RE NUDO - Anno VIII - n. 51 - marzo 1977
comprendono critica e autocriti– ca, autoeducazione e riabilitazio– ne sociale e politica. La Costitu– zione cinese adottata nel 1975 ri– conosce questi due tipi di con– traddizioni e due diversi tipi di imputati, definendo le libertà fon– damentali garantite agli individui. D. - Qual'è la procedura per trat– tare le dispute e le colpe in seno al popolo? R. - Il processo comincia con un Comitato di Conci·liazione orga– nizzato tra i vicini e i compagni di lavoro delle parti in causa. So– no loro che fanno l'indagine - I' intero processo. Non vi sono re– gole formali per presentare delle prove. E' una ricerca della verità. Chiun– que sa qualcosa sul ·cas·o o sulle parti ;oinvolte -e può contribuire in qualche modo a risolvere ·la questione, ha titolo per ·essere ascoltato. L'imputato ha la facol– tà di presentare la sua versione. Egli può difendersi da sè o inca– ricare uno della sua famiglia o un amico che sappia esprimersi meglio. L'imputato può anche chiedere un esperto di diritto. Ma capita di rado. Il procedimento è condotto «sul posto» - una spede di affare del quartiere in un posto -che va be– ne ed è familiare a chiunque vi è coinvolto; così ciascuno può es– serci e dire ciò che ha da dire. Poiché i dibattiti spesso hanno luogo in un cortile, si parla di «corti dei girasoli». Lo scopo è di far venir fuori che cosa in realtà è successo, chi - e soprat– tutto perché - ha fatto una data azione. Se l'accusato è ricono– sciuto colpevole, il Comitato di Conciliazione deve giudicare fino a qual punto egli si è reso conto del danno provocato con la sua azione. Dopo che è stata stabilita la re– sponsabilità ed escluso che si ·ratti di azioni controrivoluziona– rie, si cerca di risolvere il pro– blema con ia mediazione e la •conciliazione nelle dispute di ca– rattere civile e, nei· casi penali, con la critica, ·1·autocritica e la ,deducazione dell'imputato. Il Co– mitato di Conciliazione può fare appello ai membri della famiglia per stampare meglio ne·lla mente dell'imputato come la sua azione ')Stacoli la costruzione del socia– lismo in Cina. D. - Se un Comitato di Concilia– zione non riesce a convincere un ·mputato del suo errore, che suc– cede? R. - Il Comitato riporterà i fatti al Comitato rivoluzionario inte– ressato - a livello di quartiere, di luogo di lavoro o di comune. li Comitato Rivoluzionario atlora decide se l'imputato deve essere mandato in un campo di lavoro per essere rieducato attraverso un lavoro sotto sorveglianza, op– pure considerato un nemico del-la rivoluzione, rinviato all'ufficio della pubblica accusa e trattato come un controrivoluzionario. Ma quasi tutti i casi - di tipo civile e penale - vengono riso-lti con la concHiazione e la rieducazione. D~ - In altre parole, il processo serve a riabilitare, piuttosto che punire. R. - Ho scoperto che tutto il pro– cesso, a partire dall'inchiesta del Comitato di Conciliazione, è vi– sto dai cinesi ·come un'esperien– za educativa allo stesso modo che come uno strumento per sta– bi lire l'innocenza e ·la colpa. Se ciascuno può giudicare qualsiasi altro, diventa sempre più co– sciente di quanto un'azione sba– gliata possa nuocere alla costru– zione del socialismo. D. - Che succede se qualcuno ha commesso un crimine grave, tipo assassinio, rapimento, violenza RE NUD0/43 carnale, appropriazione indebita, tradimento? R. - L'imputato viene trattato co– me un nemico e viene processa– to con imputazioni formali. Dopo l'indagine c'è un dibattimento ~on una corte di tre giudici che comprende un giudice esperto in diritto e due «assistenti», senza nessuna specifica •esperienza giu– ridica, che appartengono allo stesso ambiente dell'accusato e vengono scelti tra i suoi vi·cini o compagni di ·lavoro. D. - Qual'è !'0.tteggiamento delle autorità legali cinesi rispetto alla criminalità? R. - Può essere chiarrto con ·1e ri– sposte scritte date alle nostre domande dai due insegnanti di diritto dell'Istituto di Pechino. « La criminalità è un'espressfone dell'esistenza della lotta di clas– se. Finchè in una soci·età ci sa– ranno le classi, ·ci sarà criminali– tà. Nella vecchia Cina la crimina– lità era un problema molto serio. S'erano bande, rapine, prostitu- 'one, oppio, ecc. Ma le trasfor- 1azioni pro-dotte dalla nostra so– cietà socialista hanno cambiato tutto ciò e la criminalità è stata niolto ridotta perché il popolo si sente più sicuro. Ci sono ancora alcuni delitti, ma ,per lo più si tratta di casi ·controrivoluziona_ri che riguardano persone influen– zate dal-le vecchie idee delle classi sfruttatrici. Noi non facciamo affidamento sui tribunali per ridurre la crimi– nalità; facciamo affidamento sul– le masse. Solo una piccola parte -dei casi di criminalità arriva ai tribunali». Gli insegnanti osservavano che i giovani che avevano commesso un reato sono trattati prima di tutto col metodo dell'educazione e non con- quello della punizio– ne» ma «noi puniamo duramente que-lli che influenzano i giovani stando dietro ·le quinte». D. - Cosa può dirci del sistema carcerario? R. - Anch'esso si basa sull'educa– zione e sul lavoro produttivo. Gli insegnanti di diritto dicevano: Se si tratta di qualcosa di rile; vante per il caso da risolvere, il Gomitata -di Conciliazione lo vuo– le sape-re e lo sta a sentire. D. - Come si potrebbero riassu– mere le sue· impressioni? segue a pag. 63
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