RE NUDO - Anno VIII - n. 51 - marzo 1977
Oppure la curiosiità un po' mor– bosa, diffidente e ammiccante, di un comune uomo d'ordine, tra– sformato suo malgrado in guar– done, coinvolto nel mare agitato di una rivoluziione che tocca per la prima volta radicalmente la storia personale di ognuno, che esplora senza reticenze le fanta– sie più nascoste, che stravolge la composta follia delle istHuzio– ni patriarcali (la coppia, la fami– glia, la maternità, etc.)? Probabilmente l'una e -l'altra cosa ins 1 ieme: un sistema che si ,difen- de, una sessualità (quella ma– schile) che impazzisce dentro i fantasmi di violenza che essa stessa ha creato. Questo singola– re grovigHo di ragioni politiche e sessuali, di sollecitazioni esterne e personali, fanno sì che, quello che potrebbe sembrare un con– sueto intervento repressivo, co– struito come sempre sulla misN– ficazione, sulle notizie false, sul– la pura invenzione, sul più astu– to condizionamento dell'op,inione pubblica, meriti un'attenta anali– si. La personalizzazione Se non fossimo tutti affamati di ~torie romanzesche, di forti pas– sioni personali, di trame un po' ambigue e allusive (ragione per cui si salta faci-lmente dalle noti– z,ie economiche e politiche alla cronaca nera o ai «fatti di vita»), non ci vorrebbe molto a cog.Here il ridicolo della personalizzazione violenta e fumettistica che il Bal– lardin fa di un'analisi e pratica politica in cui si riconosce oggi la stragrande maggioranza delle donne che lottano per la loro Ii– berazione s·ia in Italia che altro– ve. La coscienza, ormai gene– ralizzata, della cancellazione del– la sessualità femminile e deil'i– nesistenza simboHca delle don– ne, diventa invece, per il giorna– lista a caccia di personaggi, la teoria di Lea Melandri (indicata erroneamente come unica autrice di un articolo comparso su L'er– ba .voglio, e scritto invece da più persone); la pratica che intende analiizzare e modificare i rapporti tra donne, diventa, a sua volta, la «norma» bizzarra imposta da un piccolo gruppo, il" collettivo di via Cherubini, anz 1 i da una ristret– ta cerchia di amiche, ,le «femmi– niste storiche», le «vecchie lea– ders» ·,in guerra con l'allegra! «normalità» delle più giovani. Si veda, per esempio, l'articolo del 7/12/76 «Critiche delle nuove generazioni ane sacerdotesse del femminismo»: mentre la massa delle «ragazze, ragazzfne, adole– scenti... sciamano festose nelle vie del centro a caccia di souve– nir ... le vecchie leaders si riuni– scono secondo un rituale stretta– mente/ massonico». Ma il loro de– stino è segnato: «le diciottenni RE NUD0/15 che a migliaia affluiscono nel movimento» sono «la ventata di aria nuova» che deve «depurare» il movimento da «estremismi e velleitarismi». «I capri espiatori sono a portata di mano». Musatti, Fornari, la Montefoschi stanno per prestare il foro ·illumi– nato parere scientifico in difesa della «normalità» cosfcénè Bal– lardin può vantarsi in giro, prima ancora di aver portato a termine la sua inchiesta, che «sta per fa– re il punto sull'inconscio», frase sibillina diventata chiara solo do– po l'ultimo articolo (7 /1/77): li– quidare una pratica politica che sta diventando scomoda a molti. L'espediente tattico Contro ogni ragionevole rispetto per la veridicità dell 'informazio– ne, gli articoli di Baillardin si sus– seguono con estrema coerenza, sia riguardo alla tesi politica di fondo, che resta 1 immodificata lungo tutto il viaggio, sia per quanto riguarda la sorprendente capacità di inventare e falsifica– re 1 i dati reali. .. Seguendo la vec– chia tattica del «divide et impe– ra», Ballardin martella il lettore con la tesi che il movimento del– le donne si divide in due filoni, quello che si batte per r emanci– pazione sociale e quello «radica– le» che non ama nè glii uomin_i nè la maternità nè I.a famiglia. Quest'ultimo, così minaccioso per l'ordine sociale, deve soc– combere. Come nei "film western, egli fa chiaramente il tifo per la parte «sana» 1de·1 movimento. Contro le «aberrazioni» delle «vecchie leaders» di via Cherubi– ni non risparmia attacchi: sono fuori dai partiti, fuori dalle istitu– zioni, contrarie alla delega, causa di disgregazione della coppia e della famiglia, minacciose per la conservazione della specie. «Fa– ranno saltare la sooietà capitali– stica?», si. chiede nel l'ultimo arti– colo (7 /1 /77). li distaccato vìag– giatore dell'informazione è nella mischia, preso dalla passione po– litica e dai suoi fantasmi perso– nali. Che male c'è? Nessuno, se, nella cecità dell'infervoramento, non arrivasse alla follia di inven– tarsi di sana pianta un convegno nazionale. Tranne qualche margi-
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