RE NUDO - Anno VIII - n. 51 - marzo 1977
RE NU00/28 EDIZIONI IL FORMICHIERE Gruppo Arca ABBASSO IL GRIGIO Comunicazione e linguaggio di base nella pittura murale in Italia. Volume illustrato. Interviste con i gruppi operativi. JanKott MANGIARE DIO Il grande critico polacco leggela tragedia greca alla luce della cultura contemporanea. Attilio Dabini TAFARI Il romanzo di un italo-sudamericano s-uun rapporto uomo-donna sconvoito dalla presca1za di un cane. Fernanda Pivano MOSTRI DEGLI ANNI VENTI.._. La generazioneletteraria piu dirompente del secolo nelle pagine di una testimone d'eccezione. Michael Schneider NEVROSI E LOTTA DI 'cLASSE La malattia psichica come forma inconscia di rifiuto alla coercizione della produzione capitalistica. 20121 Milano via del Lauro 3 no abbastanza pena, tra parente– si. Si è discusso se la coppia di– vide, isola. lo ho notato tra noi una -cosa strana, veramente stra– ordinaria: che negli ultimi tempi non era la coppia che si isolava, ma erano gli altri che isolavano la coppia. Ma veramente. Per lo– ro la coppia era da lasciare in un angolo, separata. C'erano dei ra– gazzi che mi dicevano: perché tu non hai con me lo stesso rappor– to che hai con l'Antonia? (che sarebbe la ragazza con cui sono insieme). li che mi lasciava per– plesso. I ragazzi che facevano questo discorso era gente che bene o male non aveva mai avu– to un rapporto. Per me è impor– tante stare insieme a una ragaz– za, credo di più al rapporto con una sola persona, che non con tante. Carlo: A me va bene vivere in una comune, avere rapporti mol– to profondi con tutti, ma rapporti completi solo con una persona alla volta. Simone: Se vuoi vivere il comu– nismo con gli altri, che cazzo fai? ti chiudi nella coppia? Carlo: Per me prima bisogna af– frontare la pratica, e poi venir dietro con l'ideologia. E non sem– pre dire: io vorrei così, mi piace così... e poi non sei capace di realizzarlo. Alla fine magari ti ac– corgi che era tutto sbagliato. Simone: Allora tu, con tutti i bei discorsi che si fanno, ti vuoi chiudere in una coppia senza nemmeno la · voglia di creare qualcosa con gli altri! Mario: Ma io non risolvo mica i miei problemi venendo a vivere con te, che sei una persona con cui non mi va di stare. Ma te ne rendi conto? Lucia: Per me questo è un di– scorso pericoloso. Allora ritorni alla pratica borghese che dice: i nostri problemi ce li risolviamo noi due nel nostro nucleo fami– liare, e chiuso lì. Stai attento a fare un discorso del genere! Re Nudo: Per caso avete provato a fare autocoscienza su questi punti? Mario: Al circolo qualcuno l'ha proposto, solo che poi non si fa. ceva. Abbiamo capito che era sbagliato imporre l'autocoscien– za.. Doveva venir fuori da sola, ma da sola non viene fuori. Simone: E' venuta fuori invece, e anche bene. Maurizio: A volte bene, a volte male. Lucia: Quella non era autoco– scienza. Non siamo mai arrivati al punto in cui uno comincia a dire tutto dall'inizio, tutti i passi precedenti della sua vita per cui si trova a quel punto. Magari ab– biamo parlato della nostra situa– zione momentanea, però senza poter capire perché ognuno di noi è arrivato a questa situazio– ne. In questo senso non ho mai fatto autocoscienza. «Anche il circolo sta diventando un ghetto». Antonietta: lo tante cose non rie– sco a dirle, a qualsiasi compagno riesco a dire delle cose fino a un certo punto, ma poi mi blocco. Marcello: li fatto di non riuscire a parlare è una questione di aver paura di spogliarsi. Mi rendo conto che quando devo dire delle cose anche a persone che mi so– no vicinissime, faccio molta fati– ca e cerco sempre di non dirle fino in fondo, proprio per la sen– sazione che più mi apro e più so– no indifeso. E' una paura che ti viene naturale per l'ostilità degli aItri. Simone: lo ho fatto realmente autocoscienza con delle ragazze che praticamente non conoscevo. Una di loro è arrivata a dirmi co– me viveva il suo rapporto con un uomo sposato, mi ha parlato di tutti i suoi casini e io pure. Inve– ce quando parliamo tra di noi an– che in modo molto aperto, certe cose non le prendi in considera– zione, cioè non ti metti nell'at– teggiamento di tirar fuori proprio tutto. Lucia: Tempo fa ho fatto una di– scussione con una persona che ha molta esperienza, si parlava del problema dell'identità perché io ero in crisi su questo punto (ma anche adesso non è che sap– pia proprio chi sono). Il casino nasceva dal fatto che volevo ca– pire qual'era la mia vera identità, e nello stesso tempo avevo una paura tremenda di scoprire di es– sere molto brutta dentro, diversa da quella che mi pensavo. Forse è questa la difficoltà di fare au– tocoscienza: a tirar fuori proprio
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