziando grossi carrozzoni speculativi co– me gli Enti Lirici, o altre maniife– stazioni che sono vere e proprie sfilate dove fa classe dirigente può ostentar-e tutto i I suo sfarzo alla facoia dei proletari (Scala) sia di chi, dandosi una veste de– mocratica e paraventandosi die– tro rare ed insufficienti iniziative demagogiche e paternaliste, co– me alcuni spettacoli gratuiti fatti a Nni · elettoralistici, di fatto non a mai voluto intaccare l'organiz. zazione dell'industria culturale, le sue forme ed i suoi contenuti. Quali «produttori culturali» -ed in– sieme «lavoratori dello spettaco– lo», i musicisti del Banco del Mu– tuo Soccorso, Angelo Branduardi, e i Danzatori Scalzii, sottoscrivo– no l'esigenza inderogabile di do– ver fare, insieme con il movimen– to giovanile, i dovuti «distinguo» e contemporaneamente indicare alcune possibili soluzioni che po– trebbero essere determinanti nel risolver-e -il problema -del costo fi– nale del biglietto, e quindi dell' accesso e della partecipazione ai strati sempre più vasti di masse popolari alla produzione cultura– le. CO Tra le voci che incidono nel de– terminare gli alti. costi di allesti– mento di uno spettacolo e che possono essere invece notevol– mente ridotte od abolit•e con in– terventi che s,iano veramente nel- 1 'interesse di una politica ,cultu– rale popolare, citiamo: 1) Affitto dei teatri o palasport (in media da 2 a 4.000.000 al g1ior- no) - 2) Affissioni e pubblicità incido– no in maniera rilevante, attorno al 24% con un «tutto esauriito». 3) S.I.A.E., percentuale deT 21 % sull'incasso lordo, che resta im– mutata anche nei casi di iniziati– ve di beneficenza o a carattere popolare. 4) E.N.P.A.L.S., percentuale del 28% sulla paga del musioista o dell'atto-re, quale tassa per assi– stenza medica, nella quale sono addirittura ancora presenti alcuni punti di perc'entuale per «gli allu– vionati di Firenze» e la «diga del Vajont». Il primo obbiettivo che intendia– mo raggiungere è il finanziamen– to pubblico delle iniziative cultu– r'ali popolari, attraverso l'assorbi– mento da parte delle amministra– zioni locali delle spese di affitto e gestione de 1 i teatri (3.200.000 per la· Sala Europa per il Banco del Mutuo Soccorso a Bologna) : enti come quelli Lirici, o teatri come la Scala sono lautamente sovvenzionati ogni anno dal-lo Sta– to per produrre una cultura che è destinata a pochissimi -eletti (quanti possono pagare 145.000 i)er una poltroncina alla Scala?) ,J che serve a «tenere alto i I pre– stigio del nostro paese». Voglia. mo però parimenti organizzare ed esercitare il controllo popola– re su questi finanziamenti, con– trollo da parte di chi produce cultura insieme a chi vuole acce– dere, conoscere e partecipare a questa cultura. Chiediamo a tutte le strutture dii movimento, a tutti i lavoratori dello spettacolo che si riconosco– no in questa presa di posizione, di inizare un dibattito serio su queste tematiiche, e di organizzar– si in ogni città e situazione per imporre e gestire direttamente 1 i finanziamenti culturali. E' ora di cap 1ire che solo con I' unità tra i lavoratori dello spetta– colo ed il movimento giovanile e popolare, che s 1 i ,può combattere contro findusfria borghese dello spettacplo, la sua organizzazione e la sua ideologia. CIBO E MUSIK E' il nome di un nuovo centro sociale aperto a Milano in via Broletto 36. Le attività del cen– tro sono molteplici ed interes– santi, dalle sette di sera in poi funziona una sala the ed un ri– storante naturale; la cucina di– retta da Evi e da Maria Teresa prepara minestroni riso integrale · e vegetali, strudel di frutta, tor– te integrali, budini ed infusi di varie erbe. Chi vuole imparare a cucinare in un modo alternativo può rivolgersi ad Evi che· è una esperta cuoca macrobiotica. Ol– tre all'impianto stereo c'è la possibilità di fare della musica spontanea, il posto è frequenta– to spesso da bravi musicisti. In una saletta laterale Tino For– tini tiene dei corsi di Yoga gra– tuiti, per chi vuole parteciparvi d danrio informazioni sul posto. E' meglio frequentare il posto senza portare intossicanti.
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