RE NUDO - Anno VIII - n. 51 - marzo 1977

RE NUD0/34 sicale e la redazione, io posso di– re con estrema franchezza che i musicali sono stati sempre trat– tati come la serie B. della radio, cioè quelli che potevano tranquil– lamente essere spostati di ora– rio, che potevano essere interrot– ti, annullati, quindi mi piacerebbe sapere se anche a Radio Monte– vecchia c'è questa situazione. Massimo. Ma allora c'è L!na divi– sione proprio netta tra chi si in– teressa di musica e chi si inte– ressa di politica, cioè i musicali non intervengono mai alle riunio– ni politiche e viceversa? A. Non ci sono riunioni politiche e riunioni musicali, ci sono riu– nioni di settore e riunioni gene– rali, le prime sono quelle dell'in– formazione, della musica della commissione cultura. ' Però è ben difficile vedere qual– •cuno dell'informazione alle riunio– ni musicali e viceversa, per cui c'è effettivamente questa spacca– tura che si denota anche in radio: perché quando capita ad esem– pio che uno che cura il notiziario finisce H suo turno e deve occu– pare il tempo mettendo della mu– sica, va a finire che mette dischi senza alcun criterio di scelta op– pure è capace di mettere lo stes– so pezzo, per es. «La Locomoti- . va», di Guccini, per tre volte di seguito, in 20 minuti. Radio Montevecchia. No da noi non d sono spaccature del gene– re, nel senso che siamo abba– stanza pochi, siamo un collettivo di persone ,che bene o male è sempre presente in radio, e no– nostante le false divisioni tra col– lettivo musicale e collettivo ... re– dazionale, tutti partecipiamo se– condo il tempo che abbiamo, alla maggior parte delle riunioni. Non c'è nessun tipo di divisione, non è che uno che trasmet– te musica non possa dire niente in altre occasioni, anz,i, ben venga. C'è però un fatto, che c'è qualcuno che viene da noi soltanto per fare le sue ore di musica e siccome hanno delle co– se buone, e da noi c'è il proble– ma di mandare in onda cose di buona qualità sopratutto ,perché non abbiamo molti soldi per tra– smettere buoni dischi, questo qualcuno qualche volta pretende un po' troppo anche rispetto a chi sta tutto i'I giorno ,in radio e si fa sempre il culo. Bene o male la radio è sempre stata gestita da un collettivo di persone e que– ste hanno sempre fatto tanto il notiziario, quanto le altre tra– smissioni, per cui c'è sempre u– na rotazione continua. Il casino più grosso è quello deMa delega e cioè su circa 75 persone sol– tanto i soliti 15 portano effettiva– mente avanti la radio, cioè si in– teressano dei problemi pratici. Massimo. lo penso che questi siano comunque problemi comuni non solo delle radio ma anche dei centri di controcultura, alter– nativi, giornali, riviste c'è sem– pre un gruppo piccolo di pérsone che fa di tutto e poi tanti ·che . vanno e che vengono. R.M.V. Certo, comunque ,dopo I' esempio di questa estate, quan– do la radio ha dovuto chiudere per un mese, adesso la gente si è messa in testa che se viene da noi deve collaborare e infatti c'è un notevole interesse che si è sviluppato recentemente intorno a noi. A .proposito delle retribuzioni da noi nessuno è pagato, resta il fat– to che certe volte inevitabi,lmen– te scattano dei meccanismi di po– tere. Comunque io penso che i'I proble– ma sia a monte, quello cioè di non fare pesare il fatto di essere militanti e quindi di voler gestire quasi per proprio conto la radio; fra l'altro la proprietà della radio è di una cooperativa di soci, di cui stiamo per rilevare le quote. A. A Canale 96 invece la gestio– ne della radio, del giorno per . giorno, è in mano a gente pagata e super ·fidata, questo per essere sempre sicuri che esca dal la ra– dio un certo tipo di prodotto e non altro. Roberto. lo credo che senz'altro un aspetto importante, su cui vor– rei sentire le vostre opinioni, sia l'aspetto pubblicitario; mentre per un giornale è molto più diffi– cile, per una radio è abbastanza segue a pag. 64

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